PER ELLY SCHLEIN SI APRE UN ALTRO FRONTE BOLLENTE: LE CANDIDATURE ALLE EUROPEE! BONACCINI NON HA SCIOLTO LE RISERVE, EMILIANO NON CI SARA’. IN CAMPO NICOLA ZINGARETTI, CHE PUNTA A DIVENTARE IL CAPOGRUPPO DEI "SOCIALISTI E DEMOCRATICI", E POI NARDELLA E GORI. SI PARLA ANCHE DELLE SINISTRATE CECILIA STRADA E CHIARA VALERIO, INTELLETTUALE E SCRITTRICE. PER LE ISOLE CAPOLISTA SCONTATO DOVREBBE ESSERE PIETRO BARTOLO, EURODEPUTATO USCENTE E EX MEDICO DI LAMPEDUSA...
-Estratto dell'articolo di Giovanna Casadio per www.repubblica.it
Elly Schlein sta già lavorando per comporre il puzzle delle europee. Al Nazareno minimizzano e assicurano che “il file è ancora da aprire”. Ma la segreteria del Pd sonda nomi e possibilità per riempire le caselle di chi lascia e di chi si candiderà all’europarlamento. Giuliano Pisapia, l’ex sindaco di Milano ed europarlamento nelle file dem, non si ripresenta, ad esempio. Mentre Massimiliano Smeriglio sarebbe pronto a correre di nuovo però nella lista degli eco-pacifisti che Alleanza Verdi-Sinistra sta preparando. Una spina nel fianco per Schlein.
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Per Schlein la partita delle europee è complicata da tutti i punti di vista. Da un lato, la sfida è rilanciare a sinistra su europeismo, movimentismo, ecologia e pacifismo, ma dall’altro ha bisogno di un solido traino di consensi e di radicamento che allignano dalle parti dei riformisti dem. A cominciare da Stefano Bonaccini, il governatore emiliano-romagnolo, sfidante sconfitto alle primarie e presidente del partito. Potrebbe candidarsi all’europarlamento, tanto che già scalda i motori Michele De Pascale il sindaco di Ravenna e presidente dell’Unione Province, tra i papabili per sostituirlo in Regione. Non si candiderà invece Michele Emiliano, il governatore della Puglia, che preferisce finire il mandato in Regione. È il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro invece in pole position come capogruppo per il Sud alle europee. A seguire potrebbero essere schierati Loredana Capone, Sandro Ruotolo e l’uscente Pina Picierno.
In realtà i nomi impazzano. Con alcune certezze. Lucia Annunziata – la giornalista che si è dimessa dalla Rai in dissenso – ha smentito ieri una sua candidatura alle europee: “Non mi candiderò mai alle europee. Né con il Pd né con nessun altro partito”. Era data capolista al Sud o piuttosto nella circoscrizione Centro.
Qui è Nicola Zingaretti, l’ex segretario dem e ex governatore del Lazio, in testa di lista con una scommessa europea: diventare il capogruppo dei Socialisti e democratici. Dipenderà dal bottino di consensi che Schlein riuscirà a portare a casa: sotto il 22/23% sarebbe un risultato povero.
Sempre per il Centro c’è in lizza Marta Bonafoni, attuale coordinatrice della segreteria e soprattutto il sindaco di Firenze Dario Nardella che si è fatto le ossa europeiste anche con l’iniziativa della rete eurocities, e che si è detto “disponibile, ma senza sgomitare”. Oltre a Matteo Ricci sindaco di Pesaro.
Tra i sindaci dem papabili per le europee è dato (quasi) per certo Giorgio Gori, il primo cittadino di Bergamo nel collegio Nord Ovest, dove capolista potrebbe essere Cecilia Strada di Emergency. È una circoscrizione (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia) che ha riservato buoni risultati al Pd: a essere schierati qui ci sarebbero il capogruppo uscente all’europarlamento Brando Benifei e anche Lele Fiano. Più incerto il risiko nord-orientale con l’incognita Bonaccini. Si parla anche di Chiara Valerio, intellettuale e scrittrice.
Tutta aperta la rosa di ipotesi per le Isole. Capolista scontato dovrebbe essere Pietro Bartolo, eurodeputato uscente e ex medico di Lampedusa: è sostenuto da Demos e dalla comunità di Sant’Egidio che vorrebbe però giocasse in casa, nel Centro. Per la circoscrizione Sicilia e Sardegna quindi si brancola per ora: circolano i nomi di Antonello Cracolici, Teresa Piccione, Peppino Lupo, Stefania Marino, Leoluca Orlando e, se c’è un cambio generazionale, di nuovi esponenti come Marcello Linares.