ELLY, TE C’HANNO MAI MANDATO? – I CONSIGLIERI REGIONALI CAMPANI SCONFESSANO LA SCHLEIN E DICONO SÌ AL TERZO MANDATO PER VINCENZO DE LUCA – IL CAVILLO RENDE POSSIBILE LA CANDIDATURA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO” PERCHÉ RECEPISCE LA LEGGE NAZIONALE E AZZERA IL CONTO DEI MANDATI – IL PRIMO SÌ DELLA COMMISSIONE AFFARI ISTITUZIONALI È UN ANTIPASTO DELLO SHOWDOWN DELL’AULA, MARTEDÌ – I DEM LOCALI DOVRANNO SCEGLIERE SE APPOGGIARE IL GOVERNATORE, METTENDOSI FUORI DAL PD, O STARE CON ELLY E RISCHIARE DI TRASCINARE IL PARTITO VERSO LA SCONFITTA
-Estratto dell’articolo di Wanda Marra per “il Fatto quotidiano”
Elly Schlein va al confronto diretto con Vincenzo De Luca, chiedendo ai consiglieri regionali campani (durante una video call di venerdì) di votare no al terzo mandato. E perde.
Perché ieri pomeriggio la Commissione Affari Istituzionali della Campania dice sì alla proposta-cavillo (con il no dei 5S e del centrodestra) che permette il terzo mandato per il Presidente. Recependo la legge nazionale che proibisce il terzo mandato e azzerando così il conto, che riparte da ora.
La norma, presentata da Giuseppe Sommella di Azione, rende possibile la candidatura dello Sceriffo. Ieri è stata una giornata di riunioni in Campania: da quella di maggioranza, convocata dallo stesso De Luca a quella online dei consiglieri dem, con Igor Taruffi (responsabile Organizzazione Pd) e Davide Baruffi (Enti locali).
Il Nazareno aveva chiesto di rimandare il voto (previsto in Aula per martedì) a dopo le elezioni in Emilia-Romagna e in Umbria. Il consigliere Mario Casillo aveva tentato la mediazione: votare, con la promessa di De Luca che la sua ricandidatura non sarà automatica. I vertici del Pd hanno detto no.
Nessuno si fida. E alla fine gli 8 consiglieri hanno scelto: voteranno martedì per il terzo mandato. Il comunicato finale dei dem è un tentativo – poco riuscito – di depotenziare il valore della loro decisione.
“Il gruppo consiliare del Pd ha espresso la preferenza per un differimento del voto”, ma ha poi “preso atto” della posizione prevalente contraria e ha deciso di uniformarsi. Poi, il tentativo di bilanciare politicamente: “Va distinto da tale adempimento formale il diverso aspetto politico, riguardante la scelta del futuro candidato presidente”.
Tale decisione “sarà la conseguenza del confronto che si svilupperà in seno alla coalizione”. In controluce, si può persino intravedere la volontà di De Luca di sfidare i dem con le primarie. Durante la riunione di maggioranza De Luca aveva effettivamente detto che, nonostante facesse una brutta figura, accettava di non legare l’approvazione della norma alla sua candidatura. Casillo cercherà da qui a martedì di convincerlo a spostare il voto.
Per i dem locali si apre una stagione difficilissima, costretti a scegliere tra sfilarsi o appoggiare De Luca, mettendosi fuori dal Pd e rischiando che la norma sia fermata da un ricorso. Possibilità di riuscita quasi nulle. Il Nazareno ci tiene a chiarire che il no al terzo mandato è definitivo e che De Luca non sarà il candidato del Pd. Chi dice di sì si mette fuori dalla linea del partito, anche se le espulsioni formali non fanno parte della cultura dem. Battaglia durissima, il centrodestra festeggia.