UN EREDE SENZA EREDI - A QUASI 81 ANNI SERGIO EREDE, L’AVVOCATO D’AFFARI PIÙ FAMOSO D’ITALIA, NON HA ALCUNA INTENZIONE DI MOLLARE NONOSTANTE DIVERSE OPERAZIONI ANDATE STORTE: CAIRO-BLACKSTONE, VIVENDI-MEDIASET, DEL VECCHIO-MEDIOBANCA - CERTO, LO STUDIO HA MOLTI BRAVI PROFESSIONISTI E PUÒ CONTARE ANCHE SULLA SECONDA GENERAZIONE DEI FONDATORI, PERÒ...
-Occhio di Lince per www.tag43.it
Sergio Erede di certo non se l’aspettava. Invece è successo che l’avvocato d’affari più conosciuto e ricco d’Italia, 81 anni il prossimo 14 agosto, nel giro di pochi giorni si è sentito come un pugile dopo che un uno-due gli ha piegato le gambe, messo a dura prova l’autostima e il suo arcinoto senso di invincibilità.
Erede ha suggerito a Cairo la strategia perdente con Blackstone
Da un lato, come professionista di Urbano Cairo, Erede ha perso l’arbitrato con Blackstone (come ampiamente riportato da Tag43) esponendo il suo cliente a conseguenze che potrebbero mettere a repentaglio la sua presa su Rcs e Corriere della sera.
Dall’altro, si è visto scalzato da chi è riuscito a mettere fine al contenzioso tra Fininvest-Mediaset e Vivendi che durava dal 2016. Lui, come avvocato di Mediaset, non era riuscito a trovare il bandolo della matassa, creando alla fine molta scontentezza.
Poi quando al tavolo del negoziato si sono seduti l’avvocato Luca Fossati dello studio Chiomenti per conto dei Berlusconi e Giuseppe Scassellati Sforzolini dello studio Cleary Gottlieb per i francesi, in un attimo si concluso ciò su cui per anni non si era riusciti a mettere la parola fine.
Lo stop della Bce alle mire di Del Vecchio
A questo si deve aggiungere forse quello che resta forse il rovescio più grave, ovvero l’affronto subito da Erede in sede di Bce quando, accompagnando il suo cliente più importante Leonardo Del Vecchio a discutere della sua presa di potere su Mediobanca, si era sentito dire che così come impostato il dossier non reggeva.
E gli uomini della vigilanza a Francoforte avevano preso così tanto tempo da costringere il patron di Luxottica a rinculare ottenendo il permesso a salire al 13% della banca che fu di Enrico Cuccia solo a condizione che si autodefinisse un investitore finanziario disinteressato a esercitare il controllo.
Cioè esattamente il contrario di quello che l’imprenditore bellunese voleva. E siccome era stato Erede a suggerire a Del Vecchio la linea da tenere, il primo a essere sconfitto in quella partita fu proprio l’avvocato nato a Firenze.
A 81 anni l’avvocato Erede non ha alcuna intenzione di mollare
E ora? Dopo i dossier andati storti è forse tempo di bilanci. Erede di ritirarsi non vuol sentir parlare, anche perché vorrebbe continuare a sussurrare all’orecchio di Del Vecchio ora che si gioca tutte le carte, insieme con Franco Caltagirone, per rovesciare gli assetti di Generali.
Ma gli sarà lasciata briglia sciolta come è stato finora? Sono in molti a scommettere di no. E poi c’è il problema del futuro dello studio. Il quale, oltre al nome di Erede porta ancora quello di Franco Bonelli, scomparso nel 2015 all’età di 78 anni, e quello di Aurelio Pappalardo, che essendo nato nel 1936 è più vecchio di lui di quattro anni.
Certo, lo studio ha molti bravi professionisti – uno per tutti Stefano Simontacchi – e può contare anche sulla seconda generazione dei fondatori, i figli di Bonelli e di Erede, che di nome fanno entrambi Matteo. Ma, con tutto il rispetto, difficile che possano fare meglio dei loro illustri genitori.