IN EUROPA IL COVID NON È SERVITO A UN CAZZO: SIAMO AL SOLITO DIBATTITO TRA FRUGALI TIRCHI E MEDITERRANEI SPENDACCIONI – SE NON SI TROVA UN ACCORDO ENTRO L’ANNO, DAL 2024 RIENTRA IN VIGORE IL VECCHIO PATTO DI STABILITÀ. L’ITALIA CHIEDE PIÙ TEMPO PER IL TAGLIO DEL DEBITO, MA I NORDICI, COME AL SOLITO, ROMPONO IL CAZZO, CON I TEDESCHI CHE CHIEDONO ALL’UE DI CONCEDERE FLESSIBILITÀ SOLO IN CAMBIO DI PERCORSI DI RIFORME “COMPRENSIBILI E CREDIBILI” (CIOÈ CHE VADANO BENE A LORO…)
-
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
Per stabilire il taglio del debito necessario «deve essere considerata la situazione specifica di ogni Paese» ha insistito il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, alla riunione dell'Ecofin dedicata alla riforma del Patto di Stabilità. «Sì, ma è fondamentale che ciò avvenga all'interno di una cornice chiara fatta con regole di bilancio comuni», ha invece replicato la sua collega olandese, Sigrid Kaag.
Sono le due posizioni che delimitano il campo sul quale si gioca la partita per cambiare i vincoli Ue sui conti pubblici. Da una parte chi, come l'Italia, vuole che i percorsi di riduzione del debito siano disegnati su misura Paese per Paese. Dall'altra chi ritiene che questi percorsi debbano essere tracciati all'interno di un recinto ben definito. Il vero problema sarà stabilire l'ampiezza del recinto.
[…] Per l'Italia l'ostacolo non è rappresentato tanto dai Paesi Bassi, ma dalla Germania, che ha un peso decisivo nel processo decisionale […]. Il ministro delle Finanze Christian Lindner ha detto di essere aperto a una modifica del Patto di Stabilità, ma la proposta abbozzata dalla Commissione non gli va bene.
L'esecutivo Ue propone percorsi di riduzione del debito pluriennali da negoziare con i singoli Stati, con la possibilità di concedere maggiore flessibilità in cambio di riforme e investimenti. Per Berlino tali percorsi devono essere «comprensibili, credibili e prevedibili», dunque tracciati all'interno di un quadro ben preciso di regole comuni e con minori margini discrezionali per la Commissione.
Quel che è certo è che la sospensione del Patto non sarà estesa al 2024, per questo è fondamentale chiudere la riforma entro la fine dell'anno (diversamente torneranno in vigore i vecchi vincoli): per farlo, i governi dovrebbero trovare una prima intesa entro marzo, in modo da consentire alla Commissione di presentare una proposta legislativa al più tardi ad aprile.
[…] Per Giorgetti tutti gli investimenti "strategici" – quelli per la transizione ecologica e digitale, ma anche quelli per sicurezza e difesa – devono avere un trattamento particolare. Per la sua collega olandese, invece, è fondamentale valutare «il loro impatto sulla sostenibilità del debito».