LA FACCIA COME IL CULO - IL PORTAVOCE DI PUTIN, DMITRI PESKOV, HA CONDANNATO I RAID DI USA E GRAN BRETAGNA CONTRO I RIBELLI HOUTHI NELLO YEMEN, CONSIDERANDOLI "ILLEGITTIMI DAL PUNTO DI VISTA DEL DIRITTO INTERNAZIONALE" – LA CINA E' “PREOCCUPATA CHE IL CONFLITTO POSSA ESPANDERSI” ED ERDOGAN PARLA DI “USO SPROPORZIONATO DELLA FORZA” – RUSSIA, CINA E TURCHIA CIANCIANO NONOSTANTE SIANO I PRIMI A FARE CARNE DI PORCO DI NEMICI E OPPOSITORI (LEGGI: UCRAINI, DISSIDENTI, CURDI, ARMENI, UIGURI, TIBETANI ETC ETC...)

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YEMEN: MOSCA ACCUSA USA E GB, 'ESCALATION DISTRUTTIVA'

raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen 2

(ANSA-AFP) - Mosca ha condannato oggi gli attacchi effettuati nella notte nello Yemen dagli Stati Uniti e dal Regno Unito contro i ribelli Houthi, denunciando un'azione che porta ad una "escalation" e che ha "obiettivi distruttivi". "Gli attacchi statunitensi nello Yemen sono un nuovo esempio della distorsione da parte degli anglosassoni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu e del totale disprezzo del diritto internazionale in nome di un'escalation nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi", ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

 

vladimir putin recep tayyip erdogan

YEMEN: MOSCA, 'OGGI RIUNIONE CONSIGLIO SICUREZZA ONU'

(ANSA) - La Russia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu dopo gli attacchi lanciati nella notte da Stati Uniti e Regno Unito contro postazioni dei ribelli Houthi nello Yemen: lo ha annunciato su Telegram la missione permanente russa all'Onu, come riporta la Tass. "La Russia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 12 gennaio, in relazione agli attacchi statunitensi e britannici sullo Yemen", ha affermato la missione, precisando che l'incontro è previsto per le 10:00 ora locale (le 16:00 in Italia).

 

manifestazioni pro houthi yemen

YEMEN: CINA, 'PREOCCUPATI DOPO ATTACCHI AI RIBELLI HOUTHI'

(ANSA) - La Cina ha espresso "preoccupazione" per gli attacchi coordinati effettuati nella notte da Usa e Gran Bretagna contro i ribelli Houthi nello Yemen. E' quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, sollecitando "tutte le parti ad evitare che il conflitto possa espandersi". Pechino, ha aggiunto Mao nel briefing quotidiano, "è preoccupata per l'escalation delle tensioni nel mar Rosso e invita le parti rilevanti a mantenere la calma e ad esercitare moderazione per prevenire un ulteriore allargamento del conflitto".

xi jinping durante l incontro con joe biden

 

YEMEN: LA BBC PUBBLICA UN VIDEO DELL'ATTACCO, MA È DEL 2023

(ANSA) - La Bbc ha rimosso dal suo sito un video postato nella notte sugli attacchi notturni di Stati Uniti e Regno Unito contro obiettivi Houthi nello Yemen. L'emittente britannica ha pubblicato oggi una 'correzione': "Le indagini di Bbc Verify hanno riscontrato che ciò non è corretto - si legge nel messaggio -. Il video mostra un evento avvenuto nello Yemen nel settembre dello scorso anno". Il filmato, che la Bbc aveva titolato 'Gli attacchi alle città dello Yemen sono stati trasmessi da un canale televisivo degli Houthi', era stato trasmesso originariamente da Al-Masirah, un canale tv con sede a Beirut di proprietà dei ribelli Houthi.

 

raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen 3

CREMLINO, 'CONDANNIAMO RAID USA NELLO YEMEN'

(ANSA) - Il Cremlino "condanna" i raid di Usa e Gran Bretagna nello Yemen e li considera "illegittimi" dal "punto di vista del diritto internazionale": lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dall'agenzia Interfax. "I paesi che hanno colpito hanno cercato di fornire una base giuridica internazionale alle loro azioni. Questo tentativo non ha avuto successo, perché la risoluzione adottata non prevede alcun diritto di effettuare attacchi e, di conseguenza, dal punto di vista del diritto internazionale, questi sono illegittimi", ha dichiarato Peskov.

 

1. USA E GRAN BRETAGNA BOMBARDANO BASI HOUTHI IN YEMEN

Estratto dell'articolo di www.corriere.it

 

ERDOGAN: «DA USA E GB USO SPROPORZIONATO DELLA FORZA IN YEMEN»

«Tutte queste azioni rappresentano un uso sproporzionato della forza». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in riferimento agli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro gli Houthi in Yemen. «Vogliono un bagno di sangue nel Mar Rosso», ha aggiunto il leader turco in un discorso trasmesso dalla tv di Stato Trt dopo avere partecipato alla preghiera del venerdì in una moschea di Istanbul.

raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen

 

FONTI DI PALAZZO CHIGI: «ALL’ITALIA NON È STATO CHIESTO DI PARTECIPARE AL RAID YEMEN»

«Non è stato mai chiesto all’Italia di partecipare agli attacchi». Così fonti di palazzo Chigi sull’attacco di Stati Uniti e Gran Bretagna contro gli Houti in Yemen. L’Italia - viene sottolineato - sta lavorando per mantenere bassa la tensione nel Mar Rosso ed è impegnata nella coalizione europea per garantire la circolazione delle navi. L’Italia non ha sottoscritto il documento degli Stati Uniti e di conseguenza a Roma non è stato chiesto di partecipare all’offensiva, sottolineano le stesse fonti rimarcando che il governo è stato informato con largo anticipo dell’attacco.

ANTONIO TAJANI AD ATREJU

 

TAJANI: «L’ITALIA NON PUÒ PARTECIPARE AI RAID SENZA L’OK DEL PARLAMENTO»

«È giusto difendere la libertà di navigazione, noi partecipiamo con una nostra fregata alla missione `Atalanta´ ma non possiamo prendere parte ad azioni di guerra, anche se si tratta di azioni di protezione del traffico marittimo internazionale, senza un’autorizzazione del parlamento. La costituzione non lo permette». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a margine di un evento a Rimini, in merito all’attacco effettuato questa notte sulle postazione dei ribelli Houthi in Yemen.

 

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2. ATTACCO SUL MAR ROSSO IL DOCUMENTO DELLA UE

Estratto dell'articolo di Ilario Lombardo e Marco Bresolin per "la Stampa"

[…]

 

Le cancellerie europee erano state preallertate dall'imminenza dell'attacco. E si sono mobilitate. A Palazzo Chigi si è riunito un vertice di emergenza che ha messo attorno al tavolo di Giorgia Meloni i due ministri-vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, la coordinatrice dei servizi segreti Elisabetta Belloni, il direttore dell'Aise, i servizi di sicurezza esterni, il generale Giovanni Caravelli. Uno schieramento che dà l'idea di quanto gli sviluppi si stiano facendo drammatici.

 

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Poche prima della decisione americana è stata discussa la proposta di un'operazione esclusivamente europea che deve rispondere all'enorme esigenza di sicurezza delle navi che commerciano con l'Oriente. Un documento del Seae, il servizio per l'Azione esterna dell'Unione europea guidato dall'Alto Rappresentante Josep Borrell, e di cui La Stampa è venuta in possesso, è stato inviato a tutti i governi Ue. Sono due le ipotesi offerte. La prima prevede di concentrare la missione nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.

 

La seconda, raccomandata dalla diplomazia, allargherebbe la presenza delle navi al Golfo Persico, anche se considerata più rischiosa perché più vicina a Teheran. Il documento è datato 10 gennaio. Ed è stato al centro della riunione di Palazzo Chigi in un clima da gabinetto di guerra. Fonti italiane ed europee confermano uno scenario da incubo. Che non esclude nulla.

 

guerra in yemen

Con il rischio sempre più concreto di un coinvolgimento dell'Iran. L'escalation esporrebbe gli alleati europei a possibili ritorsioni. Innanzitutto, sulla navigazione delle merci e dei carburanti. I report del ministero dell'Economia presentati a Meloni raccontano una realtà disastrosa. Dallo stretto di Suez e di Bab el-Mandeb passa il 40% del commercio marittimo italiano (il 30 % di quello mondiale). Gli attacchi degli Houthi stanno facendo schizzare i costi. Il traffico con l'Oriente si riduce, aumentano i ritardi , le rotte cambiano e si allungano, la benzina costa molto di più. Tutto questo, molto presto, si trasferirà sull'inflazione. L'Ue non può permetterselo.

 

raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen

L'Italia delle piccole e medie imprese e dell'export verrebbe strozzata. Allo stesso tempo la collaborazione con l'operazione Prosperity Guardian, deve essere prudente. In caso contrario, significherebbe entrare in guerra.

 

[…] il vero nodo sarà il campo d'azione, tanto che – come si diceva - al momento sono state sottoposte due opzioni. Gli ambasciatori dei 27 governi Ue nei discuteranno martedì alla riunione del Comitato Politico di Sicurezza, con l'obiettivo di adottare la decisione entro il 19 febbraio.

 

houthi

La prima opzione è focalizzata esclusivamente sul Mar Rosso e sul Golfo di Aden. Questo consentirebbe di assicurare un primo intervento d'emergenza attraverso compiti operativi (la protezione delle navi mercantili) e non operativi (ottenere una consapevolezza della situazione), ma tra i "contro" il dipartimento guidato da Borrell segnala che le navi non potrebbero andare oltre lo Stretto di Hormuz e quindi non sarebbero in grado di offrire una piena protezione. Inoltre, l'impiego di risorse extra «rischierebbe di duplicare gli sforzi».

 

mappa del commercio di gas e petrolio per il mar rosso

Il documento offre per questo una seconda opzione che lo stesso Seae «raccomanda»: «Creare una nuova operazione Ue incaricata di agire in una più vasta area operativa, dal Mar Rosso al Golfo (Persico, ndr), basata sulle strutture e sulle e sulle capacità di Agenor», vale a dire la missione europea lanciata nel 2020 e localizzata nello stretto di Hormuz, ma estesa a tutto il Golfo Persico e, a Sud, verso l'Oceano indiano. Agenor non è mai stata integrata in una vera e propria operazione Ue, come vorrebbe la Francia, anche in questo caso per il veto spagnolo. Questa potrebbe essere l'occasione.

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IL RICATTO DEL CANALE DI SUEZ
recep tayyip erdogan vladimir putin
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