CON LA FACCIA NEL FAN-GHETTO - DOPO I DISORDINI DI MERCOLEDÌ A ROMA CINQUE ATTIVISTI DEL TEATRO VALLE, CAMMINANDO NEL QUARTIERE EBRAICO, SI IMBATTONO IN ALCUNI PERSONAGGI CON TANTO DI RADIO E KIPPAH - QUANDO UNO DEI RAGAZZI TIRA FUORI UNA TELECAMERA, SCATTA LA VIOLENZA: “SE ENTRATE QUI DENTRO SIETE MORTI”, E GIÙ BOTTE - LE IMMAGINI DELL’AGGRESSIONE REGISTRATE FANNO IL GIRO DEL WEB - GLI AGGRESSORI ERANO AGENTI IN BORGHESE O UNA RONDA DI QUARTIERE?...


1- VIDEO: AGGREDITI NEL GHETTO
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/11/18/video-choc-dopo-scontri-di-roma-aggrediti-attivisti-del-teatro-valle-nel-ghetto/211409/


2- ATTIVISTI DEL TEATRO VALLE AGGREDITI NEL GHETTO DI ROMA
Lorenzo Galeazzi per il "Fatto quotidiano"

IL GHETTO DI ROMA

Tre fermo immagine. Tre volti dai quali partire per identificare i protagonisti dell'aggressione contro gli attivisti del Teatro Valle avvenuta mercoledì scorso nel quartiere ebraico di Roma. E poi quella registrazione: "Se entrate qui dentro (al ghetto, ndr) siete morti". Agenti in borghese ai quali è sfuggita la mano? Cittadini esasperati dalla tensioni della mattinata? O, peggio, gente del luogo che ha organizzato la "difesa" del rione in occasione del corteo degli studenti?

ATTIVISTI TEATRO VALLE AGGREDITI

"Alcuni - raccontano i ragazzi - avevano radio simili a quelle in dotazione agli agenti, altri invece la kippah e peot (copricapo e riccioli tradizionali che portano gli ebrei ortodossi, ndr)". Fatto sta che proprio nel giorno in cui il ministro della Giustizia Paola Severino annuncia la chiusura dell'indagine interna sul presunto lancio di lacrimogeni dalle finestre del suo dicastero (confermando la tesi dei candelotti sparati dal basso), si apre un nuovo fronte sulla gestione di quella giornata.

ATTIVISTI TEATRO VALLE AGGREDITI

Ecco i fatti: sono le 16.00 del 14 novembre e dopo gli scontri la città sta tornando alla normalità. Cinque attivisti, tre ragazze e due ragazzi, stanno rientrando a casa dopo il corteo. In piazza delle Cinque Scole incrociano due uomini che dopo averli squadrati si mettono a seguirli. Davide, uno dei giovani, accende la telecamera: "Pensavamo fossero agenti in borghese e volevamo tutelarci registrando un eventuale abuso".

Non l'avesse mai fatto, perché i due se ne accorgono, gli saltano addosso e così comincia la gazzarra. Mentre Davide viene immobilizzato e malmenato, agli altri si avvicinano persone che presentano come poliziotti, ma, come raccontano i ragazzi, le intimidazioni continuano: "Vi portiamo dentro e poi vi ammazziamo". Nonostante il pestaggio, in un attimo di lucidità, il giovane riesce a premere rec e così comincia la registrazione pubblicata in esclusiva dal Fatto: "Mi volevi fotografare? Lo sai che sei un pezzo di merda? Se ti muovi ti ammazzo. Vedi come ti ho preso? Basta che stringo un po' e tu sei morto", poi botte e grida di dolore.

AGGRESSIONE AL GHETTO

Il parapiglia fino a quando una delle ragazze riceve una telefonata e urla che li stanno arrestando e di chiamare gli avvocati, poi una signora passa e si mette a gridare. Può bastare. La "lezione" è finita e gli uomini liberano Davide che viene portato via sanguinante dagli amici terrorizzati.

AGGRESSIONE AL GHETTO

Dopo alcuni giorni, passata la paura, gli attivisti decidono di fare uscire la notizia e il clamore è immediato: in poche ore il video del Fatto viene condiviso da migliaia di persone sui social network suscitando indignazione e rabbia per quanto avvenuto. Ma nessuna risposta sull'identità degli aggressori. Anche la comunità ebraica della Capitale è sotto choc: "Chiedo ai ragazzi del Valle di incontrarci e di aiutarci a capire chi è stato", dice il portavoce Ruben Della Rocca che esclude categoricamente l'esistenza di ronde nel quartiere: "Oltre alle forze dell'ordine, organizziamo la nostra sicurezza con guardie giurate e un'associazione di genitori che non picchia la gente".

IL PRESIDENTE Riccardo Pacifici, dopo la solidarietà di rito, si concentra sui "punti oscuri", adombrando dubbi sulla veridicità del video: "È stato montato". In realtà quel filmato è la nostra esclusiva dove alle scene di violenza si alternano le interviste alle vittime, mentre l'integrale è online sul sito del Valle. E in entrambi si sente chiaramente l'audio: "Potete fare casino per tutta Roma, ma se entrate qui dentro siete morti. Questo non si chiama ghetto da 500 anni, è il quartiere ebraico".