FAKE-BOOK – FACEBOOK CHIUDE 32 PAGINE SOSPETTE: VEICOLAVANO “MESSAGGI DIVISIVI” PER LE ELEZIONI DI MIDTERM: FOTO DI TRUMP CON BANDIERE NAZISTE E CLINTON LUCIFERINA – LA SOCIETÀ DICE DI NON POTER RICONDURRE GLI AUTORI ALLA RUSSIA, MA IL MODELLO DI COMPORTAMENTO È SIMILE A QUELLO DELLA INTERNET RESEARCH AGENCY (L’ENTE ACCUSATO DI AVER INTERFERITO NELLE ELEZIONI DEL 2016)

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Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

una delle foto pubblicata dalla pagina 'resisters' contro donald trump

Ancora manovre di disturbo negli Stati Uniti. Facebook ha annunciato ieri di aver rimosso 32 pagine di falsi profili, seguiti da circa 18 mila persone.

 

Gli account veicolavano «messaggi divisivi» in vista delle elezioni del 6 novembre prossimo, quando gli americani voteranno per rinnovare l' intera Camera e un terzo del Senato.

 

mark zuckerberg 1

La società fondata e guidata da Mark Zuckerberg ha fatto sapere di «non poter ricondurre» gli autori di questa nuova campagna a realtà russe.

 

Anche se «il modello di comportamento» è del tutto simile a quello utilizzato dalla Internet Research Agency, l' entità che, secondo le conclusioni dei servizi segreti americani, ha gestito, per conto del Cremlino, le interferenze nelle elezioni del 2016.

 

Ecco l' analisi postata da Facebook: «È chiaro che chiunque abbia predisposto questi account si è sforzato di mascherare la propria identità più di quanto abbia fatto in passato la Internet Research Agency. Pensiamo che ciò potrebbe essere in parte dovuto ai cambiamenti che abbiamo fatto nell' ultimo anno per rendere più difficile questo tipo di abusi.

 

una delle foto pubblicata dalla pagina 'resisters'

Ma la sicurezza non è qualcosa che viene acquisita per sempre. Noi dobbiamo affrontare avversari determinati e con robusti mezzi finanziari che non molleranno e che stanno cambiando costantemente le loro tattiche».

 

Nelle scorse settimane Dan Coats, il direttore della National Intelligence, aveva avvertito: «sui social sono in corso campagne di disinformazione in vista delle elezioni di midterm».

 

Il Washington Post ha pubblicato alcune delle pagine rimosse dal social. Una è firmata dai «Resisters» e mostra un fotomontaggio: Donald Trump, mentre grida in un comizio, sullo sfondo di una bandiera nazista. Si legge: «La storia ha mostrato come il fascismo debba essere bloccato prima che sia troppo tardi».

 

putin

L' obiettivo degli agitatori, quindi, era quello di seminare controversie e divisioni tra i navigatori della rete.

 

I nuovi sospetti su Mosca sono arrivati nel giorno in cui, ad Alexandria, poco lontano da Washington, è cominciato il processo a Paul Manafort: il primo risultato dell' inchiesta sul «Russiagate» condotta dal Super procuratore Robert Mueller.

 

trump manafort

Manafort, 69 anni, avvocato e lobbista nella capitale americana, è stato solo per qualche mese, dal giugno all' agosto del 2016, responsabile del comitato elettorale di Donald Trump. Ma il sodalizio con il tycoon dura da circa 30 anni.

 

la pagina facebook resisters

Ora dovrà rispondere in tribunale di 18 capi di imputazione, reati come evasione fiscale, riciclaggio. Sono accuse che non toccano direttamente l' ipotesi di collusione con il Cremlino per influenzare le presidenziali, bensì la sua attività in favore dell' ex presidente dell' Ucraina, il filo russo Viktor Yanukovich.

 

Ieri, nella prima udienza, Manafort si è dichiarato non colpevole e quindi non disposto a collaborare con i giudici. Rischia una condanna pesante: anche fino a 100 anni di carcere.