FALLO BILATERALE – DOPO LE GAFFE, IL GOVERNO TRACCIA LA STRADA PER RICUCIRE LE RELAZIONI DIPLOMATICHE CON LA FRANCIA – A FINE AGOSTO SALVINI INCONTRERÀ L’OMOLOGO CASTANER E PRIMA CI SARANNO ALTRI INCONTRI BILATERALI PER TASTARE IL TERRENO – L’ALTA VELOCITÀ SULLO SFONDO E IL RUOLO DI MATTARELLA, CHE HA SBLOCCATO LA SITUAZIONE TELEFONANDO A MACRON E PREME PER PLACARE GLI ANIMI
-Francesca Sforza per “la Stampa”
La paziente ritessitura della trama Italo-francese è cominciata. Il compito più delicato spetterà a Matteo Salvini, che in un incontro con il ministro dell' Interno francese Christophe Castaner in preparazione del prossimo G7 a presidenza francese, previsto a Biarritz per la fine d' agosto, sarà chiamato a ricomporre le divergenze aperte con la Francia dai suoi alleati di governo.
La road map è tracciata, e il ritorno dell' ambasciatore Christian Masset non è un semplice reintegro, ma vuole essere, nella prospettiva di Parigi, un vero e proprio rilancio delle relazioni bilaterali. Lo schema della diplomazia 4.0, infatti, non prevede che il richiamo di un diplomatico sia il segno di una rottura, quanto piuttosto una sorta di pit-stop: ravvisata la presenza di difficoltà, è necessario fermarsi, mettere a punto una strategia, modificare, nel caso, ciò che va modificato, infine, al più presto, ripartire.
Il primo incontro
L' incontro tra i due ministri dell' Interno sarà a sua volta preparato - per evitare possibili e dannosi fraintendimenti - da altri incontri bilaterali. Il primo in ordine di tempo sarà tra i ministri della Cultura Alberto Bonisoli e Françoise Nyssen, macroniana doc, e tra le più attente alla questione dell' integrazione dei giovani francesi di seconda generazione. Non si tratterà dunque di un incontro d' occasione, ma di un tavolo preparatorio su argomenti legati all' agenda digitale (tra le priorità della presidenza Macron) e del coinvolgimento nei consumi culturali delle fasce più fragili della società.
Se questo primo incontro ha il senso di avvicinare i linguaggi, il secondo, tra il ministro dell' Economia Giovanni Tria e il suo omologo Bruno Le Maire, ha quello di confrontare le agende economiche. Sarà un incontro doppiamente importante: non solo per l' evidente peso dei dicasteri coinvolti, ma anche per l' attivismo che contraddistingue negli ultimi tempi la Francia nella volontà di rivedere le regole di concorrenza della Ue in vista di un rafforzamento dei grandi gruppi industriali europei.
Al momento le intese più consistenti che i francesi portano avanti sono con la Germania: dal trattato di Aquisgrana alla recente intesa sulla necessità di una revisione dell' antitrust (dopo il no europeo alla fusione nel settore Altsom/Siemens), il motore franco-tedesco ha ripreso a girare. Ed è nell' interesse dell' Italia non prendere la «strada particolare» dell' isolamento.
L' alta velocità sullo sfondo
Un' agenda ricca dunque, in cui la questione Tav-No Tav viene al momento tenuta sullo sfondo: va risolta, è evidente, ma al momento potrebbe non contribuire a un effettivo «reset» delle relazioni. Proprio il pomeriggio precedente il suo richiamo, ricordiamolo, all' ambasciatore Masset era stata consegnata dal ministro delle Infrastrutture Toninelli una nota informativa sui costi e benefici della Tav che non aveva esattamente scaldato gli animi dei francesi (e neanche quello del ministro Salvini, che non ne era stato informato).
Apprezzata, da Parigi, la marcia indietro dei Cinque Stelle sul sostegno ai gilet gialli: è stata la condizione imprescindibile perché la macchina delle relazioni bilaterali tornasse a camminare, così come il mantenimento di questa linea è altrettanto essenziale perché non ci siano altri arresti. Le parole rivolte da Di Maio all' ambasciatore francese - «Sono contento che sia tornato, gli chiederò un incontro, nel frattempo bentornato» - lasciano intendere che l' ascia di guerra sia al momento sotterrata.
Spicca, in questo quadro, il ruolo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lontano dai protagonismi che caratterizzano la presente stagione, è l' effettivo custode del «reset» Italia-Francia. Grazie alla telefonata tra lui e il presidente Emmanuel Macron, in cui si è ricordato che «Francia e Italia hanno costruito insieme l' Europa e per questo hanno una responsabilità particolare nel lavorare insieme», gli equilibri sono stati ristabiliti. Adesso sta a Matteo Salvini portare a compimento il percorso, evitando che nuova sabbia finisca, magari accidentalmente, tra le ruote.