IL FAMILY DAY PUÒ INIZIARE: È ARRIVATA EFE BAL! LA TRANS VESTITA DA SUORA È GIÀ AL CIRCO MASSIMO - GUIDA PER I MANIFESTANTI: ''NON RISPONDETE AI GIORNALISTI'', E NON ESAGERATE CON I FORCONI ANTI-FROCI - IL MINISTRO GALLETTI SARÀ IN PIAZZA, ''ALFANO È D'ACCORDO CON ME''. MA HA INCASSATO 5 POLTRONE E STARÀ ZITTO - DE GIROLAMO: 'NON MI FANNO FARE LA MADRINA, VOTERÒ LA LEGGE CIRINNÀ'
FAMILY DAY, VADEMECUM: "NO ALLE PROVOCAZIONI"
Mario Valenza per ''il Giornale''
"Non parlate con i contestatori e i provocatori, e soprattutto con i giornalisti". Il gruppo ’Giuristi per la vita, che ha partecipato all’organizzazione del Family day di domani a Roma, ha diffuso un vademecum ai suoi membri con le indicazioni per partecipare alla manifestazione del Circo Massimo.
"È probabile - si legge nel vademecum - che a margine della manifestazione vi siano dei contestatori e/o attivisti. Non possono quindi escludersi a priori, possibili cori, striscioni, ostentazioni plateali, provocazioni". Alcuni, "subdolamente, potrebbero cercare di intervistarvi e/o filmarvi prima o dopo la manifestazione, con atteggiamento all’inizio pacato, come fossero semplici curiosi o giornalisti.
Ebbene, EVITATE di rilasciare dichiarazioni (il corsivo è nell’originale, ndr), che potrebbero essere strumentalizzate o distorte. UNA SOLA risposta sbagliata può delegittimare l’intera manifestazione, quindi è essenziale, se cercano di avvicinarvi, anche se vi sentite la persona più preparata della terra su tematiche relative a famiglia, adozioni, uteri in affitto gender e altro, RIFIUTARSI cortesemente ma decisamente di rilasciare interviste e rimandare, semmai, ai portavoce ufficiali. La tecnica del giornalista (specie improvvisato) è l’insistenza. E voi insisterete nel rifiutare cordialmente".
1. FAMILY DAY, SFIDA SULLE UNIONI CIVILI - «NON RISPONDETE A PROVOCATORI»
Alessandra Arachi per www.corriere.it
Oggi scende in piazza il popolo del Family day e i vescovi, implicitamente, danno la loro benedizione. «È in corso l’equiparazione tra matrimonio e unioni civili, con l’introduzione di un’alternativa alla famiglia», denuncia un comunicato della Consiglio episcopale permanente.
Il Consiglio si è riunito dal 25 al 27 gennaio scorsi, ma soltanto ieri ha fatto uscire la nota di denuncia contro il disegno di legge Cirinnà, in perfetta sintonia con la manifestazione del Circo Massimo. Si comincia oggi alle 14. Massimo Gandolfini, il chirurgo di Brescia promotore del Family day, lo ha detto e ripetuto: «Saremo oltre un milione di persone». E la conta sarà stata fatta sui pullman, sui treni, sulle adesioni a questo comitato che già nel giugno scorso aveva rodato la macchina organizzativa per dire sì alla famiglia tradizionale e un no netto alla legge sulle unioni civili.
La politica non mancherà. Sono più di duecento i parlamentari che hanno aderito alla manifestazione contro il disegno di legge Cirinnà, tra questi la delegazione di Ncd è la più numerosa. Del governo ci sarà il ministro dell’Ambiente dell’Udc, Gianluca Galletti, mentre il ministro dell’Interno Angelino Alfano ci sarà «con il cuore» insieme al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in viaggio in Cina. Dal Pd ha dato la sua adesione entusiastica il deputato Beppe Fioroni: «Nel 2007 ho partecipato da ministro, figuriamoci se non vado ora».
Ci saranno in tanti del Nuovo centro destra, in testa il presidente del gruppo del Senato Renato Schifani, ma ieri è stata la deputata dell’Udc-Ap Paola Binetti a polemizzare con l’alleato Ncd all’indomani delle nomine del governo. Con un avvertimento: «Se Ncd rinuncerà a votare secondo i suoi principi non escludo la separazione di Udc e lo scioglimento di Area popolare».
In piazza anche i parlamentari della Lega e quelli di Fratelli d’Italia, capitanati da Giorgia Meloni, sei parlamentari fittiani e quelli appartenenti a Conservatori e riformisti, mentre per Forza Italia hanno detto il loro sì convinto il capogruppo della camera Renato Brunetta e il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri.
Non mancano all’appello gli estremisti di Forza nuova che al Circo Massimo arriveranno in compagnia degli esponenti di estrema destra di Casa Pound e la paura è che possa succedere qualche incidente, che il clima possa degenerare.
A tutti i partecipanti arriva un accorato appello dell’Agedo, l’associazione che riunisce i genitori, i parenti e gli amici di omosessuali. Una lettera aperta ai manifestanti: «Sarete in migliaia in piazza e nonostante che facciate fatica ad immaginarlo, è statisticamente sicuro che tra i vostri figli vi siano molti ragazzi e e ragazze che, anche se non vi hanno mai confidato nulla, sono gay, lesbiche, bisessuali e transgender e che, in questo momento, si stanno chiedendo se avranno una vita felice come tutti i loro fratelli e amici, oppure no».
La piazza del Family day dice un no secco alla legge delle unioni civili perché non vuole riconoscere agli omosessuali alcun tipo di diritto che riguarda la coppia, ma soltanto quelli individuali, già previsti dal codice civile. E a dire sì a questo messaggio oggi ci saranno anche i gonfaloni di tre regioni: Lombardia, Liguria e Veneto. I due governatori Roberto Maroni e Giovanni Toti seguiranno i loro gonfaloni, mentre il governatore del Veneto Luca Zaia ha mandato a Roma una delegazione ufficiale.
Ma non è tutto. Nel corteo anche una delegazione di alcuni sindaci d’Italia, capitanati dal sindaco di Verona Flavio Tosi.
2. GALLETTI: IN MARCIA DA CITTADINO ASSENTE ALFANO MA È D' ACCORDO
Paolo Mainiero per ''Il Mattino''
Gianluca Galletti ci sarà. Il ministro dell' Ambiente (Udc-Area popolare) sarà oggi al Circo Massimo a Roma per il Family day.
Una scelta convinta, quella di Galletti, unico esponente del governo a partecipare all' evento.
Ministro, perché ha scelto di esserci?
«Partecipo e lo faccio con grande orgoglio. Ci andrò come cittadino, non certo come rappresentante del governo. Non rinuncio ai miei valori e non sto al gioco di chi vuole fare passare l' idea di una piazza omofoba e retrograda che vuole privare altri dei propri diritti».
Quali valori difende?
«Sarò in piazza per affermare cose molto semplici, che la famiglia è composta da un uomo e da una donna e che un bambino ha bisogno di avere un padre e una madre. Non è in discussione l' amore di un genitore per il proprio figlio. L' amore non si regola con le leggi, l' amore è a prescindere e questa legge deve regolare rapporti patrimoniali ed economici. Potrei provare amore per un amico pur essendo etero ma non per questo devo chiedere allo Stato di riconoscere l' amore che ho per questo amico».
Sul riconoscimento dei diritti civili l' Italia è tuttavia in ritardo rispetto ad altri Paesi europei.
Non crede che, come la Ue sollecita, questo vuoto vada colmato?
«Abbiamo una grande occasione per compiere un passo di civiltà. Riconoscere alle coppie di fatto diritti che oggi non hanno è un fatto sicuramente positivo. Così come sono d' accordo che determinati diritti vengano estesi anche alle coppie omosessuali. Per intenderci, per essere preciso, mi riferisco al diritto all' assistenza in caso di malattia, all' uso della casa in comune, alla eredità del partner, alla reversibilità della pensione».
Però...?
«Bisogna tenere ben distanti le unioni civili dalla famiglia. Nel disegno di legge Cirinnà c' è una evidente forzatura, vi sono troppi richiami alla legislazione che regola la famiglia. Ma l' articolo 143 della Costituzione è precisissimo, riconosce alla famiglia un ruolo fondamentale con diritti e doveri. Quell' articolo non regola solo il rapporto tra marito e moglie ma soprattutto tra coniugi e figli, ossia della famiglia, perché il matrimonio ha come finalità la procreazione. Nella Cirinnà si fa invece troppa confusione tra unioni civili e matrimonio, con una equiparazione impropria».
Sulle adozioni darete battaglia?
«Il parere è assolutamente negativo ed è stato un errore avere inserito il tema della stepchild adoption in un testo concepito per riconoscere alle coppie di fatto i diritti civili. Il bambino ha diritto ad avere un padre e una madre».
Sette giorni fa alla iniziativa «Svegliati Italia» ha partecipato più di un ministro del Pd. Al Family day lei sarà l' unico esponente di governo. Il ministro Alfano non sarà in piazza ma ha annunciato un referendum se la legge dovesse essere approvata e non ci sarà neppure il ministro per la Salute Beatrice Lorezin. Perchè tanta timidezza?
«Alfano fa bene, in funzione del suo ruolo di ministro degli Interni, a non partecipare. Una sua presenza avrebbe scatenato polemiche e proteste, la sua mi sembra una posizione giusta e corretta. Ma so che con il cuore e con la mente sarà in piazza.
Sulle adozioni e più in generale sul disegno di legge Angelino la pensa esattamente come me. Al di là delle presenze in piazza degli esponenti di governo, la posizione di Area popolare è chiara ed è stata più volte ribadita sia dai ministri che dai parlamentari. Il sostegno alla famiglia naturale e la difesa dei bambini sono per noi principi irrinunciabili e del resto al Circo Massimo ci saranno tanti esponenti di Area popolare».
In Parlamento chiederete il voto segreto?
«Ho apprezzato le parole di Renzi che ha lasciato libertà di voto. Stiamo parlando di diritti non negoziabili che non possono fare parte di accordi politici o di programmi di governo. Spero che non si perda la grande occasione di riconoscere i diritti civili alle coppie di fatto. Ma non vorrei che la questione delle adozioni, inserita strumentalmente nel disegno di legge, faccia saltare tutto».
Sette giorni fa l' iniziativa «Svegliati Italia», oggi il Family day. Ancora una volta il Paese si divide nelle piazze?
«L' argomento sicuramente divide. Ma io non vado in piazza contro qualcuno, vado per affermare il ruolo insostituibile della famiglia che da decenni tira la carretta e che in questi anni di crisi è stata un ammortizzatore sociale fortissimo. Il sistema famiglia ha funzionato, funziona e non possiamo metterlo in discussione preferendo altre tipologie di famiglia».
Si prevede un milione di persone in piazza. Al di là dei numeri, il Family day quanto potrà incidere?
«La politica dovrà riflettere sulla manifestazione, il Parlamento non potrà ignorarla. Il Family day esprime la sensibilità del Paese su un argomento molto delicato, quello della tutela della famiglia e dei bambini, rispetto al quale non è possibile arretrare».
La Chiesa non ha sostenuto ufficialmente il Family day, ha mantenuto un basso profilo. Si aspettava una posizione più netta?
«La posizione della Chiesa è chiara da millenni, non da decenni o da ieri. I vescovi hanno avuto il giusto profilo e hanno lasciato che fossero i laici a prendere l' iniziativa».
3. UNIONI CIVILI: DE GIROLAMO, RESPINTA IN CHIESA IO VOTO DDL
(ANSA) - "A questo punto mi interrogo se non sia il caso di votare le unioni civili. Non solo, di votare la stepchild adoption". E' la decisione che sta maturando Nunzia De Girolamo, Forza Italia, dopo che le è stato impedito dal parroco di fare da madrina alla nipotina perché sposata civilmente. Ieri ha scritto una lettera al Papa in proposito e intervistata da Repubblica e dal Messaggero, spiega che "ho voluto fare da megafono a un disagio molto diffuso, tante persone anche sconosciute, tanti sacerdoti mi stanno chiamando. A lui perché è il Papa della misericordia, della Chiesa ospedale da campo, che però si scontra con la chiusura territoriale di tante parrocchie".
Ma non è una "ripicca" votare le unioni civili, visto che la sua posizione sulle coppie di fatta l'aveva espressa "già nel 2009". "Io non ho ancora deciso, valuterò - precisa -. Anche perché il testo arriverà alla Camera molto cambiato. Penso però che occorra una scossa a questo Paese e al mondo cattolico". Non andrà al Circo Massimo per il Family Day, "come del resto non sono andata alla piazza Arcobaleno. Dovere di un politico è ascoltare le piazze, non strumentalizzarle. E legiferare, pensando all'Italia di domani".