IL FANTASMA DI BERLUSCONI PERSEGUITA LA MELONI ANCHE IN INDIA – LE LODI DEL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, AL CAV, SONO L’ENNESIMA OCCASIONE DI IMBARAZZO PER “DONNA GIORGIA”: IL FEELING DI SILVIO CON PUTIN È UN’OMBRA E UN’ONTA PER IL SUO GOVERNO. NON FA IN TEMPO A METTERCI UNA PEZZA CHE QUALCUNO RICICCIA I RAPPORTI DEL BANANA CON MOSCA, SCREDITANDO LO SFORZO ATLANTISTA DELLA PREMIER…
-
Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”
Gli strani incroci di New Delhi. […] Mentre Giorgia Meloni è appena rientrata dall’incontro con il primo ministro Narendra Modi, il titolare degli Esteri russo Serghej Lavrov tiene una blindata conferenza stampa a margine del G20. E ancora una volta rinsalda il filo che lega Mosca ad Arcore. Elogia Silvio Berlusconi. Lo definisce «un leader ragionevole, che non intensifica le tensioni». Un chiaro attestato di stima, che giunge come risposta alla domanda di tre giornalisti italiani – fra cui l’inviato di Repubblica che partecipano all’incontro.
Lavrov commenta così la severa critica di Berlusconi a Zelensky: «[…] Berlusconi è […] un uomo ragionevole […] che non cerca di dipingere tutto in bianco e nero, non cerca di intensificare tensioni nel mondo sotto lo slogan della lotta della democrazia contro l’autocrazia. Berlusconi […] comprende la necessità di risolvere i problemi da cui dipende la nostra vita».
[…] Un’altra occasione di imbarazzo per Meloni, che ha l’amico dello zar fra i principali azionisti del suo governo. La premier, che pure in quel momento è a pochi metri da lui, non vedrà Lavrov. Ma il feeling fra Berlusconi e la Russia è un’ombra che la perseguita. Anche in Oriente. Eppure si era appena placata l’onda della polemica per lo smodato attacco del Cavaliere a Zelensky, cui era stata attribuita la responsabilità del conflitto «per l’attacco alle repubbliche del Donbass ».
E Meloni aveva dovuto sopportare anche la reprimenda che, nei confronti delle parole del fondatore del centrodestra, aveva fatto a Kiev il simbolo della resistenza ucraina: «Berlusconi parla così perché non gli hanno mai bombardato la casa», aveva detto Zelensky.
Come se non bastasse, arriva pure l’apprezzamento di Lavrov per la posizione del governo indiano, che non ha votato la risoluzione Onu che condanna l’invasione di Putin e che si pone oggi come capofila dei Paesi non allineati. […] A Modi, in mattinata, Meloni aveva riservato parole al miele, definendolo il leader più amato del mondo.
La presidente del Consiglio capisce presto che serve un modo per uscire dalla situazione di disagio, per riaffermare di nuovo davanti ai potenti del pianeta riuniti nella capitale indiana per il G20, la posizione atlantista dell’Italia.
E la premier sfrutta l’occasione del discorso alla conferenza Raisina Dialogue per ribadire la linea: «L’attacco russo […] è […] un attacco contro l’integrità territoriale di una nazione sovrana, in flagrante violazione […] dei principi dell’ordine globale che consente alla comunità internazionale di prosperare. Non possiamo permettere che la legge del più forte superi la forza della legge». […]