FARSA ITALIA – GLI AZZURRI SI SPACCANO SUL NUOVO CAPOGRUPPO: LA PRIMA SCELTA DI BERLUSCONI, PAOLO BARELLI, SPONSORIZZATO DA TAJANI E’ STATO IMPALLINATO DAI MINISTRI BRUNETTA-CARFAGNA-GELMINI CHE APPOGGIANO SESTINO GIACOMONI (ANCHE LUI MOLTO VICINO AL CAV) – PER EVITARE IL VOTO SEGRETO E LO STRAPPO, TOCCHERÀ A BERLUSCONI, APPENA ARRIVATO A ROMA, PRENDERE UNA DECISIONE.

-


E. La. per "la Repubblica"

 

sestino giacomoni

Una mezza rivolta di deputati forzisti contro il candidato indicato da Berlusconi. Il segno dei tempi che cambiano, di un partito in transizione dentro una coalizione allo sbando per la sconfitta alle amministrative. Succede che, alla Camera, vada scelto il nuovo capogruppo azzurro che prenderà il posto di Roberto Occhiuto, eletto presidente della Regione Calabria. Un passaggio che, solitamente, si consuma con un voto per acclamazione del nome che ha il gradimento dell'ex premier. Stavolta no, accade qualcosa di diverso: il candidato prescelto per il ruolo è Paolo Barelli, ex nuotatore e dirigente sportivo, parlamentare di lungo corso (è stato eletto la prima volta al Senato nel 2001).

 

Paolo Barelli

Barelli è sponsorizzato dal coordinatore Antonio Tajani e la sua nomination ha l'avallo di Silvio Berlusconi. Così, almeno, si apprende da fonti vicine ad Arcore. Ma le bracciate dell'ex olimpionico verso il primo ruolo di rilievo nella sua lunga carriera non si sono rivelate, dal primo minuto, poco faticose. Perché una buona fetta di deputati si oppone al nome di Barelli. Sostiene un'altra candidatura, peraltro di un esponente forzista anch' esso molto vicino al Cavaliere, quella di Sestino Giacomoni, che di Berlusconi fu consigliere quando era premier. E, a sorpresa ma neppure tanto (visto il grado di conflittualità interna al partito), i sostenitori di Giacomoni hanno annunciato che vogliono andare fino in fondo.

 

barelli

Giungendo alla mossa estrema: una lettera con cui si richiede il voto segreto per l'elezione del nuovo capogruppo. Lettera che, tra le altre, reca tre firme illustri: quelle dei ministri Renato Brunetta, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. A questo punto toccherà a Berlusconi, appena arrivato a Roma, prendere una decisione. Sulla carta le firme necessarie per ottenere il voto segreto ci sono: 26 su 77, quindi più del 33 per cento previsto dallo Statuto. Ma il Cavaliere farà di tutto per evitare che si giunga a una consultazione di questo tipo, che equivarrebbe alla formalizzazione di uno strappo. Le diplomazie sono rimaste al lavoro fino a tarda ora, dentro un partito ancora diviso. Oggi, alle 12, è prevista la riunione per l'elezione più sofferta di sempre.

GIACOMONI
sestino giacomoni foto di bacco
GIACOMONI