FARSA ITALICUM - ARCHIVIATO TOTI, IL CAV VUOLE ROMPERE IL PATTO CON RENZI SULLE RIFORME - FI NEL CAOS: NEL MIRINO LE “SALOME’” STALINISTE PASCALE-ROSSI CHE ORA CHIEDONO LA TESTA ANCHE DI SIGNORINI E SALLUSTI


Fabrizio d'Esposito per ‘Il Fatto Quotidiano'

Fin principio fu l'anti-Renzi. Testuale. Era la fine del 2013 e il berlusconismo si votò d'improvviso alla Totimania, convinto di aver scovato il volto vincente dopo un autunno decadente e scissionista. I giornali amici, e non solo, titolarono: "Toti studia da anti-Renzi". Ripescare oggi questo titolo è crudele.

RENZI E BERLU C

Ma il fenomeno Toti, nel senso di Giovanni per chi non l'avesse capito, si sgonfiò subito. A marzo, le confidenze del Cavaliere includevano un verdetto spietato: "Lo so, Giovanni non funziona e non buca nemmeno il video, ma almeno è fedele". E per il Condannato devastato dal tradimento di Angelino Alfano, quello della fedeltà è rimasto l'unico criterio di selezione dentro Forza Italia.

Quella tuta bianca e il fisico da leader
Di mese in mese, fino ad arrivare al funerale politico del 25 maggio, quando nella tragica notte di domenica Deborah Bergamini è stata l'unica a mettere con coraggio la faccia sulla catastrofe, Giovanni Toti, ex direttore di casa Mediaset, è diventato l'emblema del rinnovamento fallito di Forza Italia. Nella circoscrizione del nord-ovest, alle Europee, che include la culla lombarda di B., Toti ha raccolto 148.730 preferenze, con il supporto dello stesso Condannato e di Mariastella Gelmini, che si sono spesi per lui.

RENZI BERLUSCONI MONTEZEMOLO AL TEATRO REGIO DI PARMA

Al sud, il bistrattato Raffaele Fitto ne ha prese 284.547. Non c'è paragone. Col volto distrutto, quasi grigio, in queste serate Toti va ancora in tv a spiegare che il berlusconismo non è finito. Di lui, da qui a qualche anno, si ricorderà solo la foto in tuta bianca accanto al Condannato. Era in un centro benessere. L'esteta B., per il quale l'apparenza è sostanza, voleva trasformare Toti anche nel fisico, per renderlo più adatto alla leadership. Toti, invece, è rimasto pingue. Oggi Forza Italia terrà un atteso ufficio di presidenza. Toti e il cerchio magico hanno tentato di rinviarlo, invano.

I metodi stalinisti del cerchio magico
Forza Italia non esiste, come partito. Oggi Forza Italia è il cerchio magico dell'ex Cavaliere arrivato davvero alla sua Salò, come un tempo aveva pronosticato Fabrizio Cicchitto, anche lui andato via con Ncd. Solo che Cicchitto pronosticò un declino di B. con i falchi Sallusti e Santanchè. È andata diversamente. I custodi, se volete i carcerieri, dell'ultimo Berlusconi sono Toti, poi la fidanzata Francesca Pascale, la badante onnipotente Mariarosaria Rossi, l'avvocato-senatore Ghedini e un gradino più giù la citata Gelmini e Paolo Romani, capogruppo al Senato. Poi i nemici.

raffaele fitto silvio berlusconi

Il gruppo di Fitto, quello di Verdini e la Santanchè. La gestione Pascale-Rossi del cerchio magico è stalinista. L'ossessione del sospetto, anche minimo, ingrassa la lista nera degli indesiderati. Ieri, Alessandro De Angelis sull'Huffington Post ha scritto che le due donne, entrambe campane, tentano di "sterilizzare le fonti di Fatto e Repubblica" e vorrebbero tagliare la testa anche a Sallusti, direttore del Giornale, e Signorini, alla guida di Chi.

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Il cerchio magico della Salò berlusconiana avrebbe voluto evitare la riunione di oggi come sfregio alla vittoria di Raffaele Fitto, l'ex democristiano pugliese che già invoca le primarie per la successione a Berlusconi. Anche se dovesse toccare a Marina, la primogenita. A sua volta, l'interessata ha fatto sapere di non volerne sapere ancora di scendere in campo come il padre. Altro segno del caos e dello sbandamento del centrodestra.

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E il riavvicinamento alla Lega di Salvini, con la decisione di firmare alcuni referendum del Carroccio, rappresenta la Grande Tentazione di queste ore: rompere il tavolo delle riforme e far saltare il patto del Nazareno. Rivela una fonte di rango: "Berlusconi ci sta ragionando, a che serve fare un Senato che si riempirà di amministratori renziani e approvare un sistema, l'Italicum, che allo stato attuale sancisce un bipolarismo Renzi-Grillo?". Poi c'è tutta la questione intricata del rapporto con Ncd, che in ogni caso pretende uno schema completamente diverso per rifondare il centrodestra. La semplice somma di Forza Italia, Ncd, Lega e Fratelli d'Italia al momento è impossibile.

Denis la colomba e le ambizioni di Fitto
L'eventuale rottura con Renzi potrebbe causare l'ennesimo strappo dentro Forza Italia, dopo quelli di Bonaiuti e Bondi. Stavolta a rendersi autonomo potrebbe essere Denis Verdini, lo sherpa delle riforme emarginato dal cerchio stalinista. Se veramente accadrà potrebbe nascere al Senato un gruppetto di azzurri filorenziani. E se B. dovesse reprimere, ancora una volta, le ambizioni di Fitto sul partito, il disagio pugliese potrebbe incrociare quello toscano di Verdini.

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