FASCINA CHI? – UN ANNO FA, A QUATTRO MESI DALLA SCOMPARSA DEL CAVALIERE, AL “TROFEO SILVIO BERLUSCONI” SI APPALESAVA CON IL SUO SGUARDO SVENUTO LA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CHE ACCENNAVA OGNI TANTO UN SORRISO MALINCONICO - UN ANNO DOPO. ALTRO TROFEO, ALTRA SCENOGRAFIA. L’ORDINE DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È ARRIVATO FORTE E CHIARO ALLA REGIA DI COLOGNO MONZESE: NIENTE FACCE DA PREFICHE, NIENTE LACRIME, NIENTE OCCHI A MEZZ’ASTA - PER FASCINA, CHE AVEVA SENTITO LA NECESSITÀ DI FAR DETTARE ALL’UFFICIO STAMPA DELLA CAMERA DI FORZA ITALIA UN COMUNICATO IN CUI ANNUNCIAVA LA SUA PRESENZA ALLO STADIO, NESSUNA INTERVISTA SUI CANALI MEDIASET, NESSUNA TRACCIA, SOLO IL LENTO SCIVOLARE VERSO L’OBLIO…
DAGOREPORT
Agli occhi attenti, non dei tifosi certo, ma dei curiosi che hanno assistito a Milan-Monza sugli spalti di San Siro in occasione del secondo trofeo commemorativo Silvio Berlusconi, non è sfuggita la differenza con l’anno scorso.
Era l’8 agosto 2023, a quattro mesi dalla scomparsa del Sultano di Arcore. Primo trofeo Silvio Berlusconi, Monza. Inquadrature quasi fisse di una tribuna un po’ Muppet Show con pupazzi in pieno lutto e la maglia “Numero 1” del Cavaliere.
C’erano tutti: Pier Silvio Berlusconi, accanto a Marta Fascina che si era portata al seguito i due (oggi ex sodali) Alessandro Sorte e Stefano Benigni, l’ex guardia del corpo del Cavaliere e oggi ombra della Fascina, il baldo Nino Battaglia, e ovviamente l’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani con l’inseparabile Elga (che sposerà il 9 settembre con un matrimonio civile alla villa Reale).
Alla premiazione sul prato del Brianteo, un altro pout-pourri con quasi più premianti che premiati: tra Piersilvio con il figlio, lo zio Paolo e Luigi Berlusconi, in piedi, come uno stoccafisso, si appalesava la “Vedova inconsolabile” con lo sguardo svenuto, che accennava ogni tanto un sorriso malinconico.
Un anno dopo. Altro trofeo, altra corsa. Ma soprattutto altra scenografia.
L’ordine di scuderia della famiglia-azienda è arrivato forte e chiaro: niente Fascina, niente facce lunghe, niente lacrime. E soprattutto poche inquadrature della tribuna, stavolta di San Siro: Piersilvio, a tratti il figlio quattordicenne Lorenzo, Gerry Cardinale, Paolo Scaroni, Zlatan Ibrahimovic (i vertici del Milan) e un paio di fotogrammi per l’Ad del Monza Galliani, artefice della scalata dei biancorossi in serie A.
Di Fascina, che aveva sentito la necessità di far dettare all’ufficio Stampa della Camera di Forza Italia un comunicato in cui annunciava la sua presenza, nessuna intervista sui canali Mediaset, nessuna traccia, solo il lento scivolare verso l’oblio.