I FASCISTELLI SI SONO SEMPRE RIUNITI AD ACCA LARENTIA, ANCHE PRIMA DEL GOVERNO MELONI – NEL 2018, QUARANTENNALE DELLA STRAGE, AL GOVERNO C'ERA PAOLO GENTILONI. UN CORTEO DI SEIMILA PERSONE PARTÌ DALLA SEDE DI CASAPOUND (OCCUPATA ABUSIVAMENTE) A ROMA E RAGGIUNSE LA SEDE DI “ACCA” DOVE, COME AL SOLITO, SI VIDERO BRACCIA ALZATE PER FARE I SALUTI ROMANI - LA DIFFERENZA È CHE ALL’EPOCA GIORGIA MELONI RICORDAVA LA STRAGE CON DEI POST SUI SOCIAL MENTRE ORA TACE... - VIDEO
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Vi odio perché quelli che “ma Giorgia Meloni, ma la digos, ma questo governo”mi costringono a ricordare a quelli che non ricordano che quello che è accaduto a Acca Larentia accade da anni, stesso raduno, stesso cerimoniale. Cambiano solo i governi, ma nessuno cancella neppure la… pic.twitter.com/8h9rXudegZ
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) January 8, 2024
Marco Zonetti per Dagospia
Ieri sera, nel suo TgLa7 delle 20.00, Enrico Mentana ha effettuato una disamina obiettiva sul caso dei saluti romani ad Acca Larentia. Ai tantissimi che parevano cadere dalle nuvole e che attribuivano la commemorazione fascista di domenica 7 gennaio 2024 al clima autoritario instauratosi con l'avvento di Giorgia Meloni al Governo, Mentana - subito seguito da Marco Travaglio a Otto e mezzo - ha ricordato che i saluti romani ad Acca si vedono da anni, con tutti i governi, finanche con quelli di Centrosinistra.
Uno su tutti quello di Paolo Gentiloni, quando nel 2018 - in occasione del quarantennale della strage - un corteo di seimila persone partì dalla sede di CasaPound in Via Napoleone III a Roma e raggiunse la sede di Acca Larentia tributando poi, nel silenzio domenicale che avvolgeva il quartiere, i rituali tre "presente" corredati da saluti romani il cui boato fu tale da far scattare gli antifurti delle automobili parcheggiate tutt'attorno.
Il lungo corteo organizzato dai vertici di CasaPound vide accorrere frotte di camerati da tutta Italia per celebrare i quarant'anni dell'uccisione dei tre attivisti del Fronte della Gioventù Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. Una nutrita manifestazione fascista, quella di domenica 7 gennaio 2018, che - ribadiamo - si svolse pubblicamente sotto il governo di Roberto Gentiloni, con il Partito Democratico quale forza di maggioranza.
La differenza peculiare, semmai, è che - mentre il 7 gennaio 2018 così come gli altri anni - Giorgia Meloni ricordava sempre la strage di Acca Larentia con un post, o con una visita personale come accadde nel 2009, da quando la leader di Fratelli d'Italia è arrivata a Palazzo Chigi è parsa dimenticarsi della ricorrenza, sostituendo il suo annuale ricordo con un meno divisivo omaggio al Tricolore. Un silenzio peculiare poco gradito a Sinistra ma soprattutto a Destra.