FATTO IL MOVIMENTO, BISOGNA CONVINCERE GLI ITALIANI! - BRIATORE LANCIA UFFICIALMENTE LA SUA CREATURA POLITICA: “IL MOVIMENTO DEL FARE” - ECCO IL LOGO CON IL FACCIONE DEL “BULLONAIRE” IN PRIMO PIANO CHE SEMBRA LA RECLAME DI UNA SERATA IN DISCOTECA: MA ORA CHE FARÀ? SI ALLEERÀ CON SALVINI? INTANTO SI È CONFRONTATO CON IL PRESIDENTE DELLA SARDEGNA SOLINAS… – VIDEO
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«La Fucina delle Idee buone e concrete è in moto. Stiamo lavorando, a servizio del Paese e degli Italiani». È con un post pubblicato su Instagram che Flavio Briatore, nel primo pomeriggio di lunedì, ha ufficialmente lanciato la sua nuova creatura politica: il «Movimento del Fare».
L’annuncio era nell’aria, e arriva a meno di un mese dalle dichiarazioni dell’ex team manager Renault al Foglio: «Non è più tempo di attendere - aveva detto lo scorso 12 agosto -: imprenditori, sindaci e professionisti che hanno realizzato qualcosa nella vita devono mettersi in gioco in prima persona. Per il bene del Paese, per restituire un po' di quello che hanno ricevuto». Le priorità? «Far ripartire l’economia, creare lavoro, attrarre investimenti».
Quali sviluppi?
Per ora del nuovo Movimento si conosce soltanto il logo: una freccia bianca ripiegata verso l'alto a mo' di chiocciola, con quattro striscette rosse e verdi sul lato sinistro. Non è quindi ancora chiaro quale sarà la sua collocazione sul piano politico. Briatore, tuttavia, non ha mai fatto mistero di apprezzare l'operato di Matteo Salvini - «il suo talento politico è innegabile» -, dicendosi perfino disponibile ad accettare eventuali incarichi di governo che gli venissero proposti dal leader del Carroccio.
Intanto, l'imprenditore piemontese nei giorni scorsi è stato in Sardegna per confrontarsi sul futuro dell'isola con il presidente Solinas: «Flavio ha le idee molto chiare - ha detto il governatore - è un amico della Sardegna e ci può dare una mano». Di certo il turismo, specialmente quello di alta gamma, sarà un tema centrale nel programma del Movimento: «Siamo il Paese più bello del mondo con 7 mila chilometri di costa - aveva proseguito Briatore nell'intervista al Foglio -, ci meritiamo un turismo di valore che vada oltre ciabatte e sacchi a pelo».