LE FAVOLE NEI BOSCHI - LA MINISTRA DA RIDERE: 'NELLE INTERCETTAZIONI TRA RENZI E ADINOLFI NON SI PARLA DI SOSTITUIRE LETTA'. CERTO, IL FATTO CHE IL GOVERNO DI LETTANIPOTE SIA CADUTO TRE SETTIMANE DOPO È SOLO UNA COINCIDENZA


Da www.repubblica.it

 

Maria Elena Boschi davanti a Palazzo Ruspoli a Firenze resize

Nella telefonata tra Matteo Renzi e il generale della Guardia di Finanza, Michele Adinolfi, non si parla mai della possibile sostituzione di Enrico Letta a Palazzo Chigi. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi, rispondendo durante il question time alla Camera: "Per quanto riguarda l'ipotesi, oggetto della telefonata, che l'allora presidente del Consiglio Letta sostituisse uno o due dei suoi ministri - il cosiddetto rimpastino - o più di due - il cosiddetto rimpastone - non è nulla di più o di meno di quello che si poteva leggere in quei giorni su tutti i giornali".

 

MICHELE ADINOLFI

Ha precisato la Boschi: "Non c'è nessuna ipotesi, invece, nella telefonata, di un cambio del presidente del Consiglio. Non è nemmeno citata l'ipotesi di avvicendamento dell'allora presidente del Consiglio".

 

Il ministro, dunque, censura come fatto "grave" che "intercettazioni senza alcuna rilevanza penale sono finite a un giornale" e conferma che sono in corso verifiche da parte del ministero della Giustizia, ma liquida la questione delle intercettazioni che coinvolgono Adinolfi (Renzi all'epoca era ancora sindaco di Firenze) come "supposizioni, ipotesi, illazioni". Insomma, cose che "magari possono appassionare chi apprezza il genere fantasy ma che nulla hanno a che vedere con l'attività del governo" il quale "ha intenzione rispondere sui fatti per rispetto alle istituzioni, al parlamento in primis, non su supposizioni, ipotesi, forse addirittura illazioni".

MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA

 

Giorgio Napolitano e Enrico Letta

Quanto poi al ruolo dell'ex capo dello Stato, Boschi prosegue: "Qualsiasi congettura di ricatto" nei confronti dell'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "è fantasiosa o quantomeno inverosimile".