FELUCHE IN CERCA DI POLTRONA: COME ANDARE IN PENSIONE E POI RICICLARSI
DAGOREPORT
Ambasciatori in cerca d'autore. È iniziato da poco il valzer delle nomine nelle partecipate di Stato e alla Farnesina ogni giorno è buono per un trasloco eccellente. Tutta colpa della Riforma Frattini che ha anticipato l'età pensionabile degli ambasciatori con l'obiettivo di aprire alle nuove leve, ma con il rovescio della medaglia di avere tanti ambasciatori prepensionati e in cerca di nuove occupazioni per non finire ‘esodati' in qualche buen ritiro.
Proprio per evitare di languire con le Signore Ambasciatore in qualche amena villa a Capalbio o in barca nel mar dei Caraibi, questi attempati signori da cocktail bar oggi sgomitano per accaparrarsi le poltrone più prestigiose, rischiando così di far diventare i Consigli di Amministrazione delle partecipate di Stato, degli happy hour poco in linea con i tempi di austerity. E poco in linea con il Fare che anima l'Esecutivo Letta.
È il caso di Giovanni Castellaneta, pugliese di origini e in pensione da alcuni anni dopo essere stato Ambasciatore negli USA, che guida la Sace e prima ancora essere stato per lunghi anni rappresentante del Governo Berlusconi nel CdA della Finmeccanica targata Guarguaglini.
È il caso di Giancarlo Aragona, in pensione dal 2009 e parcheggiato per un anno con incarico governativo alla Nato da dove è rientrato per presiedere la Sogin non appena liberato il posto di presidente, carica alla quale ha aggiunto anche quella di presidente dell'ISPI.
E che dire dell'ex ambasciatore italiano a Tokio, Vincenzo Petrone, che dopo una lunga carriera diplomatica ha trovato ad attenderlo la poltrona della Simest, una controllata di Cassa Depositi e Prestiti "nata 1991 per supportare gli imprenditori Italiani ad espandersi su nuovi mercati". Oltre che per supportare qualche ambasciatore in pensione, naturalmente. Ma la carriera dell'ambasciatore non si è fermata a Simest, Petrone infatti è oggi Presidente di Fincantieri, un altro bel pezzo di industria italiana.
Ultimo di questa lunga lista di diplomatici-business man all'amatriciana potrebbe (vorrebbe?) essere Ferdinando Nelli Feroci, oggi Rappresentante Permanente italiano presso l'Unione Europea, ma che di permanente sembra avere poco. Come nel caso di Aragona il suo passaggio a Bruxelles è solo un pit stop momentaneo visto che è libera una bella poltrona nel CdA di Finmeccanica. Sistemata la questione legata al Presidente, che sarà De Gennaro, ora bisogna riempire i buchi lasciati liberi nel Consiglio di Amministrazione dalle uscite anticipate - dai magistrati - di Bonferroni e Orsi.
Quale miglior soluzione che piazzare un bel ambasciatore in pensione? Alla Farnesina sono tutti felici di proseguire con questa tradizione, ma autorevoli membri dell'esecutivo non sembrano così convinti sia una buona idea. I consigli non sono una cena di gala, dicono, soprattutto quello di Finmeccanica, e vorrebbero puntare maggiormente su un professionista esperto anche di dinamiche societarie così da tenere la barra dell'austerity e del rispetto delle regole ben dritta.
Gli uscieri di Piazza Monte Grappa non sono sicuri di come andrà a finire. Per ora hanno deciso di preparare i cocktail e pulire per bene il bancone del bar, anche se in cuor loro sperano in una soluzione più utile per il Gruppo.