FERMI TUTTI: UN'ALTRA LEGA STA ARRIVANDO! - GIORGETTI, EMINENZA GRIGIA DI ZAIA, LANCIA LA SFIDA ALLA LEADERSHIP SEMPRE PIU' IN CADUTA LIBERA DI SALVINI - ''ATTENTI, L'ITALIA È VICINA ALL'ESPLOSIONE. C'È TANTA GENTE DAVVERO DISPERATA E I POLITICI DOVREBBERO DARE L'ESEMPIO INVECE DI SOFFIARE SUL FUOCOVERSO - VIVA L'EUROPA: SUL PIANO MERKEL/MACRON NON HO PREGIUDIZI - PRIMA DI CHIEDERE SOLDI ALL' EUROPA BISOGNEREBBE AVERE QUALCHE IDEA SU COME SPENDERLI - MATTARELLA CHIEDE DIALOGO E INVECE I M5S PROVOCANO (CASO RICCIARDI)''
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Francesco Bei per “la Stampa”
In queste settimane Giancarlo Giorgetti è rimasto muto, se si eccettua un' intervista della scorsa settimana al Wall Street Journal dove, da responsabile esteri della Lega, ha messo a tacere il chiacchiericcio antieuro che sale ogni tanto anche dal suo stesso partito. Un aplomb che ha mantenuto fino a ieri mattina, quando i cronisti ne hanno raccolto un duro sfogo mentre in aula il grillino Riccardo Ricciardi menava a martello contro la sanità lombarda.
Giorgetti, lei si è inabissato. Fioccano tutte le congetture possibili intorno a questo silenzio prolungato, dicono che ce l' abbia anche con Salvini
«Lasciamo perdere le fantasie. È vero, mi sono inabissato come dice lei. Perché il silenzio è il modo migliore di rispettare chi lavora negli ospedali, chi lavora al governo, chi lavora nelle regioni, chi prova a far ripartire la propria impresa. Non ho detto una parola sulla gestione della crisi, non mi permetto. Ci sarà il tempo per le critiche e per le inchieste ma non è questo».
Finché non ha sentito Ricciardi attaccare la Lega sui tagli alla sanità della sua regione
«Non ero in aula in quel momento, ero in Transatlantico insieme al ministro della Salute Speranza, con cui ci sentiamo e con cui condivido l' idea di tenere i toni bassi e di non polemizzare. Poi sento questoNemmeno Speranza se lo spiegava».
Dopotutto Ricciardi stava rivolgendo critiche legittime a una regione che ha avuto un picco di morti no?
«Legittime le critiche, per carità, il Parlamento ci sta per questo. Ma il problema è il modo. Di fronte a tanti morti bisogna mantenere un atteggiamento responsabile, non approfittare della diretta tv per buttarla in rissa. Sembrava quasi fatto ad arte».
Intende dire che i grillini deliberatamente intendevano provocare?
«Io non lo so, magari l' oratore, che mi dicono faccia l' attore, era solo sovraeccitato per la diretta. Ma certo abbiamo sentito gli appelli di Mattarella al dialogo, abbiamo ascoltato in aula un intervento del presidente Conte molto istituzionalePoi arriva questo cinque stelle così fuori luogo. L' ho detto anche al loro capogruppo Crippa e al ministro Di Maio».
E loro?
«Eh, glielo chieda. Non mi sembravano tanto contenti».
Secondo lei nel governo e in una maggioranza a forte trazione sudista, come sostiene il governatore Lombardo Fontana, c' è un sentimento di ostilità al Nord?
«Questo non lo so, ma se ci fosse bisognerebbe rispondere con i dati oggettivi. Li conosce i numeri sulla mobilità sanitaria tra le regioni? In Lombardia il saldo positivo è di centomila pazienti».
Il premier Conte, in un' intervista al Foglio, ieri apriva a un possibile patto con le opposizioni. Sospetta che una parte dei grillini stia provando a boicottare questo inizio di dialogo maggioranza-opposizione?
«Non lo so, è possibile. Le ripeto, ho avuto l' impressione che fosse un attacco fatto apposta per provocare».
L' hanno sentita dire: "Così finisce male". Che intendeva? Si mette a minacciare un' insurrezione adesso?
«Ma quale insurrezione! Però in giro c' è tanta gente davvero disperata e i politici dovrebbero dare l' esempio invece di soffiare sul fuoco. Devono stare attenti, il paese esplode. Fare critiche, ma con equilibrio, evitando le pagliacciate».
Al di là dell' episodio di oggi, vede ancora possibile una qualche forma di collaborazione? Si arriverà a quel governo di unità nazionale di cui tanto si parla?
«Dai palazzi della politica non verrà nulla, non mi aspetto alcuna proposta in questa direzione. Almeno finché dal paese reale, vista la situazione, non verrà una spinta tale da indurre la politica a prenderne atto. Ma sarà una pressione dall' esterno, non un moto dall' interno».
Intanto in questa settimana c' è una novità importante. Merkel e Macron si sono messi d' accordo per una proposta mai vista prima: un fondo da 500 miliardi a carico del bilancio Ue per interventi nei paesi più colpiti dalla crisi. Lei li prenderebbe quei soldi?
«Prima di chiedere soldi all' Europa bisognerebbe avere qualche idea su come spenderli, la cosa peggiore sarebbe arrivare a una sventagliata di soldi a pioggia. La proposta franco-tedesca mi sembra si configuri come un fondo di coesione all' iperpotenza. E storicamente il nostro paese, con governi di destra e di sinistra, si è mostrato incapace di spendere i fondi per le regioni del vecchio Obiettivo1».
Mi sembra di capire che il suo non sia un no pregiudiziale...
«Non ho mai posizioni pregiudiziali. Vediamo, prima di parlare a vanvera sono abituato a leggere i testi. Vorrei capire quali spese saranno ammissibili, la proposta andrà valutata nella sua evoluzione. Io dico solo questo: nell' ultimo bilancio europeo settennale ci sono fondi che ancora non siamo riusciti a spendere. Ecco, sarebbe l' ora di pensare a investimenti credibili prima di avanzare richieste assistenzialistiche».