FERMI TUTTI! NON SOLO M5S, ANCHE GUALTIERI E PARTE DEL PD VERSO IL NO AL MES - LA GRECIA SI E' SFILATA, E L'ITALIA RISCHIA DI ESSERE L'UNICO PAESE A CHIEDERE IL MES. UNA FIGURA DA ACCATTONE CHE SAREBBE PUNITA DAI MERCATI - ECCO A CHE SERVE IL TOUR EUROPEO DI CONTE: A CONVINCERE PORTOGALLO E SPAGNA A PRENDERE UN PO' DI FONDO SALVA-STATI, E IMPLORARE RUTTE DI SOPRASSEDERE SUL PUNTO, PERMETTENDO INVECE DI EROGARE LA PRIMA TRANCHE DI RECOVERY FUND ENTRO NOVEMBRE E NON NEL 2021 - SE L'ITALIA RIUSCISSE AD OTTENERE 120/130 MILIARDI, E' SALVA...

-


DAGONEWS

 

Il governo è Mes male, molto male… e il tour di Giuseppe Conte, partito da Lisbona, passato per Madrid e diretto a L'Aia, Berlino e infine Parigi, serve proprio a risolvere il dilemma di questo dannato Fondo Salva-Stati. Il premier vorrebbe attivarlo ma solo insieme ad altri paesi. Per questo sta cercando di convincere il portoghese Costa e lo spagnolo Sanchez a chiedere questa liquidità di emergenza destinata alle spese sanitarie.

giuseppe conte pedro sanchez

 

La faccenda è complicata. Ai tassi attuali di mercato, gli unici paesi che hanno interesse a chiedere i soldi al Mes (perché pagherebbero interessi più bassi rispetto a quelli sui loro titoli di stato) sono Italia, Grecia e Cipro.

 

Se quest'ultima ha lo stesso peso politico dell'Isola Tiberina, il premier greco Mitsotakis ha detto in un'intervista al ''Financial Times'' che non vorrà un centesimo manco del Recovery Fund se ci saranno condizionalità in stile troika. Figuriamoci il Mes, non se ne parla proprio, visto che ha condizionalità scritte nella pietra dei trattati europei, sebbene siano state ''sospese'' da letterine della Commissione che hanno poco valore cogente.

 

emmanuel e brigitte macron, kyriakos mitsotakis, mareva grabowski 1

Ad Atene la ferita del vecchio Fondo Salva-Stati è ancora aperta. Un premier che si rivolgesse allo stesso fondo (in versione riveduta e corretta) per chiedere aiuto, sarebbe linciato in piazza dai suoi concittadini. La Grecia non vuole più nessuno di Bruxelles che metta becco negli affari del paese.

 

Quindi l'Italia sarebbe di fatto l'unico paese dell'area euro a fare ricorso a questo strumento, col rischio di mandare un pessimo messaggio ai mercati e fare salire lo spread sul resto del debito pubblico. Quindi per risparmiare 500 milioni l'anno in interessi su quei 36 miliardi, rischiamo di spenderne molti di più per le emissioni regolari. Questo è il punto che da sempre sostiene l'area anti-europeista della Lega (Borghi-Bagnai-Rinaldi), la novità è che anche nel Pd c'è chi non è più così entusiasta dell'adesione solitaria al Mes.

Kyriakos Mitsotakis

 

E non si tratta solo degli ex renziani rimasti al Nazareno, l'ala di Marcucci e Lotti, che si è fatta contraria davanti all'opzione un po' stracciona di essere l'unico paese a rivolgersi al minaccioso Klaus Regling.

 

Lo stesso ministro Gualtieri all'inizio della pandemia aveva detto ''Mes no'' per dimostrare di essere sulla stessa linea di Conte, per poi venire smentito dal suo stesso partito che da due mesi intona il coretto ''Mes sì, a tutti i costi''. Ebbene anche Gualtieri è convinto che i mercati internazionali ci ammazzerebbero a colpi di spread, se fossimo l'unico paese dell'Unione europea con lo stigma del Mes.

 

Come disinnescare questa bomba? Conte spera di convincere Portogallo e Sanchez a prendere, se non tutta la quota disponibile, almeno una parte dei miliardi del Mes. Per Lisbona potrebbe trattarsi di 5 miliardi su 10 totali, e oggi il premier spagnolo ha detto che ''non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto al Mes'', pur convenendo con Conte che la decisione dovrebbe essere presa dopo la trattativa sul Recovery Fund.

 

E se invece non riuscisse a unire le sue disgrazie a quelle degli altri Pigs? Allora non resta che convincere Rutte, durante la visita della settimana prossima, a soprassedere il 17 luglio al Consiglio Europeo sul Mes e puntare invece direttamente sul Recovery Fund, magari spingendolo a convincere i ''frugali'' del Nord Europa che prima si aiuteranno Italia, Spagna, Portogallo e altri a uscire dalla recessione, meno dovranno spendere in contributi a fondo perduto e prestiti a tasso quasi zero.

Gualtieri Conte

 

Conte mira ad attivare la prima tranche del Recovery Fund entro novembre, anziché nel 2021, così da permettere al governo italiano (che ha raschiato il fondo del barile e non ha più gli occhi pe' piagne) di scrivere la Finanziaria per l'anno prossimo con l'ossigeno dei fondi europei e senza l'obbligo di ricorrere allo stramaledetto Mes.

 

Perfetto sarebbe se Gualtieri potesse presentare la legge di bilancio con in tasca una fetta dei miliardoni a fondo perduto, così da non aggravare un rapporto debito/pil che ci porterà in territorio giapponese. Dunque, se l'Italia riuscisse ad ottenere una tranche di 120/130 miliardi a fondo perduto, sarebbe salva.

 

 

URSULA VON DER LEYEN E MARK RUTTE