LA FESTA A “REPUBBLICA”? LA FANNO I GIORNALISTI - MENTRE MAURO E SCALFARI APPARECCHIANO IL WEEKEND BOLOGNESE A BASE DI TORTELLINI E SAVIANO, IL CDR ANNUNCIA 5 GIORNI DI SCIOPERO: “L’AZIENDA RIFIUTA DI RAFFORZARE LA REDAZIONE, PROSEGUE NELLA LOGICA DEI TAGLI SENZA SVILUPPO, CONTINUA A USARE IN MODO IMPROPRIO PENSIONATI E COLLABORATORI” - SAREBBERO 78 LE PERSONE DA LASCIARE A CASA…
1- I GIORNALISTI DI "REPUBBLICA": 5 GIORNI DI SCIOPERO
Comunicato Del Cdr di "Repubblica"
L'assemblea dei redattori di Repubblica, riunita giovedì 14 giugno, preso atto che l'azienda:
1) Rifiuta le proposte di rafforzamento della redazione, in particolar modo dei siti locali
2) Prosegue nella logica dei tagli di spesa senza presentare un piano di sviluppo
3) Non intende sostituire i 5 colleghi che hanno presentato le dimissioni nemmeno accelerando l'assunzione degli 11 colleghi individuati da un precedente accordo
4) Non provvede all'assunzione di un grafico per RSera
5) Continua a utilizzare in modo improprio pensionati e collaboratori Impegna il Comitato di Redazione a proseguire le trattative e a sollecitare il confronto sullo sviluppo, proclama da oggi lo stato di agitazione, affida al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero e gli dà mandato di attuare ogni iniziativa che riterrà opportuna.
2- LA FESTA LA FANNO A REPUBBLICA
Franco Bechis per "Liberoquotidiano.it"
Tutti felici i capi del "partito" Repubblica: alla loro autocelebrazione a Bologna ci sarà anche il premier Mario Monti, disponibile anche a farsi intervistare. Ma a guastare i quattro giorni della "Repubblica delle Idee" (da oggi al 17 giugno) è arrivato il comitato di redazione che ha pronto un super sciopero di cinque giorni per protesta contro l'editore Carlo De Benedetti e il direttore Ezio Mauro. Ai redattori le idee in campo a Bologna interessano fino a un certo punto e, molto più prosaicamente, l'obiettivo è per tutti arrivare alla fine del mese.
E i tagli pensati dai vertici li preoccupano non poco. L'idea di Mauro e De Benedetti sarebbe lasciare a casa 78 persone. All'interno della redazione starebbe già passando di mano in mano la bozza di un piano di riduzione del personale. E oggi l'azienda ha sbattuto le porte in faccia al Cdr che chiedeva il mantenimento di alcuni impegni.
Nel comunicato, il Cdr accusa l'azienda di non proporre alcun progetto di sviluppo, ma solo di continuare a operare tagli di spesa. La critica più pesante, a maggior ragione per un giornale che da sempre si proclama tanto attento ai disagi dei lavoratori, si riferisce all'utilizzo "improprio" di pensionati e collaboratori. Cioè alla lesione di quei "diritti dei lavoratori" che il "Partito Repubblica" sventola a ogni piè sospinto sulle sue pagine.