E ALLA FINE ANCHE I CINQUESTELLE HANNO “UCCISO” IL PADRE: TRA LE PROPOSTE PER LA COSTITUENTE DEL M5S C’E’ QUELLA DI RIDIMENSIONARE, O ADDIRITTURA CANCELLARE, LA FIGURA DEL GARANTE – TRA I REPORT CHE FINIRANNO AL VOTO DELL’ASSEMBLEA DEL 24 E 25 NOVEMBRE, CI SONO QUELLI DEDICATI AL SUPERAMENTO DEL LIMITE DEI DUE MANDATI, IL NO AL DOPPIO INCARICO PER CONTE (CAPO PARTITO E INCARICHI ISTITUZIONALI), IL CAMBIO DEL NOME E DEL SIMBOLO DEL MOVIMENTO – DECISIVA SARA’ LA SCELTA SULLE FUTURE ALLEANZE: VINCERA’ LA LINEA ISOLAZIONISTA DI TRAVAGLIO DI TENERE IL M5S LONTANO GLI ALTRI PARTITI?
Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per www.repubblica.it
«È emerso un clima di diffidenza attorno alle figure apicali del Movimento», si legge nel report finale del lavoro svolto da 360 sorteggiati fra attivisti dei 5 Stelle. Le proposte per l’assemblea del 24 e 25 novembre a Roma (denominata Nova) adesso sono ufficialmente sul tavolo e nella due giorni verranno votate dagli iscritti.
Ad esempio, per la figura del garante Beppe Grillo, ci sono tre strade: eliminarla, ridurne i poteri, modificarne il metodo di nomina rendendolo a tempo determinato. Ma anche per il presidente, oggi Giuseppe Conte, c’è l’opzione di incompatibilità con altri ruoli, come quello di presidente del Consiglio oppure di ministro.
L’altra piccola grande rivoluzione è il totem del limite dei due mandati. Potrebbe venire superato. «È emerso senz’altro un forte attaccamento al principio — si legge in uno dei dodici report finali — ed è stata espressa la volontà di non tradirne lo spirito. Allo stesso tempo, è stato riconosciuto che tale limite causa una notevole dispersione di competenze e riconoscibilità pubblica, penalizzando il Movimento. Di qui molte sono le proposte per superare queste criticità, garantendo un ricambio delle persone candidate e valorizzando il merito».
Tema quanto mai caldo, le alleanze. La discussione ha espresso due linee di pensiero: la prima, maggioritaria, «è basata su una visione ideologica delle alleanze, che sottolinea la necessità di affinità politica e valoriale tra le forze coinvolte». E farebbe quindi intendere la prosecuzione della collaborazione nel fronte progressista.
La seconda «interpreta le alleanze come funzionali al conseguimento di un risultato elettorale positivo, privilegiando una valutazione pragmatica. In ogni caso, la necessità di una legittimazione dal basso delle alleanze è stata condivisa trasversalmente», sottolinea il sunto finale. Dopodiché l’assemblea costituente voterà anche la terza opzione: vietarle del tutto, «per preservare l’integrità del Movimento».
Ai voti verranno messe anche due proposte relative al posizionamento nell’arco parlamentare: dichiararsi una forza progressista oppure «mantenere la storica distanza dalla destra e dalla sinistra». Sul nome e simbolo, anche lì, sarà una scelta aperta ma «diversi partecipanti hanno proposto che il simbolo rimanga riconoscibile e coerente con la storia del Movimento», aperto però «a modifiche specifiche per riflettere temi di interesse attuale, con decisioni sottoposte al voto degli iscritti».
[…] l’impressione è che la base, a parte chiedere maggior coinvolgimento nelle scelte, sia in sintonia col corso inaugurato nel 2021 dall’attuale presidente. Sul piano delle proposte politiche per l’assemblea […] il M5S ha una connotazione di sinistra. Su quello dell’organizzazione interna è quasi scontato: mettere l’Elevato alla pari rispetto agli altri, superare l’ultimo tabù dei due mandati.