E ALLA FINE ARRIVA ELLY – LA NUOVA STELLINA DELLA SINISTRA, ELLY SCHLEIN, HA UFFICIALIZZATO LA SUA CANDIDATURA ALLA SEGRETERIA DEL PD, CON LO SLOGAN “PARTE DA NOI!” – PER DIMOSTRARE DI ESSERE “UNA DEL POPOLO”, NON È SALITA SUL PALCO MA HA PARLATO SEDUTA SU UNO SGABELLO IN MEZZO ALLA SALA. POI ATTACCA RENZI: “IO SONO USCITA DAL PARTITO PER L'ARROGANZA DI RENZI, CHE HA UMILIATO CHIUNQUE AVESSE IDEE DIVERSE DALLE SUE” – VIDEO

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Emanuela Minucci per www.lastampa.it

 

ELLY SCHLEIN ANNUNCIA LA CANDIDATURA ALLA SEGRETERIA PD

Elly Schlein si candida alla segreteria Pd: “Il nuovo percorso del partito riparte da noi: terremo insieme questa comunità, non rinunceremo all’identità e ascolteremo la gente”

L’ex vicepresidente della regione Emilia Romagna scioglie le riserve all’iniziativa «Parte da noi!» al Monk di Roma. «Il lavoro deve tornare a essere un tema centrale, lotteremo contro le disuguaglianze». Sul palco tanti giovani amministratori e donne accomunati da un credo: «Uscire dalle correnti, tornare a stare in mezzo ai cittadini»

 

ELLY SCHLEIN AL MONK

«Grazie avevo proprio bisogno di vedervi sono stati giorni difficili, mando un abbraccio forte alla mia famiglia». Blazer blu copativa, camicia a righe e jeans, visibilmente commossa, Eddy Schlein al Monk di Roma ha esordito con questa frase all’iniziativa “Parte da Noi” l’atteso discorso di stamattina in cui è atteso il lancio alla sua candidatura alla segreteria del Pd.

 

La deputata ed ex vicepresidente della regione Emilia Romagna non ha parlato dal palco. Un linguaggio del corpo già eloquente del cambio di registro del suo Pd: in mezzo alla gente, non sopra, ex cathedra. Due sgabelli e un leggio sono stati preparati al centro della sala, con le sedie disposte in modo circolare. Pochi i volti noti sin qui presenti: ci sono la portavoce della conferenza delle donne Cecilia D'Elia, Arturo Scotto, voce di Art.1, l'ex Governatore del Lazio Piero Badaloni.

 

ELLY SCHLEIN MEME BY DEMARCO

Dopo aver premesso che «il nostro Noi non è escludente, chi arriva oggi parte alla pari». Schlein è partita nel suo discorso «dai disastri» creati dal nuovo governo: «Il governo di Giorgia Meloni ha già mostrato il volto della peggiore ideologia di destra, la crudeltà di bloccare le persone in mezzo ai porti quando è la legge che lo vieta, i ministri che propongono l’umiliazione come metodo educativo, e poi una bella manovra contro i poveri: una redistribuzione verso l’alto e punisce gli evasori, restaura i voucher e abolisce il reddito di cittadinanza. Il cambiamento parte da noi un noi che significa che i grandi cambiamenti partono dalle mobilitazioni collettive: percorso collettivo per un nuovo partito democratico. Processo costituente per ritrovare il consenso, ricucire un rapporto con la gente andato in frantumi».

 

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Dopo aver premesso «che il lavoro deve tornare a essere un tema centrale» Schlein ha toccato davvero ogni argomento, dalla sanità che non deve più essere un privilegio per pochi al «neoliberismo insostenibile per persone e pianeta» alla riduzione di tutte le disuguaglianze fra donne e uomini, fra Sud e Nord, fra ricchi e poveri.

 

E poi ha parlato anche di bollette, della giustizia sociale, con toni convincenti e trascinanti, interrotta da decine di applausi. «Diciamo alla destra che il welfare non è un costo, ma un investimento che rende ed è fondamentale».  E sulla Meloni: «Non ce ne facciamo niente di una donna che non fa niente per le donne, non le difende, non le tutela». Infine manda un abbraccio a Roberto Saviano augurandosi che la premier voglia ritirare la sua querela: «Perché è evidente la disparità di livello di tutele e perché non si possono colpire gli intellettuali». Cita più volte Barcellona e la Spagna più volte, come sui nuovi contratti dei rider.

 

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