E ALLA FINE HA VINTO DRAGHI - DOPO SETTIMANE DI DISCUSSIONI E VETI INCROCIATI, “MARIOPIO” HA ANNUNCIATO CHE IL G20 STRAORDINARIO SULL’AFGHANISTAN GUIDATO DALL’ITALIA SI FARÀ, IL 12 OTTOBRE IN VIDEOCONFERENZA - CHE FARANNO PUTIN E XI JINPING? LA RUSSIA HA FATTO SAPERE CHE DECIDERÀ SOLTANTO QUANDO SARANNO CHIARITI TUTTI I DETTAGLI DEL SUMMIT. LA CINA PER ORA NON SI È ESPOSTA, MA È DIFFICILE CHE SI POSSA TIRARE INDIETRO, NONOSTANTE LA STORICA SFIDUCIA NEL SUMMIT PER RISOLVERE DOSSIER REGIONALI
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1 - DRAGHI CONVOCA IL G20 AFGHANISTAN IL 12 OTTOBRE. PUTIN GIÀ FRENA
Silvia Bosco per www.formiche.net
Il G20 straordinario sull’Afghanistan a cui il governo italiano lavora da diverse settimane si terrà in videoconferenza martedì 12 ottobre. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante una conferenza stampa.
In Afghanistan c’è prima di tutto “un’esigenza umanitaria. È dovere dei Paesi più ricchi del mondo per evitare una catastrofe umanitaria”, ha spiegato comunicando anche che il vertice è “allargato anche alle Nazioni Unite e anche alcuni Paesi come il Qatar, e anche alla Banca mondiale e al Fondo monetario internazionale”.
MOSCA FRENA
Il presidente russo Vladimir Putin deciderà sulla sua partecipazione al vertice straordinario del G20 sull’Afghanistan quando saranno chiariti tutti i dettagli del summit, ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov.
Come notato la scorsa settimana su Formiche.net, durante la loro telefonata di mercoledì scorso Draghi e Putin avevano parlato di Afghanistan e di G20 ma la nota di Palazzo Chigi non faceva menzione della riunione straordinaria che il presidente del Consiglio ha oggi annunciato.
E PECHINO?
L’altra incognito è la Cina. Con i richiami all’“esigenza umanitaria” e al “dovere dei Paesi più ricchi del mondo per evitare una catastrofe umanitaria”, Draghi ha mandato un segnale chiaro a Pechino: non ci si può tirare indietro.
Anche perché i temi più spinosi, quelli che possono mettere a rischio la riuscito del vertice, sono rimasti fuori. La Cina, è noto, vede nel G20 un luogo per discutere questioni globali, specie quelle fiscali, meno per affrontare dossier regionali complessi come quello afgano.
2 - AFGHANISTAN, SÌ AL G20 STRAORDINARIO
Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
«È dovere dei Paesi più ricchi evitare una catastrofe umanitaria». Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, annuncia che il vertice straordinario del G20 sull'Afghanistan si farà. Si terrà il 12 ottobre in videoconferenza, in anticipo rispetto all'appuntamento già fissato in presenza del 30-31 ottobre.
Con l'obiettivo dichiarato di parlare di lotta al terrorismo e sostegno «senza condizionalità» al Paese che dal 15 agosto è tornato nelle mani dei talebani, dopo il ritiro degli Stati Uniti e la fuga del presidente Ashraf Ghani.
A poco più di un mese dalla presa di Kabul, dall'assalto all'aeroporto internazionale di afghani e afghane in fuga, dopo le proteste delle donne in piazza per denunciare la retromarcia sui diritti del rinato emirato islamico, i grandi della Terra tornano a parlare del Paese ricco di terre rare, ma ridotto alla fame.
Se ne discuteva da settimane, tra non pochi scetticismi, Draghi ieri, nel corso di una conferenza stampa, ha rotto gli indugi, annunciando il summit che si terrà in modalità virtuale e in formato «allargato», coinvolgendo non solo Paesi Bassi e Spagna ma anche Qatar, Nazioni Unite, Banca mondiale e Fondo monetario internazionale. Gli obiettivi sono già predefiniti.
«C'è stata una riunione dei ministri degli Esteri del G20 che ha già iniziato a preparare la riunione dei capi di Stato: si tratta di vedere se c'è una comunità di obiettivi fra tutti i 20 Paesi più ricchi del mondo» ha chiarito Draghi. E li ha indicati.
«Prima di tutto c'è un'esigenza umanitaria, c'è una catastrofe umanitaria che sta per dilagare», ha fatto notare il presidente del Consiglio. Aggiungendo che «è dovere dei Paesi più ricchi del mondo evitare la catastrofe, senza la condizionalità per cui "io ti do un pacco di grano se tu abiuri alle tue fedi"». Un tema cruciale laddove, in nome della fede, si è tornati a vietare alle donne anche l'università. «La seconda questione - aggiunge il premier - è quali passi la comunità internazionale può intraprendere per evitare che l'Afghanistan torni ad essere il nido del terrorismo internazionale».
Tema spinoso visto che al potere sono tornate figure che in passato incutevano timore come Abdul Ghani Baradar, vice del mullah Omar. Draghi annuncia che al vertice ci sarà «uno scambio di esperienze su quello che la comunità può fare per evitare il diffondersi del terrorismo internazionale in Europa ma anche nei Paesi circostanti, che sono completamente coinvolti nella crisi afghana e avranno voce in capitolo».
In prima fila c'è la Russia, che ha offerto le sue basi agli Stati Uniti contro la minaccia terroristica afghana. Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto sapere, tramite il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, che deciderà sulla sua partecipazione al vertice quando saranno chiariti tutti i dettagli del summit.
Nel frattempo Mosca sta lavorando a un incontro in presenza, Putin-Erdogan, per discutere, oltre che della Libia, proprio dell'Afghanistan. Soddisfatti del vertice i Cinque Stelle: «L'avevamo auspicato. Abbiamo il dovere di proteggere la popolazione dai taliban. Il nostro auspicio che al G20 straordinario, oltre all'Onu, siano coinvolte le organizzazioni umanitarie attive in quel Paese». Mentre la senatrice +Europa, ed ex commissaria Ue, Emma Bonino rilancia l'idea di una «commissione internazionale sui diritti umani che possa salvare le donne» dalle violenze dei talebani.