FITCH AND CHIPS - PUNTUALE COME UNA CAMBIALE, ARRIVA IL PIZZINO DELL’AGENZIA DI RATING AMERICANA: “LE ELEZIONI ANTICIPATE SONO IMPROBABILI, MA L’AVVENTO DI UN GOVERNO SOSTANZIALMENTE PIÙ DEBOLE POTREBBE DANNEGGIARE LE PROSPETTIVE DI CRESCITA DOPO LA PANDEMIA” - “SE L’ITALIA DOVESSE FALLIRE A USARE I FONDI DI NEXT GENERATION EU PER SPINGERE LE PROSPETTIVE DEL PIL A MEDIO TERMINE…”
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Fitch, con governo debole crescita a rischio
(ANSA) - MILANO, 26 GEN - Secondo l'agenzia di rating Fitch la crisi politica che sta vivendo l'Italia "inasprisce i rischi di politica economica". "Le conseguenze della crisi politica non sono chiare", afferma Fitch, che ritiene "improbabili le elezioni anticipate".
Tuttavia "l'avvento di un governo sostanzialmente più debole o una persistente incertezza politica potrebbe danneggiare le prospettive di crescita dopo la pandemia attraverso una strategia economica coerente". Il fallimento nell'implementare "una credibile strategia di crescita post-pandemica", compreso "l'efficiente uso dei fondi Next generation Ue, ridurrebbe la probabilità di una stabilizzazione e riduzione del rapporto debito/pil".
Fitch, rating Italia a rischio senza fondi Ue
(ANSA) - MILANO, 26 GEN - "Se l'Italia dovesse fallire ad usare i fondi di Next Generation Ue per spingere le prospettive del pil a medio termine, questo potrebbe esercitare pressioni al ribasso sul rating sovrano dell'Italia". Lo scrive l'agenzia di rating Fitch in un report sulla situazione politica italiana.
L'avvento di un governo debole o il persistere di una situazione di incertezza politica "potrebbero anche incrementare il rischio di ritardi nell'erogazione dei fondi" europei. Al riguardo Fitch rileva che "storicamente la capacità dell'Italia di assorbire i fondi Ue è stata bassa" e che "aspetti chiave del Piano nazionale di ripresa e resilienza - che non è stato ancora approvato dal Parlamento - devono ancora essere decisi, in particolare i dettagli delle riforme per accelerare la programmazione e l'esecuzione dei lavori pubblici".
Fitch ricorda che il tasso di crescita del pil italiano nel 2016-2019 è stato dello 0,9% e che il rapporto debito-pil raggiungerà il 160% nel 2020. "Senza un sostanziale miglioramento nella crescita post-pandemica, è improbabile che il rapporto debito-pil sarà messo su un cammino di riduzione".
"Riteniamo che l'uso efficiente dei fondi di NGUE come inestricabilmente legato a un'effettiva strategia di crescita post-pandemica" al punto che "un fallimento" nel loro utilizzo metterebbe a rischio il rating dell'Italia.