FONTANA DI TREVI, PER MOLTI MA NON PER TUTTI! IL MONUMENTO SIMBOLO DELLA DOLCE VITA SARA’ A NUMERO CHIUSO - “PRESTO SI ENTRERÀ SOLO COL BIGLIETTO” (A 2 EURO) – GUALTIERI ANNUNCIA IL VIA AI CANTIERI DI MANUTENZIONE CON UNA PASSERELLA MONTATA A PELO D’ACQUA E INGRESSI CONTINGENTATI A PARTIRE DAL GIUBILEO E POI LANCIA L’IDEA DI UN TICKET CONTRO IL SOVRAFFOLLAMENTO. MA SCOPPIA LA POLEMICA - RAMPELLI: “NO AL NUMERO CHIUSO. SAREBBE UN COLPO TERRIBILE ALL’IMMAGINARIO MONDIALE”
-Emiliano Pretto per “la Repubblica” - Estratti
La fontana di Trevi diventa a numero chiuso. Con l’accesso contingentato da gennaio e poi, probabilmente nel corso del 2025, con un biglietto d’ingresso per tutti, romani esclusi.
È una vera e propria rivoluzione quella annunciata ieri dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenuto per illustrare l’avvio dei cantieri di manutenzione straordinaria del monumento. Una volta conclusi, saranno seguiti dalle nuove modalità d’ingresso, che prevedono l’entrata davanti alla fontana più famosa del mondo solo per un certo numero di visitatori.
Il primo passo è l’avvio del restauro del monumento, che durante i lavori resterà comunque fruibile grazie a una passerella a ferro di cavallo che porterà i visitatori a pochi metri dai vari gruppi scultorei realizzati da Nicola Salvi nel 1762. «Una volta conclusi i cantieri — ha spiegato Gualtieri — partirà il contingentamento degli accessi. Non ci saranno tornelli ma hostess e steward che faranno entrare solo un certo numero di persone all’interno del catino.
Valuteremo poi se sarà utile inserire un ticket, molto basso. Stiamo studiando, ma ci sembra sensato un piccolo contributo per le spese di gestione ».
La piazza superiore resterà aperta per tutti. Il numero chiuso riguarderà solo la parte “bassa”, ovvero la gradinata che porta turisti e romani direttamente alla vasca.
(...)
Una modalità che però ha già scatenato polemiche. Una su tutte quella del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli: «Il luogo simbolo della Dolce vita non può essere chiuso da tornelli. Sarebbe un colpo terribile all’immaginario mondiale. Contingentare gli ingressi non renderà la fontana più godibile ma solo più esclusiva, senza parlare del danno alle attività commerciali».
L’obiettivo del numero chiuso lo ha chiarito, però, l’assessore capitolino al Turismo, Alessandro Onorato. «Attraverso questo cantiere — sono state le sue parole — riusciremo ad analizzare in modo empirico i flussi di visitatori, oggi stimati in 10/12mila persone al giorno. Vogliamo che i turisti, ma anche i romani, possano avere una migliore esperienza quando visiteranno il monumento».
A inizio gennaio la fontana riaprirà al pubblico. E tutti potranno tornare a gettare la loro monetina nelle sue acque, da sempre un gesto ben augurante per un ritorno a Roma.
Anche durante i lavori lo si potrà fare. Ma in un meno romantico cesto predisposto sulla passerella.