IN FRANCIA FANNO LA RIVOLUZIONE, IN GRECIA ESPLODE LA RABBIA, PURE NELLA RICCA GERMANIA SCIOPERANO. E GLI ITALIANI? A CASA SUL DIVANO A POLTRIRE! – IN TUTTA EUROPA SI SUSSEGUONO MANIFESTAZIONI CONTRO IL CARO VITA, SCONTRI CON LA POLIZIA PER LE PENSIONI, PROTESTE PER LE POLITICHE DI AUSTERITY CHE HANNO IMPOVERITO LA POPOLAZIONE. SOLO UN PAESE È APPARENTEMENTE PLACIDO E TRANQUILLO, E SUBISCE TUTTO, SENZA COLPO FERIRE. SARÀ PERCHÉ LA PROTESTA, DA GRILLO A MELONI, È STATA INGLOBATA DAL POTERE E A REGNARE È SOLO LA DISILLUSIONE? - VIDEO
-
1. FRANCIA, RABBIA E VIOLENZE PROTESTE IN OLTRE 240 CITTÀ L’INFERNO DEI BLACK BLOC
Estratto dell’articolo di Gaia Cesare per “il Giornale”
Situazione esplosiva in Francia, con i black bloc che scatenano l’inferno durante e dopo la giornata di mobilitazione generale, in larga parte pacifica, contro la riforma delle pensioni. Incendi, saccheggi e scene di guerriglia fino a tarda notte.
Ben 200 manifestazioni erano ancora in corso intorno alle 22, non solo a Parigi, ma anche a Bordeaux, dove è stato dato alle fiamme il portone d’ingresso del municipio, e in diverse altre città francesi. […]
La nazione ha risposto ieri a Emmanuel Macron con una nuova massiccia protesta pacifica, con un’impennata di violenze provocate dai black bloc, e con uno slogan secco: «retrait», ritiro, gioco di parole con «retraite», pensione, per urlare al presidente della Repubblica di rimettere nel cassetto la riforma che allunga da 62 a 64 anni l’età pensionabile.
Contro il provvedimento ieri sono scesi in piazza 1 milione e 89mila manifestanti, secondo il ministero dell’Interno, di cui 119mila a Parigi. Per i sindacati erano 3 milioni e mezzo, 800mila nella capitale, un record. In ogni caso, è la prova che la protesta, ora che il provvedimento è stato adottato, si è riaccesa invece che spegnersi.
[…] Invece che placare gli animi, le parole pronunciate mercoledì in tv da Macron, che ha definito «necessaria» la riforma, hanno infiammato la Francia. Lo dice la piazza e lo dicono i sondaggi. Per il 71% dei francesi, ha rilevato Bfmtv, il capo dello Stato «non è stato convincente», il suo intervento ha addirittura «generato rabbia» secondo il 61%. E 6 francesi su 10 continuano a sostenere la mobilitazione. Nella capitale i manifestanti hanno occupato i binari della Gare de Lyon e l’aeroporto Charles De Gaulle […]. Il Paese è nel caos. Annullati per oggi il 30% dei voli all’aeroporto di Orly e il 20% a Marsiglia, Tolosa e Lione. Solo una raffineria TotalEnergies su 4 funziona. […]
2. E LA GERMANIA SI FERMA COME NEL 1992 LUNEDÌ IL MAXI SCIOPERO PER GLI STIPENDI
Estratto dell’articolo di Daniel Mosseri per “il Giornale”
Venerdì quattro aeroporti delle regioni più occidentali della Germania hanno dovuto chiudere i battenti causa sciopero: fra Colonia, Düsseldorf, Karlsruhe e Stoccarda sono stati cancellati circa 680 voli con 89 mila passeggeri rimasti a terra.
Il 13 marzo era stato il turno delle più nordiche Amburgo, Berlino e Brema. Lunedì 27 marzo si replica con le astensioni dal lavoro che dagli scali aeroportuali si allargano alle ferrovie, ai porti, agli autobus e alle metropolitane per 24 ore in quello che si annuncia come il più grande sciopero da tre decenni.
[…] A differenza della confinante Francia, la Germania non è conosciuta per la frequenza dei propri scioperi; quella di lunedì prossimo, invece, è solo l’ultima di una lunga serie di proteste che ha cadenzato questo inizio d’anno: poste, ospedali, asili e trasporti. Se a mettere in agitazione medici e infermieri ha contribuito un progetto del governo per riformare il sistema ospedaliero, tutte le altre categorie sono unite contro un solo nemico: il carovita. Il dato aggregato dell’inflazione in Germania per il 2022 è stato del 7,9%, il più alto dal Dopoguerra in un paese che da Weimar in poi ha sempre dato la priorità al contenimento dei prezzi. Il 2023 non è partito meglio, con l’inflazione all’8,7% nei primi due mesi dell’anno. […]
3. PURE LA GRECIA SENZA PACE TENSIONI PRIMA DEL VOTO
Estratto dell’articolo di Marco Valle per “il Giornale”
Da più di tre settimane le piazze della Grecia sono nuovamente in ebollizione. Da Atene a Salonicco, da Patrasso a Larissa un’onda di manifestazioni, con una partecipazione di popolo pari a quella del 2012, sta investendo il governo del premier Mitsotakis.
Tutto è iniziato all’indomani del terribile incidente ferroviario di Tempe, una vera e propria mattanza che nella notte del 28 febbraio, è costata la vita di 57 persone, per lo più studenti universitari che rientravano dopo il ponte della Quaresima ortodossa. Una carneficina causata da una disattenzione fatale: un operatore si è scordato di azionare il meccanismo di spostamento dei binari e l’intercity Atene-Salonicco si è schiantato con un treno merci che viaggiava sulla stessa linea.
Al di là delle colpe del singolo, una tragica ma diretta conseguenza del dissesto dei trasporti ferroviari greci, frutto avvelenato delle dissennate politiche economiche imposte dalla Commissione Europea e dal Fondo Monetario al Paese ellenico. […]
Una protesta trasversale che imbarazza il governo conservatore, suo malgrado erede della svendita a prezzi stracciati degli asset strategici della Grecia. Le responsabilità sono plurime: prima i socialisti del Pasok, poi il centrodestra e, infine, i populisti gauchisti di Syriza. Insomma, tutta la classe dirigente ellenica degli ultimi 30 anni.
Su ordine degli eurocrati i vari governi hanno “regalato” il porto del Pireo ai cinesi di Cosco, i più redditizi aeroporti ai tedeschi di Fraport e (per soli 45 milioni di euro) i treni alle Ferrovie dello Stato italiane. […] Un disastro pieno e, purtroppo, ora insanguinato che ha scatenato una protesta massiccia a cui il governo non sembra capace di dare risposte concrete. In Grecia si vota tra poche settimane e i poveri morti di Tempe peseranno assai sull’esito delle urne.