FRENCH KISS - IL VICEPRESIDENTE DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DI PARIGI, DENIS BAUPIN, ACCUSATO DI MOLESTIE DA ALCUNE DEPUTATE: “MI HA SPINTO CONTRO UN MURO, TOCCANDOMI IL PETTO E PROVANDO A BACIARMI” - LUI NEGA MA SI DIMETTE
A.G. per “la Repubblica”
Cinque anni dopo il sexgate in cui è stato coinvolto Dominique Strauss-Khan, la Francia discute di nuovo di molestie e comportamenti equivoci da parte degli uomini politici. L’ultimo caso riguarda il deputato ambientalista Denis Baupin, costretto ieri a dimettersi dalla vicepresidenza dell’Assemblée Nationale dopo la testimonianza di aggressioni sessuali di quattro donne, tra cui diverse colleghe del suo partito.
«Mi ha spinto contro un muro, toccandomi il petto e provando a baciarmi» ha raccontato Sandrine Rousseau, portavoce dei Verdi. L’episodio risale al 2011 ma altre testimonianze sono più recenti. «Le molestie erano continue, quotidiane» ha detto un’altra deputata, Isabelle Attard, citando «centinaia di sms» con proposte esplicite. Le presunte vittime per ora non hanno sporto denuncia anche perché molti dei fatti sono prescritti.
«In questi anni non abbiamo detto niente per non ferire la moglie» ha detto Elen Debost, vicesindaco ambientalista a le Mans. Baupin, 41 anni, è sposato con Emmanuelle Cosse, che fino a tre mesi fa era leader di Europe Ecologie ed ora è ministro per la Casa. Qualche settimana fa, lui ha lasciato il partito in dissenso sulla linea politica. Le presunte vittime hanno deciso di rendere pubblico il comportamento di Baupin dopo averlo visto partecipare alla giornata di mobilitazione contro la violenza sulle donne. Subito dopo le rivelazioni, Baupin ha annunciato le dimissioni dallo scranno della camera dei deputati, definendo le accuse «diffamanti e prive di fondamento».
Lo scandalo rispecchia in parte le faide interne ai Verdi, fortemente divisi sull’alleanza con i socialisti al potere. Ma fa anche riemergere il dibattito sul maschilismo di alcuni dirigenti politici capaci di avance pesanti e convinti di poter contare su una certa impunità. Anche ai tempi dell’arresto di Strauss-Kahn a New York si scoprì che c’era stata omertà intorno ai suoi comportamenti.
«Pensavamo che dopo l’affaire Dsk ci sarebbe stato un cambio di mentalità» hanno scritto delle croniste politiche in una lettera aperta pubblicata da Libération un mese fa, citando battute volgari e palpeggiamenti durante le interviste. Una giornalista ha raccontato in un libro appena uscito di come il ministro delle Finanze, Michel Sapin, le avrebbe tirato le mutandine che sporgevano dal pantalone mentre si chinava per raccogliere una penna. Il ministro ha smentito.