FRONTE DEL PORTO – NON DITE A ZINGARETTI CHE TRENTA E TONINELLI CONTINUANO A FIRMARE I DIVIETI DI INGRESSO INSIEME A SALVINI – IL CAPITONE HA BLOCCATO INSIEME AI SUOI DUE COLLEGHI LA “ALAN KURDI” DELLA ONG “SEA EYE” – POI DA PINZOLO, DOVE SI PRESENTA CON LA VERDINI PER SMENTIRE LE VOCI DI CRISI, TENTA I GRILLINI DELUSI: “SIAMO ANCORA IN TEMPO PER UN GOVERNO CHIARO E COERENTE. ANCHE MIA FIGLIA RIDE A PENSARE CHE PD E M5S POSSANO ANDARE D’ACCORDO”
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Migranti, Salvini firma divieto di ingresso per nave 'Alan Kurdi' dell'ong Sea Eye
(LaPresse) - Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane per la Alan Kurdi, battente bandiera tedesca e unità della ong tedesca Sea Eye. Il provvedimento è stato inviato ai ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli. Lo fanno sapere fonti dal Viminale.
Migranti, Toninelli controfirma divieto di ingresso nave Alan Kurdi
(LaPresse) - Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha controfirmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque italiane per la nave Alan Kurdi, della Ong tedesca Sea Eye. Lo si apprende da fonti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Migranti, Salvini: Porti aperti? Pd dica agli italini cosa vuole fare
(LaPresse) - "Se il Pd vuole riaprire i porti e far ricominciare il business dell’immigrazione clandestina, lo dica agli italiani”. Lo afferma il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Migranti, anche Trenta e Toninelli firmano divieto ingresso Alan Kurdi
(LaPresse) - "Il divieto di ingresso in acque italiane per Alan Kurdi" della Ong tedesca Sea Eye e battente bandiera tedesca "è stato firmato dai ministri Matteo Salvini, Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli". Lo si apprende da fonti del Viminale secondo le quali "nelle scorse ore il provvedimento è stato notificato".
SALVINI LANCIA L' ULTIMO AMO AL M5S "IN TEMPO PER UN GOVERNO COERENTE"
Carmelo Lopapa per “la Repubblica”
Il ministro firma l' ennesimo divieto d' ingresso nelle acque italiane per una nave con migranti ma i suoi decreti e Quota 100 spariranno. "Persino mia figlia di sei anni non crede a Pd e grillini"
Alle 20 dell' ultimo sabato d' agosto Matteo Salvini, benché impegnato tra una birra e un tocco di carne alla festa della Lega di Pinzolo, si precipita a firmare il "divieto d' ingresso nelle acque territoriali italiane per la Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye. Come se la Mare Jonio non fosse bloccata da tre giorni a Lampedusa con 34 migrandi a bordo e altre due non vagassero senza un porto in cui sbarcare.
È la stanca litania del salvinismo di governo, destinata a ripetersi fino al giorno ultimo in cui il ministro sarà in carica al Viminale. Quei decreti dalla prossima settimana potrà soltanto riprometterli. Il leader del Pd ne fa già una discriminante per il futuro: «Fate scendere quella gente».Tutto sta per essere smantellato.
Due giorni fa Conte lo ha fatto capire abbastanza chiaramente ai due sottosegretari inviati dalla Lega a Palazzo Chigi, Durigon e Borgonzoni. Quando gli hanno chiesto che ne sarà dei decreti sicurezza e di quota 100 il presidente reincaricato ha allargato le braccia: orgoglioso di quanto fatto con loro, ma adesso ci sono nuovo contraenti al governo e con loro bisognerà trattare. Ecco perché Salvini minaccia fin d' ora fuoco e fiamme.
Dal comizio di Pinzolo, in provincia di Trento, parla già da leader d' opposizione e con toni sinistri: «Gli italiani avranno diritto a esercitare democraticamente e pacificamente la legittima difesa contro questo governo truffa». Legittima difesa, che nello slang salviniano, trasformato in legge, è equivalso alla libertà di sparare in casa se aggrediti. «Vogliono smontare quel che abbiamo costruito ma ci saranno le elezioni regionali, almeno queste non potranno sospenderle ». Attacca Zingaretti per aver detto di «voler riaprire i porti: se si pensa di riavviare il business dell' immigrazione clandestina, cancellare il decreto sicurezza e quota 100, tornare alla Fornero, siamo al reato di truffa».
Posta la foto con sedie vuote alla festa Pd a Milano (doveva ancora iniziare) e la didascalia "non spingete: tenetevi le vostre poltrone (vuote), le carezze pelose e penose della Merkel, delle Ursule e dei Macron". L' hashtag #elezionisubito sarà il tormentone dei prossimi mesi. È stanco anche l' ultimo appello rivolto a Mattarella. «Ha sempre chiesto un governo chiaro, coerente e con un programma chiaro che possa lavorare per anni. Siamo ancora in tempo, presidente, chi ha il potere di decidere decida, anche mia figlia di sei anni ride a pensare che Pd e 5stelle possano andare d' accordo, non è una garanzia democratica che il primo partito italiano venga estromesso da un governo di tutti contro».
Il leghista sa che Di Maio, Conte e Zingaretti procedono ormai verso l' uscita dal tunnel. Non gli resta che attaccare: «Che fine triste per il M5S, dalla rivoluzione a Renzi-Prodi. Già litigano sulle poltrone. Possono scappare e tirare a campare per qualche mese, un anno, noi governeremo per i prossimi 15 anni».
Da soli, possibilimente. Da Fi, liquidata due giorni fa con quel «non abbiamo bisogno di niente e nessuno », già protestano («Inaccettabile ci paragoni ai 5S», dice Anna Maria Bernini). Salvini se possibile rincara dal Trentino, promettendo che «sul locale c' è il centrodestra». Sul "locale", per le politiche ci sarà tempo, si vedrà.