GENTILONI L’AFRICANO - PER FARE UN FAVORE A MACRON, IL PREMIER MANDA 500 SOLDATI NEL DESERTO DEL NIGER: DOVRANNO BLOCCARE I MIGRANTI DIRETTI IN LIBIA - SU QUELLA STRADA FINORA SONO PASSATI 291 MILA PERSONE - I MILITARI ITALIANI FINIRANNO IN UN FORTINO DELLA LEGIONE STRANIERA
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Una mossa a fine legislatura, infilata tra le polemiche sulla campagna elettorale, il Pd che si spacca e compagnia bella. E' quella che ieri il premier Paolo Gentiloni ha annunciato ripresa da appena un paio di scarne agenzie, ma che Repubblica oggi ha ripreso con una pagina abbondante. E' quella che nel corso del prossimo anno spedirà in Niger ben 470 soldati e 150 veicoli militari.
Non la "task force di addestramento delle forze nigeriane" di cui parlavano le agenzie. Ma una vera e propria forza militare che dovrà concorrere all'attività di sorveglianza e di controllo del territorio. Che è un territorio fondamentale per le rotte dei migranti che dal Sahel e dall'Africa subsahariana passano in Libia e da lì nel Mediterraneo verso il nostro Paese.
I primi 150 soldati partiranno nelle prossime settimane e poi, entro l'estate, il contingente affiancherà e con ogni probabilità sostituirà, quello francese che è attualmente stanziato a Madama, un fortino della legione straniera circondato dal deserto: l'ultima postazione prima della frontiera libica, strategica per controllare i movimenti verso nord dei migranti. Una strada lungo la quale nel 2016 sono passate 291mila persone, dirette in gran parte verso l'Europa.
Repubblica la descrive come una missione difficile, la più delicata delgli ultimi anni, con grandi difficoltà logistiche, visto che gran parte dei mezzi del contingente italiano sbarcherà sulle coste del Benin e da lì percorrerà 2.400 chilometri in gran parte in Nigeria. I rifornimenti, invece arriveranno quasi solo dal cielo. E d'estate le temperature toccheranno i 50 gradi.
L'area, poi, è "infestata" dai jihadisti, che appena lo scorso ottobre hanno ucciso quattro berretti verdi statunitensi sorpresi in una imboscata. Insomma, una decisione presa da un governo di sinistra sfibrato e agli sgoccioli e che potrebbe rivelarsi una patata bollente per il prossimo, che (almeno secondo i sondaggi) con ogni probabilità non vedrà più il Pd come forza di maggioranza.