GIÙ LE MANI DA BRUNETTA – RENATINO REPLICA A STELLA SULLE PENSIONI: “VOTAMMO LA FIDUCIA OBTORTO COLLO, CI MINACCIAVANO CONSEGUENZE GRAVISSIME SE NON CI FOSSIMO ADEGUATI” – E A FERRARA DICE: ''LEGITTIMO FARE ASSE ANCHE CON I GRILLINI CONTRO RENZI''
LETTERA DI RENATO BRUNETTA A DAGOSPIA
Caro Dago,
Elefantino smemorato. Il cinicissimo e geniale cultore della filosofia del comunismo amendoliano ci rimprovera amichevolmente di trovare accordi con l'opposizione dei grillini contro Renzi. Giuliano Ferrara, quando fa comodo al capo supremo dei boy-scout, dimentica la lezione del suo compagno e antico maestro Antonello Trombadori: per battere il fascismo si allearono con tutti, con i monarchici e i cattolici, salvo poi ammazzarli in Friuli e in Emilia. Noi non ammazzeremo nessuno e neanche faremo i partigiani alla maniera di via Rasella.
Renziano col baffo. Gian Antonio Stella è l'unico dello star system del giornalismo renziano che porta ancora i baffi, ma è l'unica audacia che si permette con Matteo. Cosa non si fa per correre in soccorso del Fiorentino, ormai insediatosi moralmente in via Solferino grazie a Marchionne. La tecnica sempiterna della citazione fuori contesto è tipica della prima firma del “Corriere” oggi insidiata da Sergio Rizzo. Il Pdl votò a favore. Certo. Il sì alla riforma Fornero fu imposto con la fiducia.
Erano in campo le stesse forze che con la pistola alla tempia dell'Italia minacciavano conseguenze gravissime se non ci fossimo adeguati. Non rinneghiamo quel voto nelle circostanze date. Per questo vorremmo si istituisse una Commissione d'inchiesta parlamentare sui fatti che portarono Monti al governo. Aver votato a favore (obtorto collo) non è comunque un buon motivo per non applicare una sentenza o farlo usando criteri infami di decimazione degli aventi diritto.
Renato Brunetta