1. GIGGETTO, LEVATE DAI COJONI, CIAVEMO CONTE! FIRMATO TRAVAGLIO – ALLA VERSILIANA È TUTTO UN FREMITO MENTRE CINGUETTA CON IL CAMELE-CONTE, SUL "FATTO" SFANCULA DI MAIO
2. L’EDITORIALE DI MARCOLINO: “SE SPERA DI RECUPERARE PESO E VOTI TRAVESTENDOSI DA SALVINI DEI GIALLO-ROSA, SBAGLIA DI GROSSO. LE GARE DI RUTTI SONO ROBA DA SALVINI. E ALLA LUNGA STANCANO. ORA, PER REAZIONE, LA GENTE VUOLE MINISTRI SERI”
3. LA PAGINA DEL FATTO CON I PARERI CONTRARI ALL'ULTIMATUM DELL'EX BIBITARO
4. IL DIKTAT DEL (FU) CAPO POLITICO DEL M5S: “IO VICEPREMIER OPPURE…" – VIDEO
1 – MA CHE VOLETE DI PIÙ?
Estratto dell'articolo di Marco Travaglio per “il Fatto Quotidiano”
Il sondaggio Ipsos-Corriere dovrebbe far riflettere chi, nel M5S , continua a tentennare fra il governo Conte-2 e le elezioni a ottobre (o, peggio, il ritorno tra le fauci di Salvini). Fino al 7 agosto i 5Stelle erano in picchiata e soprattutto in trappola. Se rompevano con la Lega, regalavano a Salvini le elezioni dei "pieni poteri"; se restavano, quello completava la cannibalizzazione. Li ha salvati il Cazzaro, facendosi esplodere da solo. E spingendo prima Renzi poi tutto il Pd a compiere un passo rinviato da 10 anni.
(…) L' ultimatum di venerdì, che ha creato inutili tensioni, è incomprensibile: persino sui dl Sicurezza il Pd aveva accettato di ripartire dalle critiche di Mattarella, anziché da un' abrogazione integrale che conviene solo a Salvini. Certo, bisogna mostrare i muscoli agl' iscritti titubanti di Rousseau. Certo, è sempre meglio vampirizzare che essere vampirizzati.
Ma se Di Maio spera di recuperare peso e voti travestendosi da Salvini dei giallo-rosa, sbaglia di grosso. Le gare di rutti sono roba da Salvini. E alla lunga stancano. Ora, per reazione, la gente vuole ministri seri che parlino coi fatti. Se proprio vogliono litigare, i 5Stelle lo facciano su certi nomi che girano nella galassia dem. Tipo Giuliano Pisapia alla Giustizia. Brava persona, per carità.
Ma, a parte la "discontinuità" di uno che è in politica da 45 anni, dall' ultrasinistra a Rifondazione, dal Pd (e De Benedetti) al Parlamento, dal Comune di Milano a Bruxelles, Pisapia ha già fatto abbastanza danni. Decarceratore impenitente, da capo della commissione Giustizia (1996-'98) continuò a difendere imputati mentre depenalizzava o riformava i loro reati, in pieno conflitto d' interessi.
Nel 2006 fu tra i padri dell' indulto Mastella e confessò pure il movente: "Ci vuole un condono di 2-3 anni che faccia accedere Previti ai servizi sociali". Poi, astenendosi con tutta RC , fece passare la legge-vergogna di B. contro Caselli alla Procura nazionale antimafia. E annunciò l' abolizione dell' ergastolo anche per le stragi, costringendo lo stesso Mastella a dissociarsi. Ecco: Pisapia no grazie, magari un' altra volta.
2 – DIKTAT DI MAIO AL VERTICE: VICE O PERDO IL MOVIMENTO
Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “il Messaggero”
(…) Nel salotto di casa Crimi ci sono anche Riccardo Fraccaro, ministro per le Riforme, e Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia. Di Maio, in camicia blu e con gli auricolari del cellulare ben ficcati alle orecchie, è scuro in volto. Scende dall'auto blu tesissimo e si infila nel portone. Dentro, in un momento si sfogo, ripeterà un concetto semplice: «Non posso non fare il vicepremier, non è un mio capriccio personale, ma una questione politica». In poche parole, dice il giovane leader pentastellato, se gli dovesse toccare un ministero qualsiasi, magari anche di peso, «perderei la guida del Movimento». Facile immaginare ad appannaggio di chi: di Giuseppe Conte.
GLI ATTACCHI
Sono ore complicate per «Luigi». Ci si mettono pure i sentimenti. L'Agenzia Adnkronos scova Giovanna Melodia, l'ex fidanzata del vicepremier, conosciuta ai tempi delle regionali in Sicilia: «No, non parteciperò alla prossima votazione online su Rousseau: andava fatta prima di sedersi al tavolo con il Pd. Ieri era già troppo tardi!».
Ora, la situazione è grave e forse pure seria. Il voto sulla piattaforma di Davide Casaleggio è atteso per martedì. E gira molta tensione su questo passaggio che dovrebbe sciogliere (politicamente) le riserve del Conte prima di salire al Colle con la lista dei ministri: «Ai nostri non piace il Pd, sarà davvero imprevedibile», dicono i partecipanti al conclave. Non aiuta, se è per questo, nemmeno l'uscita mattutina di Alessandro Di Battista.
(…) Ma sulla notte di Di Maio cala ancora una volta la scure di Beppe Grillo. Il Garante del M5S con un video di sei minuti sul suo blog dice di essere alla pattuglia M5S di essere «euforica» e di «mettersi seduta intorno a un tavolo per programmare il futuro del Paese». Non solo Grillo, con un endorsement pesantissimo in vista del voto su Rousseau, si rivolge addirittura «ai ragazzi del Pd: è un'occasione unica, è il vostro momento».
Le parole di Grillo pesano come macigni nella crisi della leadership grillina e vanno di nuovo incontro a Conte: «Voglio euforia e voi parlate di poltrone. Sono esausto». Probabilmente anche di «Luigi», diventato ormai da giorni il suo bersaglio preferito. Grillo ha un altro progetto in mente: trasformare il Movimento in una forza progressista, da saldare in futuro con il Pd. Un progetto lungimirante, una mutazione genetica - «contro i nuovi barbari» - che rischia di travolgere Di Maio.