GIORGETTI E MAIO, GOVERNO AD ALTA TENSIONE: I DUE SI SALUTANO A FATICA - A GENNAIO LA LEGA VUOLE RIDEFINIRE LE PRIORITÀ DEL GOVERNO CONTE - LO SCIVOLONE DEL MINISTRO TRIA CHE HA PROVATO A PRENDERSI I MERITI DELL'ACCORDO CON L'EUROPA - SALVINI PENSA GIÀ AD UN SUO UOMO PER LA PROSSIMA COMMISSIONE EUROPEA: LUCA ZAIA…
-Marco Antonellis per Dagospia
Mentre ormai è chiaro a tutti che, come Dagoanticipato la scorsa settimana, Matteo Salvini non ne vuol sapere di governicchi con Berlusconi e transfughi vari dei 5Stelle, aumentano però le perplessità all'interno della Lega su come proseguire il rapporto di governo con i pentastellati, sempre meno sopportati, in particolare dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.
Il rapporto tra il grande tifoso del Southampton (GG per gli amici) e il capo del Movimento politico 5 Stelle Luigi Di Maio è ridotto ormai ai minimi termini. I due, spiegano fonti di Palazzo Chigi, a stento si salutano e spesso alle riunioni se c'è uno non c'è l'altro e viceversa. Insomma, non proprio il massimo quando si tratta di rapporti tra alleati di governo. Per questo, si fa sapere dal fronte leghista, una volta approvata definitivamente la manovra economica "perché faremo di tutto per evitare l'esercizio provvisorio", sarà necessario fare il tagliando al governo: ovvero sedersi al tavolo e ridefinire le priorità, "piaccia o non piaccia ai 5Stelle e al Premier Conte".
Alcuni, parlano anche di veri e propri rimpasti in vista con tanto di elenco di Ministri già a rischio. I nomi in transatlantico sono sulla bocca di tutti: Toninelli, Grillo ma anche Tria che nei giorni scorsi troppo frettolosamente ha tentato di attribuirsi i meriti della riuscita trattativa con la Commissione Europea scavalcando persino il Presidente del Consiglio (che infatti non ha gradito).
Ma c'è dell'altro perché parallelamente alle battaglie romane Matteo Salvini tiene ben d'occhio il bersaglio grosso, cioè l'Europa. Da un lato, spiegano fonti del Carroccio, il Capitano non intenderà perdere occasioni per fare le pulci al prossimo bilancio di Bruxelles (rilanciando anche il diritto di veto se necessario), presterà la massima attenzione a quello che farà la Francia di Macron nei prossimi mesi (dato che supererà abbondantemente il 3% nel rapporto deficit/Pil) e poi, come ha già lasciato intendere durante alcuni incontri con i militanti leghisti, punterà ad avere un proprio commissario nel nuovo governo di Bruxelles del dopo Juncker. Il Capitano al momento non fa nomi. Ma possiamo farlo noi: Luca Zaia. Potrebbe essere lui il prescelto per la prossima Commissione di Bruxelles.