GIORGIA, MA ‘NDO VAI? – RINO FORMICA IMPALLINA IL VIAGGIO DELLA MELONI NEGLI STATI UNITI: “E’ UNA LEADER DEBOLE. SI VOLEVA PRESENTARE ALL’INCONTRO CON DUE SUCCESSI. IL PRIMO: L'ASCESA DELLA DESTRA IN EUROPA MA LE ELEZIONI SPAGNOLE HANNO PRESENTATO IL CONTO CON LA SCONFITTA DI VOX. IL SECONDO, L’AMBIZIONE DI ESSERE GUIDA DELL’AREA DEL MEDITERRANEO E DELL’AFRICA. MA MENTRE METTEVA PIEDE NEGLI USA VENIVA ROVESCIATO CON UN COLPO DI STATO IL GOVERNO DEL NIGER, UNO DEI PAESI GUIDA DEL PROGETTO ITALO-AFRICANO. I PROGETTI DELLA PRESIDENTE SI SONO RIVELATI ENUNCIAZIONI SEMPLICISTICHE”

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Estratto dell’articolo di Rino Formica per “Domani”

 

RINO FORMICA

Questa settimana Giorgia Meloni è stata ammessa al soglio della Casa Bianca. L’accesso alla sala ovale di Washington le è stato consentito dopo nove mesi di governo, un periodo che possiamo definire una lunga attesa […] Gli Stati Uniti sono un grande paese portato alla chiarezza politica, anche alla durezza dello scontro politico. La situazione italiana […], non è facile da inquadrare per gli statunitensi: non riescono a capire se si tratta effettivamente di conversione, di pentimento, o di simulazione. La premier italiana si è presentata all’appuntamento con il presidente Joe Biden con un atteggiamento festoso […] Ma […] è una leader che improvvisamente ha mutato atteggiamento.

joe biden giorgia meloni

 

A Washington infatti si sono incontrati due mondi: il mondo della democrazia americana, di Biden, e quello di Giorgia Meloni, quello dell’arrangiamento, senza princìpi solidi di politiche nazionali e internazionali. […] gli Stati Uniti hanno anche un difetto di fondo, che aiuta a superare le situazioni di scarsa sintonia, ed è quello di ritenere che un capo di stato estero, che gravita nell’orbita degli interessi degli Stati Uniti e del mondo occidentale, più debole è, più fragile è, più è domabile, più è asservibile.

 

[…] Questo è il punto di debolezza di un incontro raccontato e commentato per lo più in termini agiografici. Con occhi americani, il fatto che la premier italiana si sia presentata allegra, e disposta ad ogni apertura, è stato guardato con il paternalistico interesse ad avere un capo di governo di un paese in grande difficoltà più disponibile, e dunque più prono. Ma Meloni è stata sfortunata. Si voleva presentare all’incontro avendo nel bagaglio a mano almeno due successi importanti.

 

giorgia meloni con joe biden allo studio ovale

Il primo: il successo della tendenza in Europa del vento della destra pura, con le elezioni spagnole; si aspettava un grande successo di Vox, la forza che considera e vanta come alleata […]. […] Ma le elezioni spagnole hanno presentato il conto di una situazione completamente rovesciata rispetto alla sua aspettativa. A Madrid, dopo ferragosto, probabilmente avremo un governo in cui Vox resterà all’opposizione.

giorgia meloni con joe biden allo studio ovale 4

 

[…] La seconda sfortuna di Meloni, e quindi l’altra debolezza, stava nella sua mania di grandezza, l’ambizione di essere una guida politica di un’Europa conservatrice e reazionaria, dei piccoli patriottismi, l’ambizione di essere guida dell’area del Mediterraneo e dell’Africa. La presidente del Consiglio ha vantato il suo piano africano, il presunto piano Mattei e la riunione dei capi di stato a Roma: ma mentre metteva piede negli Usa veniva rovesciato con un colpo di stato il governo del Niger, uno dei paesi guida del progetto italo-africano.

 

joe biden giorgia meloni

Il che dimostra la grande debolezza di regimi dove non è escluso il golpe; e di più dimostra in maniera sempre più evidente che in Africa la ripresa delle tendenze autoritarie è ispirata dalla Russia […] E i progetti astratti della presidente italiana si sono rivelati per quello che sono: enunciazioni semplici, anzi semplicistiche, di sognatori vaganti.

 

Tutto questo ci dice una cosa: che l’eterno antico tentativo dei capi deboli nel proprio paese di trovare una forza e un prestigio, attraverso un ruolo di carattere internazionale, si infrange su una legge politica fondamentale: non si ha ruolo internazionale se non si ha una forza radicata popolare, importante del proprio paese. Ed è quello che serve innanzitutto per conquistare un ruolo in Europa e nel mondo occidentale, a cui l’Italia appartiene, e del quale non possiamo non fare parte.

 

joe biden giorgia meloni

[…] L’Italia ha dunque bisogno di un grande sussulto interno. Il periodo più felice del nostro Novecento è stato nelle fasi espansive delle forze del popolarismo cattolico e di quelle del concretismo socialista democratico. A questo bisogna tornare, con un’iniziativa del socialismo europeo, ora che la vicenda spagnola ha dimostrato che è possibile, si può fare. Questo in Italia deve smuovere le forze della sinistra per riprendere la via […] Bisogna lavorare da subito per una proposta a sinistra […]