GIORGIA MELONI FA BENE A PRENDERE MALISSIMO LA STRONCATURA DEL PREMIERATO BY GIANNI LETTA - L'USCITA DELL'EMINENZA AZZURRINA NASCE DAGLI INCONTRI CON I FRATELLI BERLUSCONI E COL QUIRINALE. MA ANCHE CON UNA GROSSA FETTA DI FORZA ITALIA CHE E' INTIMAMENTE DEMOCRISTIANA, CHE OGGI VIENE INCARNATA DALL’UOMO CHE GESTISCE I DOSSIER “ROMANI” DI ARCORE - A PALAZZO CHIGI SONO CONVINTI: “LA FRASE NON NASCE DAL NULLA” – LA DUCETTA FURIOSA SI È SFOGATA CON TAJANI: O IL MINISTRO DEGLI ESTERI RECITA DUE PARTI IN COMMEDIA, O NON CONTROLLA LA LINEA DI FORZA ITALIA (LA SECONDA CHE HAI DETTO)


Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

 

ANDREA CECCHERINI GIANNI LETTA

Difficile dirlo in modo più chiaro di Gianni Letta: «Secondo me, la figura del presidente della Repubblica, così com'è disegnata, come tutti i costituzionalisti oggi riconoscono, sta bene così: non l'attenuerei, non la ridisegnerei, non toglierei nessuna delle prerogative così come attualmente sono state esercitate».

 

L'ex braccio destro del Cavaliere e ancora oggi punto di riferimento di Marina Berlusconi nella gestione delle partite più delicate […] interviene così a un evento a Firenze (Letta è ntervenuto come ospite di Andrea Ceccherini, nella sua veste di presidente di Progetto Città, ndR), mandando su tutte le furie Giorgia Meloni. Specie quando la premier legge […] la precisazione che Letta offre un istante più tardi alla domanda se questa riforma, «la madre di tutte le riforme», per dirla con Meloni, vada a intaccare i poteri del Presidente della Repubblica.

 

GIANNI LETTA GIORGIA MELONI

Letta non ci gira intorno: li intaccherebbe «fatalmente». E per un motivo preciso: «Perché la forza che ti deriva dalla investitura popolare è certamente maggiore di quella che deriva dal Parlamento. È ovvio che poi, nella dialettica, chi è investito ha più forza». […]

 

Definire la premier "irritata" è un eufemismo. Meloni sente immediatamente il leader di Forza Italia Antonio Tajani e, nei contatti avuti con il suo vicepremier, e gli chiede spiegazioni. E si sarebbe sfogata, raccontano, sospettando che le opzioni, di fronte a questo attacco da parte di Letta, siano due: o Tajani sta recitando due parti in commedia o non ha il controllo sulla linea di Forza Italia.

 

antonio tajani giorgia meloni

Quello di Letta, d'altronde, è un vero e proprio siluro diretto contro «la madre di tutte le riforme», come l'aveva definita Meloni, che ne fa la sua personale bandiera di questa legislatura. E dà improvvisamente spazio anche a chi, dentro Forza Italia, non è affatto convinto della bontà del premierato.

 

Ma quello che preoccupa più di ogni cosa la premier è il legame dell'ex sottosegretario del Cav, ancora forte, con Marina Berlusconi. Un'uscita così forte contro il premierato, specie da parte di una persona sempre prudente e silenziosa come Letta, «non nasce dal nulla - sospettano a palazzo Chigi -. Tutto può essere tranne una frase dal sen fuggita». Tanto da non poter escludere che ci possano essere dei contatti, nelle prossime ore, tra Meloni e la famiglia Berlusconi.

 

GIANNI LETTA

Nel frattempo, Tajani non può far altro che vestire i panni del pompiere e provare a correre ai ripari: «Forza Italia sostiene convintamente la riforma sul premierato», dice in serata. Poi, un ultimo strenuo tentativo: «Non vanno interpretate in direzione contraria alcune frasi di Gianni Letta. Mi ha confermato che le sue parole si riferivano a valutazioni teoriche e non a giudizi sulla riforma». Ma è obiettivamente difficile interpretare in modo diverso le parole dell'ex sottosegretario […]

gianni letta vignetta di riccardo mannelli
maddalena e gianni letta.
GIANNI LETTA GIORGIA MELONI
gianni letta premio guido carli 2023 47
gianni letta - commemorazione di silvio berlusconi alla camera