GIORGIA A TUTTO GAS - GIOVEDÌ MELONI VOLA A BRUXELLES PER L’INCONTRO CON URSULA VON DER LEYEN - SUL TAVOLO CI SONO DUE QUESTIONI: L’IMPOSIZIONE DI UN TETTO AL PREZZO DEL GAS (COME GIA’ CHIESTO DA DRAGHI) E UN NUOVO FONDO EUROPEO PER L’EMERGENZA ENERGETICA - A ENTRAMBE LE PROPOSTE S’OPPONE IL FRONTE GERMANIA-PAESI NORDICI - IL MESSAGGIO DELLA DUCETTA E’ CHIARO: SE L’UE NON SI MUOVE SUL PREZZO DEL GAS, SARÀ L'ITALIA CON UNA NORMA NAZIONALE A LAVORARE SU UN DISACCOPPIAMENTO TRA IL PREZZO DEL GAS E QUELLO DELL'ELETTRICITÀ…
-Estratto dell’articolo di Alberto Gentili per “il Messaggero”
Il caro-bollette è il cruccio e l'assillo di Giorgia Meloni. «I costi» di luce e gas, «sono diventati insostenibili per milioni di famiglie e per molte imprese, giunte ormai a drammatiche decisioni come chiudere o licenziare i propri lavoratori», ha ripetuto ieri la premier, garantendo che la «priorità» del governo «è mettere un argine al caro energia e alla speculazione, accelerare in ogni modo la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la produzione nazionale. […]».
[…] Meloni vuole capire cosa può ottenere da Bruxelles. E questo andrà a scoprire giovedì quando nella capitale belga, accompagnata dal ministro agli Affari europei Raffaele Fitto, incontrerà la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, il capo del Consiglio Ue Charles Michel e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola tornata, ieri, a salutare con favore l'insediamento di Meloni a palazzo Chigi, definendo «incoraggianti le prime dichiarazioni» della premier italiana e sottolineando l'importanza che la sua prima missione internazionale sia presso i vertici europei.
[…] La premier vuole capire se, e quando, verrà imposto il tetto al prezzo del gas spinto dal suo predecessore Mario Draghi «per fermare la speculazione». Ma osteggiato da Germania e Olanda. E se, e quando, sarà introdotto il disaccoppiamento tra il costo del gas e quello della luce, anticipando a von der Leyen che se «l'Europa non darà risposte», sarà l'Italia con una norma nazionale - come ha detto mercoledì in Senato - «a lavorare su un disaccoppiamento crescente» tra il prezzo del gas e quello dell'elettricità.
[…] Meloni in primis solleciterà, al pari di Draghi, «un'azione comune» per calmierare i prezzi dell'energia. Mossa indispensabile per provare a frenare un'inflazione schizzata al 12% (mai così alta dal 1984). E per trovare nuove risorse a livello europeo, con cui finanziare gli interventi nazionali sulle bollette.
Come? Sul tavolo la premier italiana, ancora orientata a evitare uno scostamento di bilancio per non allarmare Commissione e mercati, rilancerà la proposta avanzata dai commissari Ue Paolo Gentiloni e dal francese Thierry Breton: la riedizione di un fondo europeo, finanziato con l'emissione di titoli di debito comuni garantiti dagli Stati, sul modello del Sure varato nel 2020 a seguito della pandemia e dotato di 100 miliardi con cui fu finanziata la cassa integrazione nei singoli Paesi Ue.
Una proposta sostenuta da quindici Stati (tra cui Francia, Italia, Spagna) e finita tra le conclusioni dell'ultimo Consiglio Ue, ma frenata dalla Germania e dai Paesi del Nord convinti che siano sufficienti a fronteggiare l'emergenza energetica i fondi non ancora spesi del NextGenerationUe e il rafforzamento del RepowerUe (su questo punto lavora anche la Commissione). Tant' è, che proprio ieri il ministro delle Finanze di Barlino, Christian Lindner, ha scandito un secco no a fare debito comune per l'emergenza gas.
Ma Meloni […] cercherà di far passare il nuovo Sure. E lo farà anche come bilanciamento del piano tedesco da 200 miliardi a favore di imprese e famiglie che cancella il dogma della solidarietà comunitaria, ferisce a morte il mercato unico e la concorrenza. E rischia, di riflesso, di sbriciolare l'Unione europea». Nel menu dell'incontro ci sarà anche l'attuazione del Pnrr, una sua eventuale rivisitazione a causa dell'impennata dell'inflazione. E, soprattutto, si parlerà della possibilità di utilizzare i fondi di coesione (quelli destinati alle Regioni più povere) non spesi tra il 2014 e il 2020, per calmierare il costo delle bollette. L'importo esatto di queste risorse non è stato ancora definito, si parla di una somma che oscilla tra i 5 e i 20 miliardi. […]