GIORNO 1 DELL’ERA GIALLO-ROSÉ: SALVINI È INDAGATO PER DIFFAMAZIONE E MIMMO LUCANO PUÒ TORNARE A RIACE – LA QUERELA DEL CAPITONE È RELATIVA ALLA DENUNCIA DI CAROLA RACKETE, IN CUI SI CHIEDEVA PURE IL SEQUESTRO DEGLI ACCOUNT SOCIAL DELL’EX MINISTRO - IL TRIBUNALE DI LOCRI HA ACCOLTO L’ISTANZA DELL’EX SINDACO DI RIACE E GLI HA REVOCATO L’ESILIO
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1 – DENUNCIA CAROLA RACKETE, SALVINI INDAGATO
Assunta Cassiano per www.adnkronos.com
E' stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini in relazione alla denuncia presentata a luglio scorso dalla comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete. Gli atti della denuncia per diffamazione sono stati inviati per competenza territoriale dai pm di piazzale Clodio alla procura di Milano, città dove risiede il leader leghista.
Nella querela, in cui tra l'altro si chiedeva il sequestro degli account social dell'ex ministro, erano riportati alcuni post di Salvini dopo le polemiche seguite allo sbarco dei migranti nel porto di Lampedusa e diversi commenti da parte di utenti contro Rackete.
2 – MIMMO LUCANO PUÒ TORNARE A RIACE, REVOCATA LA MISURA CAUTELARE PER L’EX SINDACO
Ida Artiaco per www.fanpage.it
Il tribunale di Locri, in Calabria, ha revocato l'esilio a Mimmo Lucano, facendo decadere il divieto di dimora nei confronti dell’ex sindaco di Riace, da mesi ormai relegato nella vicina Caulonia a causa della misura restrittiva che gli impediva di rientrare in paese. La notizia è stata confermata dal legale dell'ex primo cittadino a Fanpage.it. Il tribunale ha quindi accolto l’istanza dei difensori dell’ex primo cittadino, presentata lunedì scorso, che potrà ora tornare a casa ed abbracciare l’anziano padre di 94 anni, appena rientrato a Riace dopo un ricovero all'ospedale di Catanzaro a causa della leucemia.
Il divieto di dimora era il provvedimento emesso dal Tribunale del riesame di Reggio Calabria come misura alternativa agli arresti domiciliari cui Lucano era stato sottoposto nell'ambito dell'inchiesta della procura della Repubblica di Locri sui presunti illeciti nella gestione dell'accoglienza dei migranti, denominata Xenia, in cui è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
“Andrò a Riace appena avrò la notifica dei Carabinieri. Ho sentito solo il mio avvocato – ha commentato Lucano a Fanpage.it -. Mi sento come qualcuno che ritrova finalmente la libertà dopo lo smarrimento. Non potevo rassegnarmi al fatto di essere lontano dal mio paese, visto che non ho fatto nulla di grave. Non ho rancore e non provo vendetta nei confronti di nessuno. La giustizia farà il suo corso. La prima cosa che farò quando sarò a casa sarà andare da mio padre, oltre ad abbracciare gli immigrati”.