GIOVANNONE VISTA LUNGA – TOTI HA SCELTO IL MOMENTO PEGGIORE PER DIVENTARE SOVRANISTA, ANDANDOSENE DA FORZA ITALIA APPENA PRIMA DELLA ROTTURA TRA SALVINI E CONTE – ORA IL GOVERNATORE DELLA LIGURIA NON SA CHE FARE, IL CAPITANO E LA MELONI LO RIMBALZANO E BERLUSCONI NON LO VUOLE VEDERE NEMMENO IN CARTOLINA…
-Ilaria Proietti per “il Fatto Quotidiano”
In fondo gli ha sempre voluto bene. Ma l' ex Cavaliere non vuol vederlo più neanche in cartolina. Anzi di più: perché ogni volta che Giovanni Toti lo attacca, a Silvio Berlusconi vengono le bolle.
Peggio che al dottor Silvano Baracchi alias Renato Pozzetto in Sette chili in sette giorni che dava di matto quando sorprendeva il bambino Paolone a rubare in dispensa, nonostante lo avesse messo a dieta stretta. Ora B. non fa il medico e mai uscirà dalla sua bocca un "mi fa incazzare" liberatorio: vorrebbe dimenticarlo, ma non può.
Perché Giovannino Toti insiste a prenderlo di petto e a tentare di fare le scarpe a B. nella speranza di rosicchiarne boccone dopo boccone l' elettorato. Anche se pure per lui, ora che con Berlusconi sembra finita per sempre, è tutta in salita. Quanto lo sapremo a breve.
Perché il governatore se ne è andato da Forza Italia sbattendo la porta a inizio agosto. Per fondare un partito tutto suo, apertamente filoleghista, data la difficoltà di convertire al verbo salviniano la ditta azzurra. E questo pochi giorni prima della disfatta del "Capitano" che, all' apice del successo politico ha mandato all' aria l' alleanza con il Movimento 5 Stelle non riuscendo però ad andare all' incasso delle elezioni anticipate.
Livido per i 3 anni e mezzo circa che lo aspettano ai banchi del- l' opposizione, Salvini ora non pensa ad altro che a ottenere la rivincita. E non ha certo modo né voglia di rassicurare quanti si sono nel frattempo agganciati al suo carro che però scalpitano come non mai.
Il primo di tutti è proprio Toti che però non può starsene con le mani in mano: per far conoscere la sua creatura che ha battezzato "Cambiamo! " (in aperta polemica con Forza Italia, refrattaria a ogni discontinuità con il passato e quindi, a suo dire, destinata a morte certa), ha organizzato un tour che partirà da Matera, Basilicata, il prossimo 2 settembre.
Ma nel frattempo è già costretto ad allontanare il dubbio peggiore: che il suo partito sia nato già morto prima ancora di essersi misurato almeno una volta alle urne. "Siamo sicuri di fare un buon risultato, ma al momento quel buon risultato non è all' orizzonte visto che in questo Paese non si voterà. Io trovo che i partiti morti nel centrodestra siano francamente altri e che si siano auto-condannati per suicidio, dal momento che hanno perso elezioni su elezioni e hanno cercato di non cambiare niente" ha detto ieri.
Ovviamente sempre all' indirizzo della sua ex casa madre forzista che dopo mesi e mesi di fastidio più che di tolleranza nei confronti dei suoi tira-e-molla, ha usato la clava. I totiani sono stati fatti tutti decadere dagli incarichi di partito e rischiano pure l' espulsione se non se ne andranno spontaneamente.
Nel frattempo Toti non si perde d' animo. E rilancia sulle prossime regionali dove spera di poter giocare un ruolo e magari addirittura sostituire Forza Italia nella coalizione con Carroccio e Fratelli D' Italia. E allora che fa "Paolone" Toti? Annuncia non solo la partecipazione alle elezioni del 27 ottobre in Umbria, ma pure l' appoggio alla candidata presidente della Lega Donatella Tesei che, Forza Italia pemettendo, se eletta avrebbe come vice Marco Squarta di Fratelli d' Italia.
Ma il governatore ligure non ha neppure la certezza di potersi sedere al tavolo con gli alleati dato il veto di B. sul suo ex consigliere per non dire delfino. "Toti che cos' è? È un partito, una lista civica? Non ci siamo posti il problema" taglia corto Antonio Tajani che appena terminate le consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte, ha la testa altrove.
Certamente non al perimetro dell' alleanza a cui vorrebbe partecipare il governatore, che in cuor suo sperava di incontrare già lunedì Matteo e Giorgia anche per mettere al sicuro la sua ricandidatura in Liguria nel 2020. Che però lo rimbalzano.