GIULIETTO NON DIMENTICA – TREMONTI TORNA AD AZZANNARE DRAGHI: “DA GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA NEL MAGGIO 2011 SCRIVE: ‘LA GESTIONE DELLE PUBBLICHE FINANZE È STATA PRUDENTE’. DUE MESI DOPO, PER ANDARE ALLA BCE, SCRIVE L’OPPOSTO. È UN CASO DI OMONIMIA O DI SLEALTÀ ISTITUZIONALE?” – MA GIORGIA MELONI COSA PENSA DELL'ENNESIMA INTEMERATA DELL'EX MINISTRO DELL'ECONOMIA CHE HA VOLUTO CANDIDARE CON FDI?
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Giulio Tremonti attacca Mario Draghi. Lo fa parlando alla fine dell’incontro con gli imprenditori ad Assolombarda a Milano. Da «governatore della Banca d’Italia Mario Draghi - ha detto il candidato di Fratelli d’Italia - nelle considerazioni del maggio 2011, scrive: la gestione delle pubbliche finanze è stata prudente, appropriata all’obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio.
Due mesi dopo, per andare alla Bce, Draghi scrive l’opposto» e «manda la lettera. Io mi sono sempre chiesto: è un caso di omonimia o un caso di slealtà istituzionale? Non puoi dire una cosa e l’opposto».
Ma una stilettata è arrivata anche al segretario del Partito Democratico: «Ho parlato molto di Enrico Letta, che è diventato di una violenza e di una cattiveria assolute. Letta inizia con un libro intitolato "Morire per Maastricht", per poco ci riesce. Dopodiché non avendo argomenti usa solo argomenti suicidi, come "hanno fatto i tagli nel 2006". È stato al governo un sacco di volte dopo, se il taglio era così brutto, è colpa sua che non l’ha tolto».