GIUSEPPE CONTE È DIVENTATO PUNTO DI RIFERIMENTO FORTISSIMO DEI ROSSO-BRUNI (E PURE DEI PUTINIANI) – ALL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL M5S VIENE ACCOLTA CON UN’OVAZIONE SARAH WAGENKNECHT, LA SINISTRATA TEDESCA FILO-PUTINIANA E ANTI-IMMIGRAZIONE: “È LOGICO CHE PER PUTIN SIA UN PROBLEMA RITROVARSI I SOLDATI AMERICANI AL CONFINE….” – I MALUMORI DEGLI ESPONENTI DELLA LINKE, IL PARTITO DELLA SINISTRA TEDESCA (ALLEATO DEL M5S IN EUROPA) DA CUI LA WAGENKNECHT È USCITA IN POLEMICA...
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Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per www.lastampa.it
Il vocabolario del perfetto «amico di Putin» c'è tutto, anche se Sarah Wagenknecht rifiuta seccamente l'etichetta. Come fa, del resto, anche Giuseppe Conte. Il presidente del Movimento 5 stelle ha voluto a tutti i costi l'intervento della leader del partito tedesco Bsw durante «Nova», l'atto finale dell'assemblea costituente M5s.
Unica esponente politica esterna al Movimento ospitata nei due giorni della kermesse al Palazzo dei Congressi dell'Eur. Si collega in video da Berlino subito dopo il panel sulla politica estera, per dire la sua sulle guerre in Ucraina e in Medio oriente. E le sue posizioni sono note.
Ritiene «comprensibile» la preoccupazione russa rispetto all'ingresso di Kiev nella Nato: «È logico che per Putin sia un problema ritrovarsi i militari americani al confine - spiega Wagenknecht -. Tutti sapevano che il problema era quello, ma è stato ignorato ed è scoppiata la guerra». E ora Biden, consentendo l'uso di missili a lungo raggio per colpire obiettivi in Russia, «alimenta un'escalation e il pericolo di una grande guerra europea». Quindi, serve l'impegno per ottenere un maggiore sforzo negoziale per fermare le armi.
La platea 5 stelle applaude convinta: «Lo senti l'applauso Sarah? Ora te lo facciamo più forte», dice Conte, che l'ha ascoltata assorto dal palco. L'ex premier ci tiene a sottolineare un percorso comune tra il suo Movimento e i tedeschi di Bsw, «definiti filoputiniani solo perché ci battiamo per la pace» […].
Standing ovation degli iscritti ed elettori, Conte accetta l'invito di Wagenknecht a Berlino per confrontarsi di persona anche sul ruolo dell'Europa, che «non seve essere subordinata agli Stati Uniti», ma «perseguire la giustizia sociale e climatica», avverte lei.
Un feeling politico che il leader 5 stelle aveva provato a trasformare in alleanza parlamentare a Strasburgo, ma l'operazione non era andata in porto per un problema numerico nella costruzione del gruppo. L'interesse reciproco, però, resta e ha creato qualche malumore dentro gli esponenti della Linke, il partito della sinistra tedesca che sta con i 5 stelle nel gruppo europeo The Left. Wagenknecht, infatti, ha organizzato la scissione dalla Linke per fondare il Bsw, il cui obiettivo è recuperare il voto della classe operaia bianca, a volte inseguendo l’agenda della destra su diritti, sicurezza e migranti.
A proposito, la leader rossobruna manda un messaggio all'assemblea M5s anche su questo terreno: «Dire che bisogna porre dei limiti all'accoglienza non significa essere razzisti». E anche qui arrivano applausi convinti […].