SULLA GIUSTIZIA CALENDA E RENZI SPALLEGGIANO IL GOVERNO – IL PRIMO ARTICOLO DEL DDL NORDIO, QUELLO CHE CANCELLA L’ABUSO D’UFFICIO, PASSA AL SENATO CON I VOTI DI AZIONE E ITALIA VIVA – E LA PROSSIMA SETTIMANA SARÀ APPROVATO IL “BAVAGLIO” SULLE ORDINANZE DI CUSTODIA PRESENTATO DAL CALENDIANO COSTA – ALLE PROTESTE DEI PROCURATORI ANTIMAFIA REPLICA GIULIA BONGIORNO: “RISCHI DI VEDER CONTESTATI REATI PIÙ GRAVI CE NE SONO, MA QUALCUNO HA UN’IDEA MIGLIORE?” – VIDEO: IL BOTTA E RISPOSTA TRA RENZI E LA RUSSA
-Scintille tra La Russa e Renzi in Aula al Senato sul traffico di influenze. L'ex premier: "Mai accusato". La replica del presidente di Palazzo Madama: "C'è sempre tempo" #ANSA https://t.co/R9pbdgTLFu pic.twitter.com/hFjOhKNvM2
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) February 7, 2024
Estratto dell’articolo di Liana Milella per “la Repubblica”
È fatta. Il primo voto “pesante” è arrivato. Via l’abuso d’ufficio dal codice penale di Mussolini. Che un governo pieno di nostalgici cancella. È la prima vittoria di Carlo Nordio, ma lui non c’è. Alle 13 e 39 il tabellone del Senato dà lo storico risultato. Sono 99 i sì e con la maggioranza ci sono Azione e Iv. Strada spianata per l’unico ddl Nordio che toglie il reato “spia” che il procuratore Antimafia Gianni Melillo aveva raccomandato contro le cosche. Con lui si sono battuti magistrati e giuristi, ma non è bastato.
Non ce la faranno oggi a votare i 9 articoli, uno peggiore dell’altro, con il primo assaggio di bavaglio per la stampa, il divieto di pubblicare le intercettazioni se non sono negli atti. Battaglia durissima di Pd, M5S e Avs che fa breccia sui tempi, Nordio deve aspettare martedì. Quando pure il bavaglio di Enrico Costa sull’ordinanza di custodia passerà.
[...] Tocca a Giulia Bongiorno assumersi la responsabilità di aver dato il via libera sull’abuso d’ufficio che pure il suo maestro Franco Coppi ha criticato. «Rischi di veder contestati reati più gravi ce ne sono, ma esiste una nuova idea di abuso? C’è un tecnico che ci dà la formula vincente? Se nessuno ha l’idea geniale, è corretto eliminare una norma che non va».
Una dozzina di interventi di Scarpinato insistono sulla «paura della firma» dei sindaci, cui contrappone un reato «che riguarda magistrati, medici, poliziotti, migliaia di amministratori » che la faranno franca. Lo chiedono i dem Anna Rossomando, Alfredo Bazoli e Dario Parrini, ma resta silente il vice ministro forzista Francesco Paolo Sisto.
Si guadagna il palcoscenico Matteo Renzi, «ero nel Pd quando i nostri sindaci chiedevano di cancellare l’abuso d’ufficio, ora che il Pd appoggia Scarpinato mi costringe a dire peccato che la risposta arriva da un’altra parte politica». Sottoscrive la riduzione del traffico d’influenze e al mormorio che si solleva replica che nei suoi molteplici processi «non me l’hanno contestato, a Grillo sì».
«C’è sempre tempo », gli dice il presidente del Senato Ignazio La Russa in vena di battute. Boccia contesta Renzi, nel siparietto s’infila Maurizio Gasparri pronto a leggere le frasi anti abuso del sindaco dem di Pesaro Ricci. Parte la reazione del Pd, La Russa non vede la mano alzata di Bazoli e gli dice «lo sa che alzarla può essere pericoloso?». E lui: «Ho alzato il pugno...». Finisce ai voti e vince Nordio.