GOMEZ: ''SE CONTE NON RIUSCIRÀ A OTTENERE GLI EUROBOND AL CONSIGLIO D'EUROPA, LA CONFERENZA STAMPA ANTI-SALVINI SARÀ RICORDATA COME UNA PROVA DI CARATTERE. SE NON CE LA FARÀ, DIVENTERÀ UN PASSO FONDAMENTALE VERSO IL GOVERNO DI UNITÀ NAZIONALE'' - CACCIARI: ''HA SBAGLIATO, FINCHÉ SIAMO COSTRETTI AD ASCOLTARE I SUOI IMPERATIVI CATEGORICI, DEVE CAPIRE CHE NON PUÒ FARE POLEMICA, NEANCHE SE SI TRATTA DI UNA REPLICA''
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Opinioni su Giuseppe Conte raccolte da ''Il Fatto Quotidiano''
PETER GOMEZ: DIRE LA VERITÀ NON È UN ERRORE. ORA PERÒ SI GIOCA TUTTO IN EUROPA
Dire la verità non è mai un errore. E Giuseppe Conte, a parte il refuso sulla data, venerdì lo ha fatto. Fu il governo Berlusconi, con Giorgia Meloni e Umberto Bossi ministri, a varare il disegno di legge sul Mes il 3 agosto del 2011. La Lega votò contro in Parlamento solo nel 2012, mentre Meloni, ancora nel Pdl, non si presentò in aula esattamente come fece a Bruxelles Matteo Salvini, allora europarlamentare.
Ma se dire la verità non è mai un errore, nessuno può negare che sia un enorme rischio decidere di farlo, sia pure per rispondere a delle false accuse di tradimento, mentre si è nel mezzo di una pandemia e a una crisi economica senza precedenti. Se Conte riuscirà a strappare l' assenso agli eurobond (cosa difficile) nella riunione dei capi di governo europei del 23 aprile, la sua conferenza stampa di ieri sarà ricordata come una prova di carattere destinata a rinforzarne la leadership. Se invece non ce la farà diventerà un passo fondamentale verso il governo di unità nazionale per cui in Italia tanti poteri tifano.
MASSIMO CACCIARI: HA SBAGLIATO: SI TENGA LE CARTUCCE PER QUANDO FINIRÀ L' EMERGENZA
Conte ha sbagliato, è chiaro. Ha sbagliato per tatto e per sostanza. Siamo in una fase in cui il dibattito parlamentare è ridotto al minimo, certamente non per colpa sua, e lui è il solo comandante in capo, dunque deve evitare ogni polemica con le opposizioni, che peraltro non hanno le sue stesse possibilità per parlare. Venerdì per ovvi motivi tutta Italia era sintonizzata per sentire il presidente del Consiglio quasi a reti unificate, Conte non può approfittarsi di una situazione del genere.
Quando l' emergenza sarà finita, tornerà a essere un politico come tutti gli altri. Ma per ora deve mettere da parte le cartucce - e credo ne avrà parecchie - tenendo anche conto che ci saranno mesi di polemiche e di campagne elettorali, visti anche i voti nelle Regioni.
Finché però siamo costretti ad ascoltare i suoi imperativi categorici, deve capire che non può fare polemica, neanche se si tratta di una replica ad attacchi ricevuti da altri esponenti politici.