GOVERNO, LIBERI TUTTI! “LA MAGGIORANZA SI DEVE SINCRONIZZARE SULL'ORA DI ROMA, NON SU QUELLA DELLA BRUXELLES DEI BORRELL” – LA LEGA DI SALVINI SGAMBETTA LA MELONI DIALOGANTE CON L'UE (E IL PARTITO POPOLARE EUROPEO) E SFANCULA TAJANI: “IL PROBLEMA È CHI IN EUROPA VUOLE ANDARE CON I SOCIALISTI E I VERDI. QUALCUNO DEVE FARE UNA METAMORFOSI ANCHE MENTALE” – L’APERTURA TATTICA DI LE PEN A MELONI: “TROVIAMO UN ACCORDO”
-Marco Cremonesi per il Corriere della Sera - Estratti
«Per quanto riguarda l'avvenire dell'Europa, penso che troveremo un accordo con Giorgia Meloni».Marine Le Pen duetta con Matteo Salvini. Non più sul prato di Pontida ma nella striscia Cinque minuti di Bruno Vespa. E quello che dice la leader del Rassemblement national francese è musica per le orecchie del segretario leghista: «Sono totalmente in disaccordo con Ursula von der Leyen quando dice che deve essere l'Europa a decidere chi entra in Europa. Credo sia violazione totale della volontà dei popoli e delle nazioni».
L'idea di entrambi è la costruzione di un centrodestra unito in Europa come a Roma e Salvini la dice così: «È la prima occasione da quando esiste l'Europa di fare un governo senza i socialisti… Quindi, unire tutti i centrodestra in Europa è l'unica speranza per rifondarla».
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È la necessità, cioè, di un'alleanza di lungo periodo. Il fatto che si legge una frizione costante tra la premier e il suo vice, secondo Romeo «è una suggestione che dipende semplicemente dal fatto che l'opposizione non esiste e la politica in Italia la fanno solo le forze di maggioranza». Meloni con il presidente della Commissione Ue a Lampedusa? «Von der Leyen aveva preso un impegno, la premier l'ha richiamata ad onorare quell'impegno».
I leghisti sottolineano come un sol uomo il ringraziamento di Meloni a Salvini, anche se riguarda il nuovo codice della strada. Ma la premier dopo il Consiglio dei ministri sottolinea che «il centrodestra ha la stessa visione e tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni».
Nella Lega ci si attiene alla linea tracciata da Salvini: scongiurare qualsiasi possibilità di dialogo di Fratelli d'Italia con il Partito popolare europeo. Tra gli altri, ci si dedica il senatore Stefano Candiani: «Il problema — dice — è chi vuole andare con chi ha combinato il disastro, i socialisti ei verdi». La sensazione è che si rivolga ad Antonio Tajani, segretario di Forza Italia e massimo esponente italiano del Ppe: «Io mi auguro che nessuno ci pensi più, anche se penso che in Italia qualcuno debba fare una metamorfosi anche mentale». L'immagine è presto cesellata: «La maggioranza si deve sincronizzare sull'ora di Roma, non su quella della Bruxelles dei Borrell», il rappresentante per la politica estera dell'Ue accusato di aver boicottato il memorandum con la Tunisia.
Eppure, proprio dalla Francia lepeniana arriva la frustata del vicepresidente del Rassemblement national Sebastien Chenu. Che definisce le posizioni di Meloni «incantatorie», ma lei non sarebbe stata «capace o non ha voluto metterle in atto, cosa che rappresenta una delusione assoluta».