1. IL GOVERNO SI SPACCA: SALVINI SI SCHIERA CON VANNACCI PER RUBARE VOTI ALLA MELONI
2. IL LEGHISTA: “HA IL DOVERE E IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE PROPRIE IDEE. MI COMPRERÒ IL LIBRO PERCHÉ PRIMA DI GIUDICARE VOGLIO LEGGERE. HA SALVATO VITE E LA PATRIA. MI RIFIUTO DI CREDERE CHE IN ITALIA CI SIA UN GRANDE FRATELLO CHE DICE COSA DEVI PENSARE”
3. E LA SORA GIORGIA? BOCCA CHIUSA PER NON PERDERE IL CONSENSO DELLO ZOCCOLO DEI DESTRORSI PURI & DURI, E CONTRO CROSETTO MANDA I “COLONNELLI” DONZELLI E MONTARULI
4. I FASCI DEL GOVERNO ARRIVANO AL PETTINE: VANNACCI RIPETE CIO' CHE LA DUCETTA HA SEMPRE AFFERMATO QUANDO ERA ALL’OPPOSIZIONE. ORA CHE È A PALAZZO CHIGI, NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI IL “COLLE OPPIO STYLE”, PENA LA SQUALIFICA EUROPEA. E SALVINI NE APPROFITTA
DIFESA: TELEFONATA SALVINI-VANNACCI ROMA
(ITALPRESS) - Oggi c'è stata una telefonata, molto cordiale, tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e il Generale Roberto Vannacci. Così fonti della Lega.
Salvini si schiera con Vannacci e isola Crosetto: “Comprerò il suo libro, no al Grande Fratello”
Estratto da www.repubblica.it
Anche Matteo Salvini si schiera con il generale Roberto Vannacci, autore di un libro autopubblicato con ampi stralci di natura omofoba e razzista: “Il generale viene additato come un pericolo, mi comprerò il libro perché prima di giudicare voglio leggere, sono curioso”, dice il vicepremier in una diretta Facebook dal ministero delle Infrastrutture.
“Questo generale ha salvato vite e la Patria, fece delle denunce sull'uranio impoverito. Mi rifiuto di pensare che in Italia che ci sia un Grande Fratello che dice cosa devi pensare. Se non ci sono dentro fatti segreti legati al proprio ruolo, Vannacci ha tutto il dovere e diritto di esprimere le proprie idee”, continua Salvini [...]
[...] il contenuto del libro di Vannacci a grandi linee combacia perfettamente con la retorica e la propaganda sovranista degli ultimi anni incarnata proprio da Salvini e da Giorgia Meloni, quindi lo stupore dovrebbe essere poco. Il problema è che così adesso viene ulteriormente sconfessato il lavoro di Crosetto e così anche la presa di posizione pubblica dell’Esercito stesso che aveva preso le distanze dal proprio generale, poi rimosso dalla guida dell’Istituto geografico militare.
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