GOVERNO SUPERTRUMP - “THE DONALD” HA PIAZZATO IL GENERO DI JARED KUSHNER A OCCUPARSI DELLA QUESTIONE ISRAELO-PALESTINESE, IL PRIMOGENITO DONALD JR. A PRENDERE CONTATTI CON EMISSARI SIRIANI FILO RUSSI, LA FIGLIA IVANKA A PARTECIPARE AI COLLOQUI E ALLE TELEFONATE CON I LEADER STRANIERI - E LA BONISSIMA MELANIA, CHE FA?
Giuseppe Sarcina per “il Corriere della Sera”
Il genero Jared Kushner si occupa della questione israelo-palestinese. Il primogenito Donald jr. prende contatti con emissari siriani filo russi. La figlia Ivanka partecipa ai colloqui e alle telefonate con i leader stranieri. È la diplomazia parallela di casa Trump. Pochi giorni dopo l' elezione, in un' intervista televisiva alla Cbs , i figli, a cominciare da Ivanka, avevano garantito che da quel momento in poi si sarebbero occupati delle aziende, non più di politica. Ma, per il momento, non è così.
Lo stesso Trump ondeggia. Prima assicura che i suoi «cari» non avranno responsabilità nell' amministrazione: una legge del 1967 vieta al presidente di assegnare incarichi pubblici ai suoi congiunti. Poi, però, con disarmante candore, rivela nella recente seduta collettiva con i giornalisti del New York Times che «Jared conosce bene Israele, conosce il territorio, conosce i protagonisti politici» e, dunque, potrebbe svolgere una «funzione importante» nel negoziato con l' Autorità palestinese.
Quale «funzione»? Per ora non c' è risposta. Il New York Times osserva che, in realtà, Kushner non sia poi così conosciuto in Israele: il suo unico interlocutore di un certo livello è il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat. Ma per cogliere le potenzialità di Kushner, 35 anni, ebreo ortodosso, immobiliarista, bisogna guardare a New York, agli Stati Uniti.
Il marito di Ivanka ha robusti agganci con la parte più facoltosa e influente della comunità ebraica americana. Uomini d' affari come Sheldon Adelson, proprietario di casinò nel Nevada, o finanzieri di Wall Street, come Steven Mnuchin, sempre in corsa per la poltrona di ministro del Tesoro. Questo gruppo è in stretto collegamento con l' ambasciatore israeliano a Washington, Ron Dermer. È stato Kushner a portare Dermer e poi, lo scorso settembre, il primo ministro Benjamin Netanyahu da Donald Trump.
In parallelo si intravede il tracciato di Donald jr. Il Wall Street Journal rivela che l' 11 ottobre scorso il figlio maggiore del tycoon partecipò a una riunione con Randa Kassis, la leader di una formazione siriana appoggiata dalla Russia. I due si sono visti in un seminario all' hotel Ritz di Parigi, promosso dal think tank di Fabien Baussart, il marito di Randa Kassis.
Ma lo studio, l' analisi hanno subito lasciato spazio alla politica. Randa ha spiegato a Donald jr. che una transizione in Siria è possibile solo con l' appoggio di Vladimir Putin e coinvolgendo il presidente siriano Bashar Assad. Donald jr., tornato a New York, lo ha riferito al padre che ne ha ricavato ulteriore materiale per confermare la linea di apertura verso Mosca.
Infine Ivanka. Il 18 novembre aveva partecipato al vertice informale tra il neopresidente e il primo ministro giapponese, Shinzo Abe. Dalla Trump Tower una fonte racconta, con la garanzia della riservatezza: «Quella conversazione è stata un fiasco. Shinzo Abe non si è sentito libero davanti a Ivanka».
Due giorni fa The Donald ha parlato al telefono con il presidente dell' Argentina, Mauricio Macri. Si conoscono da tempo, vengono entrambi dal business. Sta di fatto che Trump a un certo punto, come scrive il sito The Hill , abbia passato la cornetta alla figlia. Come fosse una rimpatriata di famiglia.