IL GOVERNO DELLA TURBO-ATLANTISTA MELONI SPALANCA LE PORTE AI CINESI – LA TRATTATIVA DEL MINISTRO DEL MADE IN ITALY, ADOLFO URSO, CON IL COLOSSO STATALE DEL DRAGONE, DONGFENG, PROCEDE A GONFIE VELE: L’IDEA SAREBBE APRIRE UNO STABILIMENTO NEL SUD ITALIA, DOVE I CONTRIBUTI SONO MAGGIORI, PER REALIZZARE UN HUB PRODUTTIVO PER TUTTA L’EUROPA – L’OBIETTIVO DI DONGFENG È PRODURRE 100MILA VETTURE ELETTRICHE PER IL MERCATO EUROPEO. QUELLO DELL’ESECUTIVO ROMPERE LE UOVA NEL PANIERE A STELLANTIS (DI PROPRIETÀ DI JOHN ELKANN)
-Estratto dell’articolo di D.Lon. per “la Repubblica”
Nella corsa all’apertura di una fabbrica per produrre in Italia la pole position è occupata da Dongfeng Motors. Stando almeno a quello che è filtrato, un po’ ad arte, alla vigilia del tavolo auto convocato dal ministro Adolfo Urso. Vertice a cui partecipa anche Stellantis, che ha come primo azionista Exor che controlla anche Repubblica .
[…] In ballo ci sono le due trattative in corso: quella con i costruttori cinesi per aprire una fabbrica in Italia e quella con Stellantis per arrivare ad un accordo, che slitterà a settembre, per ritornare a produrre 1 milione di veicoli in Italia.
Il colosso statale cinese, che ha la sua sede a Wuhan, sta vagliando l’apertura di uno stabilimento nel Sud Italia, dove i contributi sono maggiori, per realizzare un hub produttivo per tutta l’Europa.
Dongfeng, che ha ancora una quota dell’1,5% di Stellantis, punterebbe a produrre 100 mila vetture green per il mercato europeo. Il progetto, che è seguito direttamente dal ministero e che ha avuto un’accelerazione dopo il viaggio di Urso in Cina e la missione della premier Meloni a fine luglio, potrebbe prevedere l’ingresso nella nuova società di aziende della componentistica come soci di minoranza del gruppo cinese. Dongfeng in Italia ora opera con due società, la Df Italia, controllata da Bruno Mafrici e di cui è socio Paolo Berlusconi al 10%, che si occupa della commercializzazione, e la Car Mobility Srl.
Anche lo Stato potrebbe entrare? Non in forma diretta, ma attraverso veicoli come Cdp […]. Non è escluso nemmeno che la Regione scelta per lo stabilimento possa rilevare una piccola quota.
Dove potrebbe sorgere il sito? Privilegiato il Sud Italia, anche se il Piemonte con l’assessore Andrea Tronzano dice di «avere le carte in regola ». C’è chi indica il sito ex Olivetti di Scarmagno, ma la strada è tutta in salita.
Urso ha sempre insistito sulla necessità di un altro costruttore in Italia oltre a Stellantis per aumentare la produzione di auto, anche se ieri è apparso cauto: «Domani (oggi, ndr ) abbiamo il tavolo automotive, […] è un processo produttivo che richiede i suoi tempi. Il ministero è in campo». Forse un modo per non irritare troppo Stellantis con cui è in corso «uno scambio serrato » per arrivare ad un’intesa.
L’ipotesi Dongfeng lascia perplessi i sindacati. «Il ministro faccia le comunicazioni ai tavoli istituzionali », dice Michele De Palma della Fiom che vede di buon occhio l’arrivo di un altro produttore. «Vogliamo verificare se la notizia abbia una consistenza e se ci saranno impatti produttivi occupazionali», spiega Ferdinando Uliano, segretario Fim.
Il numero uno della Uilm Rocco Palombella parla di «ipotesi utopistica ».