GOVERNO VIRUS, POLITICA SOSPESA – PANARARI: ''CI VOLEVA IL COVID-19 PER SOSPENDERE LA CAMPAGNA ELETTORALE PERMANENTE. GUARDARE, PER CREDERE, IL SILENZIO DI SALVINI. PERCHÉ POLEMIZZARE IN EPOCA DI INFEZIONE NON PAGA, IL GRADIMENTO DI RENZI AI MINIMI - COSÌ, LE OPPOSIZIONI SEMBRANO DIVENTATE DI COLPO MOLTO MENO INSIDIOSE. SEMPRE CHE NON PRENDA IL SOPRAVVENTO LA SCHIZOFRENIA CHE SERPEGGIA IL M5S''

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Massimiliano Panarari per “la Stampa”

 

Mattarella Salvini

Ci voleva il Covid-19 per sospendere - insieme a molti eventi pubblici - anche la campagna elettorale permanente. Un po' come appare sospesa la vita quotidiana nelle vie intorno ai Palazzi del potere, quasi che ci si attendesse da un momento all' altro un nuovo «sacco di Roma» a opera del coronavirus.

 

In buona sostanza, era necessaria la crisi sanitaria per inaugurare la stagione della «politica sospesa» che scaccia - o, meglio, mette tra parentesi - i già viralissimi populismi e sovranismi. Guardare, per credere, il silenzio di Matteo Salvini, e il «fermo» della cavalcata - fino a qualche settimana fa inarrestabile - dei suoi consensi.

 

salvini

Lo stato d' emergenza costituisce, come noto, un potentissimo stabilizzatore dei governi in carica che devono affrontare delle situazioni di crisi reale (come ora) o presunte. E, in tutta evidenza, così era stata pensata dallo staff del premier la sovreccitata comunicazione emergenziale dei primi giorni.

 

 L' ormai proverbiale outfit «in maglioncino» del premier Conte nella sala della Protezione civile voleva precisamente - e incautamente - mandare questo messaggio: il condottiero che sta nella war room e, subito dopo, si fa un' infilata di trasmissioni televisive perché il Paese è sprofondato in una specie di guerra batteriologica (scandita in maniera solenne dai due bollettini ufficiali giornalieri).

 

sergio mattarella giuseppe conte 3

Fortunatamente, il tiro è stato poi aggiustato - grazie, soprattutto, alla moral suasion proveniente dal Colle -, e si è provveduto a cercare di normalizzare e gestire senza eccessi di allarmismo il decorso dell' epidemia. Senza nulla togliere alle indubbie difficoltà del crisis management politico-sanitario, appare chiaro il senso di quell' investimento comunicativo ansiogeno: primum, blindare l' esecutivo.

 

IL POST DI SALVINI SU VAURO E TRAVAGLIO

Uno storytelling dalla «linea del fronte» di cui non c' era affatto bisogno, oltre che per i danni d' immagine arrecati al sistema-Paese, anche perché quello che si potrebbe etichettare come il «paradigma immunitario» si è imposto da solo e in modo naturale alla dialettica politica. Così, le opposizioni sembrano diventate di colpo molto meno insidiose. Con Giorgia Meloni che si è ritagliata il ruolo dell' oppositrice giudiziosa, e Forza Italia che ha depotenziato i toni, guardandosi bene dal cannoneggiare l' esecutivo.

 

Perché polemizzare in epoca di infezione non paga, come mostra la situazione di quell' opposizione dentro la maggioranza che è rappresentata da Italia viva, con il gradimento di Renzi ai minimi. E Salvini praticamente oscurato, con la sua proposta di un «governo di salute pubblica» a tempo e senza Conte che non ha raccolto l' approvazione di nessuno.

salvini renzi

 

La tenaglia dei «due Mattei» si è quindi infranta al cospetto dell' attuale fase di «politica deconflittualizzata» nella quale, senza arrivare alla solidarietà nazionale, prevalgono la spinta verso un senso generale di responsabilità e la sensazione che i cittadini-elettori impauriti non siano disposti a tollerare molta litigiosità tra le parti.

matteo renzi 15

 

Insomma, fra conflitto sterilizzato, la concreta possibilità che il referendum sul taglio dei parlamentari venga posticipato e il desiderio degli italiani di una qualche collaborazione istituzionale per fronteggiare il disastro economico che si prospetta, l' emergenza sanitaria fornisce una prevedibile polizza (di allungamento) vita della legislatura.

 

Sempre che non prenda il sopravvento la schizofrenia che serpeggia dentro la maggioranza. Quella, innanzitutto, di un M5S che, in queste giornate, dà l' impressione di un ravvedimento e di essere assai meno antiscientista, sull' onda del massiccio credito riscosso dalla medicina ufficiale presso l' opinione pubblica.

luigi di maio vito crimi

 

Ma che evidenzia anche segni sempre più marcati di nervosismo contro il Pd, scontando le profonde divisioni interne e l' incessante emorragia di voti (ieri alle suppletive per la Camera di Roma, la settimana prima a quelle per il Senato di Napoli).