I GRILLINI CI HANNO RIFILATO LA PATACCA - CI AVEVANO DETTO CHE LA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI AVREBBE FATTO RISPARMIARE MEZZO MILIARDO A LEGISLATURA. INVECE CALCOLI PIÙ APPROPRIATI PARLANO DI 285 MILIONI. MA ORA SI SCOPRE CHE SARANNO ANCOR MENO E C'È LO ZAMPINO DEI GRILLINI - NEL BILANCIO DELLA CAMERA I SOLDI RESTANO INVARIATI, GRAZIE A UN ESCAMOTAGE FIRMATO DALL'EX PRESIDENTE ROBERTO FICO – “LA VERITÀ”: “FICO DAVVERO HA FATTO UN BEL VIAGGIO, DA PALADINO DELLA LOTTA ALLA CASTA A PROMOTORE DI AUDACI COLPI PARLAMENTARI”

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Gustavo Bialetti per “la Verità”

 

roberto fico

La riduzione del numero dei parlamentari, approvata con referendum popolare a ottobre del 2019, ci avevano detto che avrebbe comportato grandi risparmi. Per i 5 stelle, grandi sponsor della riforma, scendere a 900 deputati avrebbe fatto risparmiare mezzo miliardo a legislatura. Calcoli più appropriati, elaborati a settembre da Pagella politica e Youtrend per il Corriere della Sera, parlano di 285 milioni. Ma ora si scopre che saranno ancor meno e c'è lo zampino dei grillini.

 

Ieri, sempre il Corriere, ha raccontato che nel bilancio della Camera i soldi restano invariati, grazie a un escamotage firmato dall'ex presidente Roberto Fico, dei 5 stelle.

In sostanza, agendo sul capitolo dei fondi per i gruppi parlamentari, si è confermato uno stanziamento invariato da 30,8 milioni. Così, se prima ogni deputato «costava» 49.000 euro l'anno, oggi siamo a quota 77.000.

GIUSEPPE CONTE E ROBERTO FICO

 

Naturalmente stiamo parlando di un meccanismo assai furbetto, per non dire indecente, che fa comodo a tutti i partiti e che tutti, in silenzio, si sono ritagliati su misura alla fine della scorsa legislatura. Però Fico davvero ha fatto un bel viaggio, da paladino della lotta alla casta a promotore di audaci colpi parlamentari.

 

E i 5 stelle tutti, se oggi possono remunerare con contratti onerosi le consulenze di grandi ex come Vito Crimi e Paola Taverna, lo devono anche a questa astuta manovra del tenersi i budget dei bei tempi andati, quelli degli «sprechi» partitocratici. Le truppe grilline erano state mandate a Roma da Beppe Grillo con l'imperativo categorico di aprire le Camere «come una scatoletta di tonno». Hanno aperto la scatoletta, si sono presi il tonno e hanno pensato di metterci qualcosa anche per le stagioni a venire.

ROBERTO FICO
ROBERTO FICO CON IL PUGNO CHIUSO ALLA PARATA DEL 2 GIUGNO