GRILLISMI: ''QUANDO MIA MOGLIE HA SENTITO CHE TORNO A DIRIGERE IL MOVIMENTO HA CHIAMATO GLI AVVOCATI'' (VIDEO) - LA RAGGI ARRIVA A PALERMO SOTTO LA PIOGGIA, ARRINGA LA FOLLA STILE 'ROMANZO CRIMINALE': ''ABBIAMO PRESO ROMA, POI LA SICILIA, INFINE CI PRENDEREMO L'ITALIA!'' - IN PRIMO PIANO L'EREDE CASALEGGIO, IN OMBRA DI MAIO E DI BATTISTA, CUI RESTA SOLO IL CASCO DEL SUO TOUR
1.VIDEO - GRILLO: ''MI HA CHIAMATO MIA MOGLIE, QUANDO HA SENTITO CHE TORNO A DIRIGERE IL MOVIMENTO HA CHIAMATO GLI AVVOCATI''
2.RAGGI, ABBIAMO PRESO ROMA, ADESSO PRENDIAMO L'ITALIA
(ANSA) - "Abbiamo preso Roma, adesso tocca a Palermo, poi tocca alla Sicilia e poi toccherà all'Italia". Lo afferma la sindaca di Roma Virginia Raggi dal palco di Italia 5 Stelle. "Il futuro è nelle nostri mani e le nostre mani sono libere, andiamoci a prendere Palermo, la Sicilia e l'Italia. Adesso tocca a noi".
3.M5S: RAGGI A GIORNALISTI, SPERO NESSUN PROBLEMA
(ANSA) - "So che c'é stato qualche problema, spero sia stato tutto risolto, spero che non ci sia nessun problema". Così Virginia Raggi si sofferma con i cronisti sull'episodio dei cori e spintoni con cui alcuni militanti pentastellati hanno attaccato i giornalisti nel corso della visita della sindaca di Roma ai gazebo della Festa 5 Stelle. Raggi ha quindi lasciato il Foro Italico di Palermo.(
4.«COMANDO IO» - BEPPE SCARICA I RAGAZZI: «SONO RIENTRATO, SARÒ CAPO DI M5S A TEMPO PIENO»
Franco Bechis per ''Libero Quotidiano''
Doveva essere l' ultimo suo saluto alla creatura politica fondata con Gianroberto Casaleggio. La festa di Palermo era stata pensata per sancire definitivamente il passo di lato di Beppe Grillo e plasticamente consegnare il Movimento 5 stelle a quei «ragazzi» - Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista - su cui stava poggiando la trasformazione del movimento da opposizione tradizionale a possibile forza di governo.
È accaduto l' esatto contrario. Grillo ieri ha rivoluzionato la scaletta prevista e si è ripreso saldamente la guida del movimento. Era impaziente di farlo, tanto che l' annuncio immaginato alle nove di sera, gli è scappato già di primo pomeriggio durante uno dei tanti assedi di giornalisti e cineoperatori all' ingresso dell' Hotel Post, l' alberghetto a tre stelle - quartiere generale di Grillo e della sua corte in questa due giorni palermitano.
Ma non è bastato, e a sorpresa Grillo è salito sul palco creando qualche imbarazzo alla conduttrice Rosita Celentano, grillina della ultima ora, e ripetendo l' annuncio alle migliaia di militanti che avevano appena festeggiato l' arrivo a cavalcioni della sua moto di Alessandro Di Battista.
«Ebbene sì, sono rientrato», ha annunciato il fondatore del movimento pentastellato, «prima c' era Gianroberto Casaleggio, lo sentivo cinque volte al giorno, è chiaro che mi manca. Ora sono rimasto io e quindi nessun passo di lato». Non ha nascosto ai militanti nemmeno il motivo di questo cambiamento di rotta: «La maggior parte degli italiani se ne strabatte dei nostri problemi interni».
Tradotto: lasciati da soli i ragazzi, per quanto cresciuti, non hanno saputo comprendere il salto di qualità fatto soprattutto per la responsabilità ottenuta con la vittoria delle ultime amministrative. Il caso Roma ha amplificato davanti a tutti quel che spesso era avvenuto in altre cittadine minori, dove i gruppetti hanno continuato a farsi se non la guerra i dispettucci come prima, comprendendo poco quello che era avvenuto. Si è visto nella Capitale, sta accadendo anche qui, proprio qui a Palermo che è il prossimo obiettivo pentastellato: nel 2017 si voterà sia per il capoluogo che per le regionali, dove Grillo ebbe il primo risultato significativo in questi anni.
LEADER E LEADERINI
Il fondatore non ha voluto deprimere né i leader e leaderini, né i militanti con la scelta annunciata, che per altro era la stessa a cui l' aveva invitato Libero in un editoriale scritto dopo i primi scontri romani. Ci tiene a non polverizzare per gli errori subito compiuti il consenso ricevuto da centinaia di migliaia di italiani che non sono militanti, che non sanno nemmeno cosa sia un Meetup, che probabilmente ignorano qualsiasi regola dei 5 stelle che non sia il rifiuto dei finanziamenti pubblici e il celebre slogan «onestà, onestà».
Per galvanizzare la platea e spiegare anche il suo gesto, Grillo è tornato con poche battute alle origini del movimento: «Siamo stati topi da laboratorio, e voglio che ripensiate a come ci sentivamo dentro con il primo vaffanculo, con la prima raccolta firme. Era un spirito straordinario, e quelli che arrivano adesso non lo possono sapere. E noi dobbiamo ripristinare quel sentimento lì».
È stato un modo per riconoscere e valorizzare le ragioni anche dei duri e puri della prima ora, come la romana Roberta Lombardi che per altro ha organizzato la stessa festa di Palermo. E anche un invito a chi forse si era staccato troppo dalle origini del movimento: «Alla fine parleremo di programma, di megawatt, di economia di efficienza, di sobrietà, dobbiamo tornare a una sana sobrietà.
Adesso dovete stare molto attenti a chi parla bene del movimento. E se con tutto quel casino che hanno fatto abbiamo perso un punto o due, vuol dire che nessuno legge più questi giornali».
«SI RIPARTE DA QUI»
Grillo ha ironizzato pure sul consenso ricevuto, e lo ha fatto proprio con i siciliani: «Nasce tutto da qua, in Sicilia. Andreotti è nato qua, ha preso i voti qui con Salvo Lima. Anche Berlusconi è nato qua, avete fatto nascere chiunque qua. E i 61 seggi li ho fatti prendere io qua? Ma è il passato...», anche a ricordare ai suoi come gli elettori che oggi votano grillino, ieri votavano Andreotti e Berlusconi.
Ed evidentemente non scelgono oggi i grillini ipnotizzati dalle loro discussioni e regole interne. Di questo è necessario tenere conto, ma rendendo chiaro che «Noi possiamo anche aver fatto qualche piccolo sbaglio, benissimo. Non siamo i professionisti, i professionisti hanno ridotto il Paese in questa maniera».
È stato un modo anche questo per tenere insieme i puristi della prima ora e l' esigenza di guardare il mondo anche al di là del proprio ombelico. Non una cosa straordinaria, è quel che fa un leader. Quel che mancava fino a ieri...
5.LA "PONTIDA" GRILLINA TRA LIRICA AMAZZONI E CENTAURI DI DIBBA - E BEPPE SPINGE DAVIDE CASALEGGIO: "FATTI CONOSCERE"
Maria Corbi per ''La Stampa''
«Siete un' isola e non lo siete, siete autonomi e anche no. Ma chi c... Siete?» Beppe Grillo scalda il suo popolo. Sembra uno di quegli incontri motivazionali, c' è anche la musica suggestiva. Le note di «Un amore così grande» e la voce del tenore Mario Del Monaco, il nuovo inno, invadono il prato affacciato sul mare, il Foro italico di Palermo dove si sta svolgendo la Woodstock grillina.
«È questo il Movimento Cinque Stelle» urla Beppe Grillo trascinando entusiasmo.
Perché le tante identità di questa platea sono tenute insieme dal suo creatore. Anime, provenienze, culture, ideologie, ambizioni diverse che si mescolano e che hanno prodotto la prima vera crisi del movimento.
È quindi torna il pastore a rimettere tutti in riga. Basta passi di lato. La sindaca di Torino, Chiara Appendino, prima della classe (come premio segue Grillo sul palco) fa outing: sono della Juve. C' è anche Casaleggio junior che si aggira tra la folla, pochi lo riconoscono. La sua prima uscita pubblica. È meno mesto di come «lo disegnano», un abbozzo di sorriso. Si concede ai selfie. È spaesato ma Grillo è stato chiaro: devi farti conoscere.
E lui sale sul palco con Di Battista e Di Maio in chiusura. Parla per ultimo, prima di lui Di Maio che declama versi di Shakespeare prima di presentarlo. «Non sono qua a sostituire mio padre ma a ricordarlo», dice Casaleggio, emozionato. Parla del progetto Rousseau, la piattaforma che permette ai cittadini di fare proposte di legge. Casaleggio junior non suscita però l' entusiasmo del «Dibba» arrivato come Fonzie, in moto seguito da fedeli centauri tra urletti e applausi dei fan. «Grande Dibba».
È lui si compiace: «Guardate questa gente. Guardate che accoglienza». Luigi Di Maio invece si fa attendere, non si mescola. È cauto, un po' cane bastonato anche se ha ricevuto il perdono reale. E poi ci sono le donne, le amazzoni grilline, Carla Ruocco e Roberta Lombardi in primis, le «nemiche di Virginia Raggi» che, causa crollo di una palazzina a Roma, arriverà solo oggi. Un' assenza che in qualche modo alleggerisce tensioni e rimanda incontri falsi e cortesi.
Ma guai a suggerire che si tratti di un ring «Eva contro Eva» perché qui tra gli attivisti «lombardiani» ti spiegano che è un confronto tra un' idea originaria del movimento e l' interpretazione con virata a destra che ne ha fatto la Raggi.
Perché in questa festa - sul palco a presentare Rosita Celentano e Claudio Gioé - si fanno sentire correnti e spifferi come in qualsiasi riunione di partito.
Chiamatelo movimento se volete ma i simpatizzanti discutono animatamente fra loro tranne quando sono ipnotizzati da Grillo. Anche lo shopping divide. I simpatizzanti di Di Battista vogliono le magliette "#iodicono" blu come la porta lui. I fan di Di Maio le scelgono bianche.
«So' ragazzi» dice un anziano signore che è arrivato da Roma che per non dispiacere nessuno ha indossato una maglietta nera: «Keep calm and movimento cinque stelle al governo». Una delle frasi preferite da Gianroberto Casaleggio che è presente nelle parole di Grillo - «mi manca», «la vera traversata, la vera impresa l' ha fatta lui» - che vuole riportare le lancette del movimento all' ora zero quando tutto sembrava impossibile, e non vi erano divisioni.
Accusa come sempre i giornalisti di remare contro e poi incontra un cronista coreano e gli regala una sciarpa. Protagonista anche quando in mattinata fa una passeggiata al mercato Ballarò e si stupisce dell' affetto: «Hanno fatto di tutto per fermarci, mi aspettavo le urla qui e invece...». E alla fine buonanotte a tutti con Grillo che canta il blues.