UN GROSSO GRASSO EUROPAPOCCHIO - RINVIATA LA FIDUCIA ALLA COMMISSIONE DI URSULA VON DER LEYEN: A BRUXELLES MANCA L'ACCORDO SUI TRE COMMISSARI SOSTITUTI (FRANCIA, UNGHERIA E ROMANIA) - SALTA L'INSEDIAMENTO PREVISTO IL PRIMO NOVEMBRE E VIENE PROROGATA LA SQUADRA DI JUNCKER - E MACRON TORNA A PARLARE DI “VENDETTA”…
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Ivo Caizzi per il “Corriere della sera”
Il presidente dell' Europarlamento David Sassoli e i leader dei gruppi politici hanno rinviato il voto di fiducia alla nuova Commissione europea della l' ex ministra popolare tedesca Ursula von der Leyen, che non ha ancora sostituito i commissari di Francia, Ungheria e Romania bocciati dopo i controlli delle competenti commissioni di eurodeputati per motivi «etici» o «conflitti d' interessi».
Salta quindi l' insediamento previsto l' 1 novembre e viene prorogata la squadra di Jean-Claude Juncker. «Il Parlamento europeo è disposto a votare in tempo per consentire l'avvio della nuova Commissione il primo dicembre», hanno comunicato i vertici della Camera Ue, condizionandolo però a «una rapida nomina dei nuovi tre commissari designati» da sottoporre alla verifica degli eurodeputati.
Il caso von der Leyen è entrato così nella due giorni del Consiglio dei capi di Stato e di governo, che inizia oggi a Bruxelles e affronta già vari temi contrastati (Brexit, bilancio Ue, adesione di Albania e Macedonia). Appaiono necessari negoziati politici per ricompattare la maggioranza nella Camera Ue - composta da popolari, socialisti e liberali - necessaria per l'approvazione. I tanti franchi tiratori, già nel risicato via libera individuale a von der Leyen, avevano reso decisivi i voti esterni del M5S.
Nell'Europarlamento non è piaciuta la decisione dei governi di scegliere l'ex ministra tedesca come presidente della Commissione, eliminando il principio elettivo dello Spitzenkandidat, il candidato del partito più votato alle elezioni europee (il leader tedesco dei popolari Manfred Weber). Gli eurodeputati, davanti alle ombre di alcune candidature - la liberale francese Sylvie Goulard, la socialista romena Rovana Plumb e il popolare ungherese Laszlo Trocsanyi - hanno subito bocciato.
Il presidente francese Emmanuel Macron, che aveva promosso la fine dello Spitzenkandidat, ha parlato di «vendetta». Ma ha anche scaricato su von der Leyen la colpa di aver scelto Goulard tra tre proposte dell' Eliseo, di fatto aprendo dubbi sulla sua capacità di guidare la Commissione.
Nei giorni scorsi Macron ha incontrato due volte la cancelliera tedesca Angela Merkel e la sua fidata Ursula, che chiedevano di accelerare. Ha invece rinviato il nome del nuovo commissario francese a dopo che avrà avuto rassicurazioni, al summit, sulla disponibilità della maggioranza ad approvare. La stessa von der Leyen è attesa al vertice per chiedere l'aiuto dei capi di governo. E per ricordare che un no dell'Europarlamento sarebbe per loro «uno schiaffo» ancora più pesante di quello a Macron con la bocciatura di Goulard.