1. LA MINISTRA DELL'INTERNO LUCIANA LAMORGESE SMENTISCE LA VERSIONE DEL GOVERNO E INVECE DI METTERE UNA TOPPA SUL CASO DELLA SCORTA DI CONTE, APRE UNA VORAGINE
2. NON SOLO DICE CHE NON C'È NESSUNA RELAZIONE DI SERVIZIO (FATTA TRAPELARE DA CASALINO AI GIORNALI), MA CONFERMA CHE GLI AGENTI SONO INTERVENUTI SOLO PER SALVARE LA FIDANZATA DEL PREMIER DALLE DOMANDE DELLA IENA, FILIPPO ROMA - LA PROPRIETARIA DELL'HOTEL PLAZA ERA "CHIARAMENTE TURBATA". MA NEL VIDEO DI DAGOSPIA NON LO ERA AFFATTO, SOLO IMPEGNATA A NASCONDERE IL SUO BORSONE DA PALESTRA. CHE L'AGENTE PROMETTE DI RECUPERARE PERSONALMENTE, MANCO FOSSE UN FATTORINO - MA DAVVERO IL LAVORO DELLA SCORTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO È QUESTO? - VIDEO!
Olivia Paladino fugge dalle 'Iene' in un supermercato e nasconde un borsone
La risposta della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese al question time alla Camera
Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Morelli richiama l'attenzione del Governo su un asserito intervento improprio del dispositivo di sicurezza ravvicinata di cui usufruisce il Presidente del Consiglio dei Ministri, professor Giuseppe Conte, posto in essere a favore della compagna del Presidente, signora Olivia Paladino, avvenuto in una strada del centro storico di Roma. Riguardo all'episodio in questione, fornisco una ricostruzione dei fatti, precisando preliminarmente che gli elementi che mi appresto a riferire non sono tratti da una presunta relazione di servizio di cui è cenno nell'interrogazione, bensì da un appunto informativo fornitomi dai competenti uffici e predisposto a seguito della pubblicazione di alcuni articoli di stampa.
Nella mattina del 26 ottobre scorso, personale del predetto dispositivo di tutela si trovava nelle immediate vicinanze dell'abitazione della signora Paladino, in attesa che ne uscisse il Presidente del Consiglio dei Ministri. Com'è d'uso nell'attuazione di siffatti servizi tutori, alcuni operatori impegnati in una preliminare attività di osservazione notavano la presenza di una troupe televisiva, risultata poi essere del programma Le Iene, munita di videocamera e microfono, che stazionava dinanzi ad un vicino supermercato. In relazione a tale presenza, uno degli addetti alla tutela del Presidente si avvicinava alla troupe allo scopo di verificare eventuali aspetti critici collegati all'imminente passaggio del Presidente Conte. In quel frangente, la signora Paladino, uscita a piedi dal palazzo e immediatamente inseguita dalla troupe televisiva, decideva, per sottrarsi alle insistenti domande dell'inviato del programma, il giornalista Filippo Roma, di rifugiarsi all'interno dell'attiguo supermercato, raggiungendo il fondo del locale.
A questo punto, il titolare del negozio richiamava l'attenzione dell'operatore della scorta, avvertendolo di aver chiesto all'inviato e ai tecnici della troupe televisiva di uscire dall'esercizio, tenuto conto che il loro ingresso era avvenuto al solo scopo di ottenere dichiarazioni dalla signora Paladino. Aggiungo che, dagli elementi informativi riferiti, la stessa signora appariva chiaramente turbata, sicché uno degli operatori addetti alla tutela, coadiuvato da due colleghi, provvedeva esclusivamente ad accompagnarla verso l'abitazione, distante poche decine di metri, dove peraltro in quel momento si trovava il Presidente del Consiglio. La troupe televisiva continuava comunque a seguire la signora Paladino e a porle con insistenza domande, senza tener conto del turbamento della signora e della sua volontà di non rilasciare alcuna dichiarazione, desistendo solo a pochi metri dal portone dell'abitazione, da cui poi si allontanava spontaneamente. Preciso infine che, in base alle informazioni pervenutemi, la persona alla quale la signora Paladino, prima di lasciare il negozio, ha consegnato una borsa, non era un operatore del servizio di tutela del Presidente Conte, bensì uno dei titolari dell'esercizio commerciale.